Com’è finita con i cetacei spiaggiati in Nuova Zelanda
Quelli salvati sono riusciti a tornare al largo, mentre sui cadaveri sono stati fatti dei fori per evitare che esplodano
I sopravvissuti tra i 416 globicefali spiaggiatisi in Nuova Zelanda tra il 9 e il 10 febbraio, rimessi in mare grazie al lavoro di decine di volontari, si sono allontanati dalla costa e dunque possono essere considerati in salvo. Lo spiaggiamento era avvenuto sulla spiaggia di Farewell Spit, nella Golden Bay dell’isola del Sud. I globicefali sopravvissuti sono stati avvistati per l’ultima volta nella sera del 12 febbraio, circa sei chilometri al largo della costa, secondo il dipartimento della salvaguardia ambientale della Nuova Zelanda. Nonostante parte dei globicefali sia sopravvissuta è uno dei più gravi spiaggiamenti di cetacei che si ricordi: più del 70 per cento degli animali sono morti.
Altri 240 globicefali si erano spiaggiati sempre a Farewell Spit l’11 febbraio: la maggior parte di questi però è riuscita a tornare al largo con l’alta marea durante la notte. I 17 che invece erano rimasti bloccati sono stati aiutati dai volontari, che sono riusciti a salvarli tutti domenica mattina.
I globicefali sono cetacei della famiglia dei delfinidi, ma simili a piccole balene. Capita spesso che si spiaggino a Farewell Spit a causa della conformazione della spiaggia: la Golden Bay è poco profonda e per i cetacei che ci entrano è particolarmente difficile uscirne. Farewell Spit si trova esattamente lungo il percorso seguito dai globicefali che quando la marea si abbassa restano spesso bloccati nelle numerose secche presenti nella baia. Dato che la profondità della baia diminuisce in modo molto graduale per i cetacei è difficile accorgersi in tempo di essere finiti in acque poco profonde.
Ora le autorità hanno proibito di avvicinarsi a Farewell Spit perché i circa 300 cadaveri dei globicefali rimasti sulla spiaggia potrebbero esplodere a causa dei gas di decomposizione. Non è ancora stato deciso dove portare e come trattare i cadaveri, quindi per ora sono stati lasciati sulla spiaggia; intanto per evitare le esplosioni i dipendenti del dipartimento per la salvaguardia dell’ambiente hanno praticato dei tagli sui cadaveri che consentano la fuoriuscita senza rischi dei gas di decomposizione e hanno recintato la spiaggia.