• Sabato 4 febbraio 2017

Guida al Sei Nazioni

Comincia oggi, è una delle edizioni più competitive da quando ci giocano sei nazionali e anche l'Italia ci arriva bene

Da sinistra: Sergio Parisse, capitano dell'Italia, Rory Best, capitano dell'Irlanda, Greig Laidlaw, capitano della Scozia, Dylan Hartley, capitano dell'Inghilterra, Guilhem Guirado, capitano della Francia, e Alun Wyn Jones, capitano del Galles (Stu Forster/Getty Images)
Da sinistra: Sergio Parisse, capitano dell'Italia, Rory Best, capitano dell'Irlanda, Greig Laidlaw, capitano della Scozia, Dylan Hartley, capitano dell'Inghilterra, Guilhem Guirado, capitano della Francia, e Alun Wyn Jones, capitano del Galles (Stu Forster/Getty Images)

Il Sei Nazioni, il miglior torneo di rugby dopo la Coppa del Mondo e quello più seguito, prestigioso e ricco, inizierà oggi pomeriggio la sua 18esima edizione con la partita tra Scozia e Irlanda, che si giocherà a Edimburgo alle 15.25. Le sei nazionali che prenderanno parte al torneo sono sempre le stesse da 18 anni: Inghilterra, Irlanda, Galles, Scozia, Francia e Italia. Se si contano anche tutte le edizioni precedenti, fin dalle prime a cui partecipavano solo le quattro home nations, questa è la 123ma edizione del torneo, cosa che lo rende uno dei più antichi tornei sportivi ancora in corso. Le novità di quest’anno riguardano il regolamento, in particolare l’assegnazione dei punti, cambiata radicalmente: oltre ai 4 punti per la vittoria e ai 2 per il pareggio, una squadra che riuscirà a segnare quattro o più mete in una partita otterrà un punto in più, così come una squadra che verrà sconfitta con un scarto non superiore ai 7 punti. Inoltre, alla squadra che vinca il torneo dopo aver vinto tutte e cinque le partite (il Grande Slam), saranno assegnati tre punti di bonus in classifica.

Il Sei Nazioni 2017 inizierà ufficialmente oggi, sabato 4 febbraio, con due partite: Scozia-Irlanda alle 15.25 e Inghilterra-Francia alle 17.50. Domenica alle 15 l’Italia giocherà la sua prima partita del torneo, contro il Galles, allo Stadio Olimpico di Roma. Il Sei Nazioni durerà più di un mese e si concluderà domenica 18 marzo: qui c’è il calendario completo e qui trovate la classifica aggiornata al termine di ogni gara.

Quella di quest’anno può essere considerata una delle edizioni più competitive degli ultimi 18 anni del torneo, perché tutte e sei le nazionali ci arrivano meglio di com’erano un anno fa e tutte possono vincere almeno una partita: l’Italia ha tutt’altre aspettative e una rosa ben preparata, la Scozia è molto migliorata e sia Inghilterra che Irlanda sono fra le prime nazionali al mondo, inferiori solo a Nuova Zelanda e Australia.

Le avversarie dell’Italia
L’Inghilterra è la nazionale campione in carica, e l’anno scorso è riuscita a vincere con una giornata d’anticipo il Sei Nazioni — che non vinceva dal 2011 — per giunta facendo anche il Grande Slam, cioè vincendo tutte le partite (il contrario del whitewash, che si verifica quando una squadra le perde tutte). Solo pochi mesi prima l’Inghilterra era messa piuttosto male: era stata eliminata dalla Coppa del Mondo che giocava in casa già nella fase a gironi, perdendo tra l’altro contro gli storici rivali del Galles. Dopo la deludente Coppa del Mondo, l’Inghilterra ha assunto come nuovo allenatore l’australiano Eddie Jones, il suo primo allenatore non inglese. Jones è riuscito a rimettere a posto la squadra, tanto che ora è considerata la seconda più forte al mondo dopo la Nuova Zelanda. Quest’anno non ha perso nemmeno una partita e vince da 14 partite di fila: di conseguenza è la favorita per la vittoria anche quest’anno, anche se ci arriva con alcuni problemi. Ha infatti diversi importanti giocatori infortunati, tra cui i fratelli Vunipola, Chris Robshaw e Joe Marler. L’Inghilterra giocherà le partite in casa al Twickenham di Londra, lo stadio del rugby inglese, dove avrà il vantaggio di giocare tre partite delle cinque in programma.

La seconda favorita del Sei Nazioni è l’Irlanda, vincitrice delle edizioni del 2014 e del 2015 e terza classificata l’anno scorso. È una delle prime cinque nazionali al mondo, con giocatori di grande qualità come la terza linea Jamie Heaslip e il mediano d’apertura Jonathan Sexton. Negli ultimi tempi ha rinnovato molto la sua rosa, introducendo parecchi giocatori giovani e molto promettenti. Ha inoltre un calendario abbastanza favorevole, nonostante giochi solo due partite in casa, ma contro Inghilterra e Francia, le due squadre più difficili da affrontare. Giocherà in trasferta contro Italia, Scozia e Galles, tre nazionali alla sua portata, con qualche rischio in più nel caso del Galles. A novembre è stata la squadra che ha fermato dopo 18 vittorie di fila la Nuova Zelanda: poi ha vinto nettamente contro il Canada e perso di misura (9-21) il ritorno della partita contro la Nuova Zelanda. Una settimana dopo ha vinto 27-24 contro l’Australia, terza nel ranking mondiale. L’Irlanda giocherà le partita casalinghe del torneo all’Aviva Stadium di Dublino.

