Anche Salvatore Romeo è indagato
È l'ex capo della segreteria di Virginia Raggi e sarà interrogato domani: l'ipotesi di reato secondo i giornali è abuso di ufficio, e riguarda alcune nomine fatte al Campidoglio
Salvatore Romeo, ex capo della segreteria di Virginia Raggi, sindaca di Roma, è indagato con la sindaca nell’inchiesta relativa al cosiddetto “caso delle nomine” in Campidoglio. Romeo – protagonista anche della storia delle polizze vita della settimana scorsa – ha ricevuto un “invito a comparire” da parte della procura di Roma lunedì 6 febbraio e sarà ascoltato domani, mercoledì 8 febbraio.
L’invito a comparire – che secondo il codice di procedura penale si differenzia dal cosiddetto “avviso di garanzia” – è regolato dall’articolo 375, che dice che con questo dispositivo «il pubblico ministero invita la persona sottoposta alle indagini a presentarsi quando deve procedere ad atti che ne richiedono la presenza». L’avviso di garanzia è un atto che si può rivolgere sia alla persona indagata sia alla persona offesa e per cui è prevista la presenza di un avvocato difensore; l’invito a comparire invece si manda solo quando è necessario compiere un atto per cui è indispensabile la presenza della persona che, stando al codice di procedura penale, è “sottoposta a indagini” e dunque indagata. Tecnicamente l’invito a comparire si rivolge dunque a una persona che è indagata.
Raggi è indagata per abuso d’ufficio e falso per le modalità della nomina di Renato Marra – che era vicecapo della Polizia Municipale – a capo del dipartimento Turismo del comune di Roma. Renato Marra è fratello di Raffaele Marra, ex capo del personale del comune e considerato molto vicino a Raggi, arrestato con l’accusa di corruzione lo scorso dicembre per questioni che finora non riguardano l’attuale giunta. Raggi è stata ascoltata giovedì 2 febbraio per otto ore dai magistrati della procura di Roma.
Raggi conobbe Romeo – attivista del M5S ed ex funzionario del comune – nel 2013, quando il M5S entrò nel consiglio comunale di Roma. Romeo aiutò i consiglieri del M5S su alcune questioni legate al bilancio e alle partecipate; si guadagnò la fiducia e la stima di Raggi, e le presentò Raffaele Marra. Una volta insediata come sindaca di Roma, Raggi nominò Romeo capo di segreteria, carica che Romeo lasciò a metà dicembre, dopo l’arresto di Marra.
I giornali dicono che nell’atto consegnato a Romeo sono indicati i reati (abuso di ufficio, scrive qualcuno, concorso in abuso di ufficio, scrive qualcun altro) ma non i fatti, cioè non è chiaro in quale nomina Romeo sia coinvolto: potrebbe riguardare la sua stessa promozione da semplice funzionario a dirigente o potrebbe trattarsi della nomina di Marra. Il Corriere della Sera scrive:
«Sono due i filoni al centro delle verifiche. Uno riguarda la procedura seguita per la scelta delle persone, l’altro l’ingiusto profitto che sarebbe stato procurato. Nel caso di Romeo il passaggio da semplice dipendente a capo della segreteria di Raggi gli aveva fatto triplicare lo stipendio da 39 mila euro l’anno a 110 mila, ridotti a 90 mila dopo i rilievi dell’Anticorruzione e infine tornati a 39 mila. Proprio verificando la sua attività i magistrati hanno avviato verifiche patrimoniali nei suoi confronti e hanno scoperto che aveva accumulato 130 mila euro investiti in polizze vita a partire dal 2013. Due erano intestate alla sindaca, che di fronte ai magistrati ha dichiarato di non averlo mai saputo. Di questo si parlerà nell’interrogatorio di domani, ma pure della designazione di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo, per la quale Romeo ha certamente avuto un ruolo».
Repubblica aggiunge che è possibile che durante l’interrogatorio di domani a Romeo vengano poste delle domande anche sulle due polizze vita in cui Raggi era indicata come beneficiaria: «Anche se per l’accusa non hanno rilievo penale, probabilmente i pubblici ministeri vorranno capire il perché di quella scelta». Nel frattempo Luigi Di Maio, uno dei dirigenti più importanti del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Camera, ha detto a L’Aria che tira su La7 che sulla storia delle polizze pretende le scuse dell’Ordine dei giornalisti: «C’è un giornalista che ha ipotizzato che le polizze sono servite come voto di scambio. Quella persona dovrà rispondere per diffamazione. Spero che la sindaca lo faccia, il movimento lo farà sicuramente».
Facendo riferimento alle indagini per abuso di ufficio e falso in atto pubblico in cui è coinvolta Raggi, i giornali hanno ipotizzato che abbiano avuto un ruolo importante sia gli atti firmati dalla sindaca sia una lista di conversazioni via Telegram acquisite dalla procura di Roma dopo il sequestro del cellulare di Raffaele Marra. Al gruppo Telegram al quale si fa riferimento partecipavano Marra, Raggi, Romeo e l’ex vicesindaco Daniele Frongia. Il nome della chat sarebbe stato “Quattro amici al bar”. Per ora l’unico a essere fuori da qualche tipo di guaio è Daniele Frongia: le altre tre persone sono invece indagate. Marra dovrebbe essere interrogato la prossima settimana.