Chi ha vinto i Grammy 2017
Ai più famosi premi musicali americani Adele ha sbancato, ma ha detto che meritava di vincere Beyoncé: tra gli altri ha avuto una gran serata Chance the Rapper
Domenica 12 febbraio allo Staples Center di Los Angeles c’è stata la 59esima cerimonia di premiazione dei premi Grammy, i più famosi premi musicali americani. Adele è stata l’artista più premiata della serata, vincendo con il suo disco 25 il premio più importante di tutti, quello per il miglior disco dell’anno, oltre a quello per il migliore disco pop cantato. Adele ha poi vinto con “Hello” il premio per la canzone dell’anno, per la miglior registrazione dell’anno (diversi perché il primo tiene conto delle vendite ed è assegnato agli autori della canzone, e non agli interpreti) e quello per la migliore performance pop di un solista. Adele ha vinto tutti e cinque i Grammy a cui era candidata.
Nella categoria più importante, quella per il miglior disco dell’anno, Adele ha battuto Justin Bieber (con Purpose), Drake (con Views), il cantautore country Sturgill Simpson (con A Sailor’s Guide To Earth) e soprattutto Beyoncé, che con il suo disco Lemonade era considerata da molti la favorita. La stessa Adele, nel commosso discorso con il quale ha accettato il premio, ha detto che meritava di vincerlo Beyoncé, che ha definito “l’artista della mia vita”. Dal pubblico, Beyoncé – a sua volta visibilmente emozionata – ha scandito “I love you” ad Adele. Secondo Ben Sisario, giornalista di musica del New York Times, Adele nel backstage ha detto: «Sentivo che era il suo momento di vincere. Cosa cazzo deve fare per vincere il disco dell’anno?».
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Adele ora ha vinto in totale 15 Grammy, di cui due per il disco dell’anno (l’altro lo vinse nel 2012 con 21): è l’unica artista ad avere mai vinto per due volte il premio per il disco, per la registrazione e per la canzone dell’anno. Beyoncé era candidata a nove Grammy, ma ha vinto solo quello per il miglior disco Urban Contemporary (una categoria poco prestigiosa) e quello per il miglior video, con “Formation”. ll suo disco Lemonade è finito ai primi posti di moltissime liste dei dischi migliori del 2016.
Can't stop thinking about Adele professing her love and adoration for Beyoncé and Beyoncé crying. #GRAMMYs pic.twitter.com/WV9UoIBIAg
— Alex Goldschmidt (@alexandergold) February 13, 2017
L’esibizione più commentata della serata – condotta da James Corden – è stata quella di Beyoncé, che recentemente ha annunciato di essere incinta e che sul palco ha cantato “Love Drought” in mezzo a una gran coreografia.
Anche Adele ha cantato durante la cerimonia, ma ha avuto qualche problema all’inizio di “Hello” e soprattutto durante un tributo a George Michael: si è interrotta dopo circa un minuto perché non riusciva a sentire la canzone negli auricolari. Ha detto un’imprecazione – che CBS ha censurato – si è scusata e ha detto che non poteva «fare casino per lui», e ha ricominciato.
L’altro artista che ha avuto più successo in quest’edizione dei Grammy è stato Chance the Rapper, 23enne rapper di Chicago che ha vinto il premio per il miglior artista emergente, per il migliore disco rap con Coloring Book e per la migliore performance rap con “No problem”. Tra gli altri premiati, a David Bowie sono stati assegnati i premi postumi per la miglior performance rock e per la miglior canzone rock, per “Blackstar”, e quello per il miglior disco di musica alternativa, per il disco omonimo. Il dj Flume ha vinto con Skin il premio per il miglior disco di musica elettronica, i Cage the Elephant hanno vinto quello per il miglior disco rock con Tell Me I’m Pretty, mentre “Hotling Bling” di Drake ha vinto quello per la migliore canzone rap. Sturgill Simpson ha vinto il Grammy per il miglior disco country con A Sailor’s Guide To Earth, mentre il chitarrista John Scofield ha vinto quello per il miglior disco jazz con Country for Old Men.
Oltre a quella di Beyoncé, l’esibizione di cui si è parlato di più è stata quella degli A Tribe Called Quest, storico gruppo hip hop degli anni Ottanta e Novanta che quest’anno è tornato insieme – senza il co-fondatore Phife Dawg, morto lo scorso marzo – per registrare We Got It From Here… Thank You For Your Service, uno dei dischi più apprezzati dell’anno. Prima di cantare la canzone “We The People”, il gruppo ha accusato il «presidente agente arancione» di «compiere il male” nel paese: durante l’esibizione sono salite sul palco alcune donne con il velo, e alla fine i membri hanno alzato i pugni per fare il “black power salute», gridando «resistete!».
Ai Grammy 2017 sono tornati a suonare in pubblico per la prima volta dopo la cerimonia del 2014 i Daft Punk, suonando “Starboy” e “I Feel It” insieme a The Weeknd.
Durante la serata c’è anche stato un tributo a Prince, morto lo scorso aprile: prima hanno suonato i Time, una band funk di Minneapolis che ha spesso suonato con Prince, e poi Bruno Mars ha cantato – vestito come Prince – un’apprezzata cover di “Let’s Go Crazy”.