Il Galles è al quinto posto nel ranking mondiale ed è la prima avversaria dell’Italia, che affronterà domenica all’Olimpico. È allenata da un tecnico ad interim, Rob Howley, perché il suo vero allenatore, Warren Gatland, è impegnato con i British and Irish Lions, la selezione di rugby composta dai migliori giocatori britannici che nei prossimi mesi affronterà gli All Blacks in tre partite molto attese dagli appassionati. Ma il Galles si presenterà comunque in ottima forma al Sei Nazioni, con una rosa composta dai suoi giocatori più esperti e pochi infortunati. Contro l’Italia il Galles avrà a disposizione Leigh Halfpenny, Dan Biggar e Sam Warburton, ovvero i suoi migliori giocatori. Tuttavia alcuni componenti della rosa non godono ancora di condizioni fisiche ottimali, fra i convocati ci sono ben sette esordienti e negli ultimi anni la nazionale gallese è stata spesso criticata per il suo gioco poco brillante. In molti credono che il Galles sia in grado di disputare un buon Sei Nazioni, ma allo stesso tempo sono in molti quelli che indicano la partita con l’Italia come quella più insidiosa del torneo, in quanto giocata in trasferta contro una squadra molto motivata e in buone condizioni.

Guy Noves è l’allenatore della Francia dallo scorso anno. Nell’ultimo Sei Nazioni aveva vinto due partite e ne aveva perse tre, poi nei test match ha vinto contro Argentina e Samoa e perso contro Nuova Zelanda e Australia. È una squadra da cui quest’anno ci si aspetta un netto miglioramento, visto che ormai i giocatori conoscono bene le tattiche di Noves, basate su un gioco molto veloce. In questo momento la Francia ha sette potenziali titolari indisponibili, ma comunque inizierà il torneo con una squadra competitiva, formata da alcuni dei giocatori europei più forti in attività. Il suo torneo tuttavia non inizierà nel migliore dei modi, perché dovrà affrontare l’Inghilterra al Twickenham.

L’opinione generale dei commentatori è che la Scozia riuscirà a migliorare, o almeno eguagliare, le due vittorie ottenute nella passata edizione del Sei Nazioni. E in effetti in questo momento si trova con la miglior rosa che abbia avuto negli ultimi decenni, con alcuni giocatori che hanno disputato un 2016 ad altissimi livelli, altri ottimi giocatori di esperienza e alcuni giovani che promettono molto bene. Il buon momento del rugby scozzese è testimoniato anche dai risultati ottenuti fin qui dai suoi club principali, con Glasgow ed Edimburgo per la prima volta ai quarti di finale delle coppe europee.

L’Italia
Avere una “base” più ampia è uno degli obiettivi principali dell’allenatore Conor O’Shea. Nel rugby le partite sono molto dispendiose e gli infortuni frequenti, per questo una squadra che vuole essere competitiva dovrebbe trovarsi nelle condizioni di schierare anche due formazioni completamente differenti, ma di livello simile. Finora questo non è mai stato possibile all’Italia, e gli anni in cui il Sei Nazioni è andato particolarmente bene sono quasi sempre coincisi con l’assenza di infortuni. Non sarà così nemmeno quest’anno, ma ci si sta provando. Di infortunati, per ora, non ce ne sono molti e nella formazione titolare che domenica pomeriggio giocherà contro il Galles, solo due giocatori giocano all’estero, ossia Sergio Parisse e Lorenzo Cittadini, fra i più esperti in rosa. Gli altri tredici giocano tutti in Italia, e questo è già un buon segnale, perché quella scelta da O’Shea è comunque una buona formazione. Anche la panchina è composta da giocatori d’esperienza, come Ghiraldini, e da altri che saranno molto utili da utilizzare a partita in corso, come Campagnaro, Furno, Minto e Allan.

Sergio Parisse, il capitano, è ancora considerato uno dei migliori giocatori d’Europa, e per l’Italia al Sei Nazioni significherà avere in campo un fuoriclasse. L’altro giocatore sul quale si può stare tranquilli è Leonardo Ghiraldini, tallonatore, che negli ultimi tre anni ha giocato con due delle squadre più forti d’Europa, i Leicester Tigers e il Tolosa. Simone Favaro invece ha 28 anni e si trova in un buon momento della sua carriera: gioca con i Glasgow Warriors, che nel 2016 hanno disputato una delle loro migliori stagioni. È uno dei migliori placcatori d’Europa ed è stato inserito nella lista dei convocati dell’Italia per le prime due partite: per un infortunio alla spalla ha saltato le ultime quattro settimane di attività, ma potrebbe tornare in forma a torneo in corso. Un giocatore che potrebbe sorprendere nel Sei Nazioni di quest’anno è Michele Campagnaro, trequarti 23enne che gioca in Inghilterra con gli Exeter Chiefs. Nelle ultime due partite disputate con la sua squadra ha segnato cinque mete (due contro l’Ulster e tre contro i London Wasps) ed è stato il migliore in campo.

Quindi, riassumendo: abbiamo una buona squadra, praticamente tutti i migliori giocatori sono disponibili e alcuni di loro in questa stagione stanno confermando il loro valore anche all’estero. Altri invece si trovano in un periodo particolarmente positivo. Un buon risultato per l’Italia sarebbe vincere una partita, probabilmente contro una fra Francia, Galles e Scozia, e giocare bene le altre, anche le più difficili, senza commettere errori grossolani e prestando attenzione ad alcuni precisi aspetti del gioco, a partire dalla difesa fino alla costanza nelle prestazioni.

Chi trasmette le partite del Sei Nazioni
Tutte le partite del torneo verranno trasmesse in diretta su DMAX, canale 52 del digitale terrestre. Inoltre, le partite del Sei Nazioni saranno disponibili in diretta streaming sul sito di Dplay e di Eurosport.