Berlusconi dice che Salvini gli dà ragione, in privato
In un'intervista a Repubblica in cui aggiunge: «ormai lo conosco»
L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dato un’intervista a Claudio Tito, pubblicata oggi su Repubblica. Nell’intervista Berlusconi commenta moltissimi temi della politica attuale, fra cui la possibilità di fare una nuova legge elettorale e quella di votare in breve tempo – «portare il Paese alle urne in queste condizioni è da irresponsabili» – e il futuro del centrodestra. In uno dei passaggi più rilevanti dell’intervista, Berlusconi sostiene che Matteo Salvini – il leader della Lega Nord, con cui da qualche mese sta un po’ litigando sui giornali – in privato si dica d’accordo con lui, e anche con molto affetto.
«Con Salvini e Meloni ci siamo visti. Va tutto bene. In privato Matteo mi abbraccia, dice che ho ragione io. Poi in pubblico fa un po’ lo sbruffoncello. Ma ormai lo conosco. Lui lo sa che non può essere il candidato premier. Sul programma siamo d’accordo al 95%. Solo sull’uscita dall’euro siamo in disaccordo»
Nonostante dica di essere “in disaccordo” con Salvini a proposito dell’uscita dall’euro, Berlusconi dice di essere a favore di una parziale reintroduzione della lira, un’ipotesi già circolata in passato durante la crisi in Grecia e sulla cui efficacia ci sono molti dubbi.
«Sono stato molto critico sul modo nel quale l’Italia è entrata nell’Euro. Forse è stato sbagliato entrarci. Ma oggi uscire dall’Euro sarebbe velleitario, l’Italia ne avrebbe ripercussioni gravissime per il suo debito pubblico e anche per le aziende e per il risparmio degli italiani. I tassi d’interesse schizzerebbero in su, l’inflazione ripartirebbe galoppante, ondate speculative travolgerebbero la nostra moneta. Quello che potremmo studiare però è la possibilità di una moneta italiana con una doppia circolazione di moneta, euro e lira, in modo da riacquisire una parziale sovranità monetaria. L’Europa, però, deve cambiare strada con urgenza altrimenti la fine non solo dell’Euro ma dello stesso sogno europeista sarà inevitabile».
È’ sicuro che l’idea di una moneta parallela sia praticabile?
«Ne ho discusso con tanti professori e economisti. Lei forse non ricorda che dopo la guerra in Italia c’era l’Am-Lira. Quando mia madre mi mandava a fare la spesa, pagavo con quella moneta. Funzionava benissimo».