Nicolas Sarkozy sarà processato
L'ex presidente francese è coinvolto in un caso di presunti finanziamenti illeciti per la sua campagna presidenziale del 2012, "l'affaire Bygmalion"
L’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy sarà processato per il cosiddetto “affaire Bygmalion”, che ha a che fare con delle presunte irregolarità nei finanziamenti alla sua campagna presidenziale del 2012, quando tentò la rielezione ma venne sconfitto. La notizia è stata data dall’agenzia di stampa AFP che cita fonti giudiziarie ed è stata ripresa dai principali giornali internazionali.
L’inchiesta Bygmalion era stata aperta nel giugno del 2014 per stabilire se l’UMP (l’ex partito di Sarkozy che ora si chiama Les Républicains) avesse finanziato in maniera illecita la campagna presidenziale di Sarkozy del 2012 attraverso una serie di false fatture pari a circa 20 milioni di euro emesse dalla società Bygmalion. L’accusa sostiene che una parte dei costi sostenuti per la campagna presidenziale non sia passata attraverso l’associazione creata proprio per questo scopo, come previsto dalla legge, ma attraverso la società Bygmalion, impresa che gestiva la comunicazione e la campagna presidenziale di Sarkozy. Bygmalion avrebbe emesso delle fatture all’UMP con il pretesto di organizzare per il partito una serie di eventi, 44 in totale. Questo sistema sarebbe stato organizzato per non superare ufficialmente il limite massimo previsto dalla legge francese sui finanziamenti della campagna presidenziale, fissato a 22,5 milioni di euro. Sarkozy lo avrebbe ampiamente superato beneficiando di una serie di servizi – tra cui l’organizzazione di eventi – impropriamente fatturati al partito.
(L’affaire Bygmalion, spiegato)
Oltre che di Nicolas Sarkozy, il giudice istruttore Serge Tournaire (il giudice cioè che si occupa della fase istruttoria del processo) ha ordinato il rinvio a giudizio di altre tredici persone accusate a vario titolo di frode, falso e truffa. Tra loro ci sono dei funzionari di alto livello dell’UMP, persone che lavoravano alla campagna elettorale di Sarkozy nel 2012 e i responsabili della società di comunicazione Bygmalion. Sono tutti sospettati di aver creato il sistema delle false fatture. Nicolas Sarkozy, invece, non è accusato di essere direttamente coinvolto nella frode o di averla ordinata, ma si ritiene che abbia comunque sostenuto delle spese non potendo non sapere che il limite stava per essere superato. L’ex candidato aveva infatti ricevuto delle note contabili che lo avvertivano proprio di quel rischio.
Secondo Le Monde, nel documento del rinvio a giudizio il giudice ha scritto che «più di chiunque altro, Sarkozy avrebbe dovuto conoscere, rispettare e far rispettare le disposizioni di legge» relative al finanziamento della campagna. E ancora: «L’autorità di Nicolas Sarkozy, la sua esperienza politica e la sfida che rappresentava per lui la sua nuova candidatura alla più alta carica della magistratura, rendono poco credibile l’ipotesi di un candidato scollegato dalla propria campagna e che abbia lasciato la sua squadra, il suo partito e i suoi dirigenti agire a sua insaputa e decidere al suo posto: gli eccessi finanziari sono il risultato diretto delle decisioni prese dal candidato».
Dopo Jacques Chirac, condannato nel 2011 a due anni sospesi con la condizionale per avere retribuito alcuni membri del suo partito per lavori pubblici che non esistevano, è la seconda volta nella storia della quinta Repubblica che un ex presidente francese viene rinviato a processo.