I primi profitti di Waterstones dopo la crisi del 2008
La più grande catena di librerie britanniche è in ripresa grazie ai libri per bambini e ragazzi, alle buone vendite di Natale e al modello dei librai indipendenti
Waterstones – la più grande catena di librerie del Regno Unito, dove ha 270 punti vendita – ha registrato profitti per la prima volta dal 2008, quando iniziò a risentire molto della crisi economica. La società ha dichiarato che dall’aprile 2015 all’aprile 2016 ha guadagnato 18,9 milioni di sterline, quasi 22 milioni di euro, a fronte di una perdita di 1,9 milioni, circa 2 milioni di euro, nello stesso periodo dell’anno precedente.
La ripresa è merito soprattutto delle vendite del genere young adult, cioè i romanzi per adolescenti, dei libri per bambini e di narrativa, e delle ottime vendite di Natale, il periodo migliore dell’anno, che sono salite del 4,7 per cento. Inoltre Waterstones vende soprattutto libri cartacei e ha beneficiato della crisi degli ebook, comprati sempre meno anche nella narrativa di genere – cioè romanzi gialli, rosa, fantasy – dove vanno solitamente più forte.
Waterstones fu venduta nel 2011 dal gruppo HMV, proprietario dell’omonima catena di negozi musicali britannica, al miliardario russo Alexander Mamut per circa 60 milioni di euro. Mamut ne ha investiti altri 100 milioni per cercare di risollevarla e trasformarla in una catena di librerie moderna e di successo, affidandosi soprattutto alla strategia voluta dal suo nuovo amministratore delegato James Daunt. Daunt, che prima di arrivare a Waterstones aveva fondato una catena di sei librerie indipendenti, ha cercato sostanzialmente di trasformare tutti i singoli punti vendita in librerie indipendenti, dando ampia libertà di scelta ai librai nel rifornire i punti vendita tenendo conto dei gusti dei clienti; i commessi erano invitati a rafforzare il rapporto personale coi lettori, consigliando loro i libri, mentre venivano promossi anche titoli più di nicchia a discapito dei bestseller e delle politiche di grossi sconti e offerte.
Daunt ha commentato i dati dicendo che «la crescita della letteratura per l’infanzia è una tendenza in aumento che rende ottimisti verso il futuro. Le persone leggono e gli adolescenti leggono sempre più». Daunt ha anche spiegato che la ripresa dei libri cartacei è in corso non solo nel Regno Unito ma è una tendenza generale: è convinto che gli ebook verranno letti sempre meno, e saranno relegati ai momenti di viaggio o chi ha necessità di un font molto grande. Nel 2015 Daunt aveva già deciso di non tenere più Kindle, i lettori di ebook di Amazon, nelle librerie Waterstones, definendone le vendite «penose». Ha infine ricordato che i profitti non dipendono soltanto dalle vendite dei libri ma anche da quelle di oggetti di cartoleria e dai buoni risultati delle caffetterie, presenti in circa 50 negozi.