L’Italia rischia di perdere la Ryder Cup?
Il Senato ha bloccato una fidejussione necessaria all'organizzazione del più importante evento mondiale di golf, che si terrà a Roma nel 2022
L’8 febbraio il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha dichiarato inammissibile un emendamento al cosiddetto “decreto salvabanche” che prevedeva una fideiussione dello Stato (cioè una garanzia economica) di 97 milioni di euro per l’organizzazione a Roma della Ryder Cup, il più importante e seguito evento mondiale di golf. La Ryder Cup esiste dal 1927 e si è quasi sempre svolta ogni due anni, una volta in America e una in Europa (quasi sempre nel Regno Unito): non prevede premi in denaro e la giocano i migliori golfisti del mondo divisi in due squadre, una europea e una statunitense. Nel dicembre del 2015 Roma ha ottenuto di poter ospitare la Ryder Cup del 2022, che finora non si è mai disputata in Italia. Grasso ha bocciato l’emendamento perché era stato inserito nel posto sbagliato, in un decreto che riguardava tutt’altro, e nel motivare la sua decisione ha detto: «L’emendamento è inammissibile perché estraneo per materia dal provvedimento e non c’entra nulla con la tutela del risparmio».
L’emendamento era stato approvato il 7 febbraio nella commissione Finanze, nonostante alcuni voi contrari di esponenti della minoranza del Partito Democratico ma con i voti a favore di esponenti di altri partiti, per esempio quello di Franco Carraro (che è di Forza Italia ed è stato sindaco di Roma e presidente del CONI, il comitato olimpico nazionale). Come ha scritto Dino Martirano sul Corriere della Sera, l’emendamento «ha una lunga storia iniziata con il governo Renzi: era già stato cassato dalla legge di Stabilità 2017 e ora è tornato a galla nel “salvabanche” grazie al ministro dello Sport, Luca Lotti, e per il tramite del sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta», che ha detto che si tratta di «un’operazione solo figurativa» perché «lo stato non sborserà quei soldi».
Per l’organizzazione della Ryder Cup il governo ha già stanziato 60 milioni di euro per il CONI. Come sempre, è difficile calcolare il ritorno economico dall’organizzazione dell’evento: Sky Sport – Sky trasmette la Ryder Cup in Italia – ha scritto che si parla di un possibile indotto di almeno 150 milioni di euro, ma c’è anche chi parla di 400 milioni tra guadagni diretti e indiretti. Per ottenere il diritto di organizzare la Ryder Cup a Roma, l’Italia ha battuto la concorrenza di altri sei paesi, tra cui Germania e Francia. Fulvio Bianchi ha scritto su Repubblica che, intanto, la Federazione Italiana Golf «sta già chiudendo con l’advisor Infront (che garantirà una cinquantina di milioni), poi arriveranno gli sponsor come la Rolex (5 milioni)».
Vittorio Sabadin ha scritto sulla Stampa che a Chaska, la città del Minnesota che ha ospitato l’evento nel 2016, «la manifestazione ha portato: 54,8 milioni di dollari in transizioni di affari; 9 milioni al settore alberghiero, con richieste per 43.000 pernottamenti; 5,2 milioni in incassi dal trasporto; 5 milioni di ricavo per i negozi; 5 milioni per l’intrattenimento; 11.000 posti di lavoro temporanei; 2,4 milioni in tasse per la città di Minneapolis; 3,9 milioni per lo stato del Minnesota; 4,8 milioni per il governo federale».
La decisione di Grasso è stata vista da molti esponenti dell’opposizione come un fallimento del Partito Democratico. L’opinione generale di molti di loro è che sia un investimento eccessivo per un evento che non è detto porti i ritorni attesi. Il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti e il ministro dello Sport Luca Lotti hanno però spiegato che c’è la necessità di ottenere comunque la fideiussione a breve, perché è una garanzia necessaria per poter organizzare l’evento, che ormai spetta all’Italia. Malagò ha detto: «L’unica cosa che mi sento di dire è questa: non è una competizione che vogliamo prendere, è un evento già assegnato all’Italia con impegni già presi dal governo».
Chimenti ha spiegato che «i 97 milioni di euro garantiti riguardavano intanto i 12 anni di impegni presi sino al 2028, che significavano che la somma si sarebbe suddivisa in 8 milioni annui e che le fonti sarebbero state costituite dai molti sponsor con cui abbiamo già contatti, che ci permetteranno di assolvere facilmente gli impegni assunti con gli inglesi. Le garanzie del governo pertanto significano soltanto una certezza per i nostri interlocutori e non certamente per noi che contiamo sulla sicurezza di rapporti che ci consentono di procedere tranquillamente sulla strada che abbiamo intrapreso».
Lotti ha parlato delle critiche ricevute come di «inutile rincorsa al facile populismo» – per via della percezione elitaria del golf rispetto ad altri sport – e ha detto:«A questo punto, però, mi dispiace ma vedo il futuro della Ryder Cup un po’ più in salita». Secondo Chimenti, però, «nulla è perduto», anche se ora sarà necessario accelerare i tempi. L’emendamento è stato ripresentato da Renato Turano, senatore del Partito Democratico, eletto nella circoscrizione dell’America settentrionale e centrale. Il nuovo emendamento sarà probabilmente inserito nel cosiddetto decreto “Milleproroghe”, che è formato da cose molto diverse tra loro, e sarà in discussione nei prossimi giorni. L’ultima possibilità, ma come ha scritto Il Foglio sarebbe «un’alternativa estrema», sarebbe emettere un decreto legge appositamente per la fideiussione relativa all’organizzazione della Ryder Cup.
Il comitato organizzatore della Ryder Cup a Roma ha tempo fino al 13 febbraio per presentare le necessarie garanzie di copertura economica (e quindi la conferma di una fideiussione) alla società che detiene i diritti della Ryder Cup. Non è chiaro se la Federazione Italiana Golf riuscirà a chiedere una proroga di quella scadenza ed è praticamente impossibile trovare qualcun altro che fornisca la fideiussione senza che si passi dal Parlamento. Nonostante Infront e altri sponsor sembrino poter coprire tutte le spese, la società che ha i diritti della Ryder Cup non sembra voler accettare coperture da enti privati in sostituzione della fideiussione statale da 97 milioni di euro.
La Ryder Cup si chiama così perché fu organizzata per la prima volta da Samuel Ryder, imprenditore britannico appassionato di golf. L’uomo ritratto in cima al trofeo è Abe Mitchell, campione dell’epoca che insegnò a Ryder a giocare a golf. La Ryder Cup si gioca in tre giorni: nei primi due si giocano le gare di doppio (due contro due), nel terzo i singoli. Ogni gara mette in palio un punto, il pareggio vale mezzo punto per squadra. Vince la Ryder Cup la squadra che ottiene più punti.