Un intenso weekend di politica

Le prime discussioni dopo la sentenza sull'Italicum sembrano avvicinare le elezioni anticipate e una scelta molto complicata per Berlusconi

Il primo fine settimana dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale è stato molto movimentato, con riunioni e manifestazioni di tutti i principali partiti politici italiani e delle loro opposizioni interne. Non ci sono state notizie particolari, tra moltissime discussioni: ma questo è uno di quei casi in cui queste discussioni messe insieme fanno una notizia, vista l’incertezza sulla durata della legislatura in corso e la possibilità che si vada a votare nel corso del 2017.

Le elezioni sono più vicine?
In teoria è possibile andare a votare immediatamente, con la legge elettorale Italicum modificata dalla Corte Costituzionale alla Camera, e con il Consultellum – cioè il vecchio “Porcellum” modificato dalla Corte nel 2014 – valido al Senato. Qui abbiamo spiegato come funzionerebbe il sistema in questo caso. L’ostacolo principale è che al momento in Parlamento ci sono sia una maggioranza che un governo apparentemente stabili. Per il PD sarebbe politicamente difficile sfiduciare per la seconda volta consecutiva un governo guidato da un suo stesso esponente: era già accaduto nel febbraio del 2014, quando il partito obbligò alle dimissioni il presidente del Consiglio Enrico Letta, senza un motivo preciso. Nel corso di un incontro del PD che si è tenuto a Rimini tra sabato e domenica, alcuni leader del partito hanno spiegato con quale percorso si potrebbe superare questo ostacolo.

Il PD, ha detto per esempio il presidente del partito Matteo Orfini, porterà in Parlamento la proposta di nuova legge elettorale su cui il partito si è accordato lo scorso novembre. È una versione aggiornata del Mattarellum, il sistema misto maggioritario-proporzionale in vigore tra 1993 e 2006. Il PD non ha le forze per approvare da solo la legge e dovrà accordarsi con qualcuno. Se le trattative dovessero fallire o andare per le lunghe, il PD potrebbe prendere atto che non è possibile trovare un accordo, Gentiloni considererà esaurito il suo mandato, darà le dimissioni e sarà possibile andare a elezioni. In questo scenario, la data più probabile del voto sarebbe a giugno, quando ci saranno le elezioni amministrative in numerosi comuni. Oggi alcuni giornali parlano anche della possibilità di votare a fine aprile.

(altro…)