Il nuovo leader di Hamas nella Striscia di Gaza
Si chiama Yahya Sinwar ed è conosciuto soprattutto per essere molto radicale e uno dei fondatori del ramo militare del movimento palestinese
Yahya Sinwar è stato eletto nuovo leader di Hamas nella Striscia di Gaza: è stato scelto con un’elezione interna di cui non si conoscono i dettagli, ma gli osservatori dicono che la sua nomina è un chiaro messaggio contro Israele e ogni possibilità di colloqui. Hamas è il gruppo radicale palestinese che dal 2007 governa la Striscia di Gaza.
Yahya Sinwar ha 55 anni ed è stato liberato nel 2011 dopo aver passato 20 anni nelle carceri israeliane: era stato condannato a quattro ergastoli alla fine del 1980, dopo aver guidato per anni l’apparato di sicurezza del gruppo responsabile del monitoraggio e dell’uccisione dei palestinesi accusati di collaborazionismo con Israele. Il Guardian scrive anche che si pensa Sinwar l’anno scorso abbia ordinato l’uccisione di un rivale politico. Sinwar viene considerato dai funzionari israeliani della sicurezza come una delle persone più intransigenti che abbiano mai guidato l’ala militare di Hamas. Viene descritto – come capita per tutti i leader di Hamas, per ragioni di propaganda – come un uomo carismatico, che ha condotto una vita modesta e che ha esercitato la sua influenza scegliendo l’anonimato ed evitando la copertura dei media.
Sinwar viene indicato anche come uno degli ispiratori del sequestro del soldato israeliano Gilad Shalit, che fu catturato a un posto di blocco nel 2006. Shalit fu rilasciato quando Israele acconsentì a liberare 1.027 palestinesi dalle proprie prigioni, compreso Sinwar. Nel 2014 Sinwar fu un sostenitore di un governo di unità nazionale palestinese con Fatah, il partito più moderato e rivale di Hamas, di cui è presidente Mahmoud Abbas. Nel 2014 l’accordo fu concluso dopo anni di importanti divisioni, iniziate nel 2007 a causa della decisione di Hamas di prendere il controllo di Gaza con la forza e formare un governo rivale a quello palestinese guidato da Fatah. Da allora Fatah e Hamas hanno annunciato diverse riconciliazioni, che però sono sempre rimaste solo sulla carta e non hanno portato a nulla di concreto, compresa quella del 2014.
Sinwar avrà un ruolo molto importante in Hamas, dato che sarà nella direzione esecutiva del partito in un momento di problemi e difficoltà esterne e interne. Oltre all’isolamento internazionale, negli ultimi anni si sono accentuate le divisioni all’interno del movimento. Semplificando, ci sono due correnti: la prima è quella più vicina all’ultimo alleato di Hamas in ordine di tempo, il Qatar, ed è un gruppo più “moderato”, guidato da uomini come l’ex primo ministro Ismail Haniyeh e Khaled Meshaal, che vive in esilio proprio in Qatar. I suoi ideali sono descritti nel programma elettorale del 2006, in cui si parla di creazione di uno stato palestinese con capitale Gerusalemme. L’altra fazione è composta dai cosiddetti “iraniani”, cioè dai membri di Hamas più vicini all’Iran, più intenzionati a proseguire la guerra con Israele e ancora meno inclini ai compromessi. Tra i leader di questo gruppo c’è Mohammed Deif, quello che gli analisti ritengono il capo delle brigate al-Qassam, il ramo militare di Hamas, considerato vicino a Sinwar. Hani Habeeb, analista politico che vive a Gaza, ha detto quindi che la vittoria di Sinwar è un messaggio di sfida a Israele e potrebbe complicare gli sforzi per concludere una riconciliazione – attualmente in fase di stallo – con Fatah. Sinwar rappresenta un importante punto di collegamento fra l’ala politica di Hamas e il ramo militare, quello delle brigate al-Qassam.