Le foto delle Women’s March negli Stati Uniti
Più di un milione di persone (uomini e donne) ha partecipato alle manifestazioni contro Trump, c'erano anche Madonna, Scarlett Johansson, Jane Fonda e Angela Davis
Il 21 gennaio più di un milione di persone ha partecipato alle Women’s March, le manifestazioni delle donne contro il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che si è insediato venerdì alla Casa Bianca. La manifestazione principale era quella di Washington, ma ce ne sono state 672 in tutto il mondo (tre anche in Italia). Trump, tra le altre cose, è noto per i suoi commenti sessisti e per l’atteggiamento spesso irrispettoso sia nei confronti delle donne che di persone svantaggiate, come il giornalista disabile che prese in giro durante la campagna elettorale. In uno degli episodi più famosi dell’ultima campagna elettorale, è stato scoperto un video in cui Trump si vantava di molestare sessualmente le donne.
Sul palco della manifestazione di Washington hanno parlato molti attivisti e persone famose, tra cui le cantanti Madonna e Alicia Keys, l’attrice Scarlett Johansson, la giornalista femminista Gloria Steinem, l’attrice comica Amy Schumer, il regista Michael Moore, l’attivista Angela Davis e la sindaca di Washington Muriel Bowser. Molte altre persone famose – ad esempio l’attrice britannica Emma Watson, la regista Lana Wachowski e la cantante Cher – hanno partecipato come manifestanti. Alla marcia di Los Angeles invece hanno parlato, tra gli altri, l’attrice Jane Fonda e la cantante Barbara Streisand. La cantante Miley Cyrus e l’attore James Franco erano fra le persone che hanno partecipato al corteo.
Le Women’s March sono iniziate con un post di Facebook pubblicato da una pensionata delle Hawaii e sono diventate una manifestazione da mezzo milione di persone (tra cui moltissimi uomini) solo a Washington. All’inizio gli organizzatori avevano previsto che nella capitale ci sarebbero state soltanto 200mila persone. Il corteo organizzato a Chicago, la città degli Obama, è stato trasformato in un comizio perché c’erano troppe persone: circa 150mila. A Boston si sono riunite 125mila persone. Ci sono state manifestazioni anche a New York, Miami, Denver e Seattle, tra le varie città americane. In Europa ce ne sono state di molto grandi a Londra, Parigi, Berlino ed Amsterdam. Tra i record raggiunti per via delle Women’s March ce n’è anche uno della metropolitana di Washington: più di 597mila persone l’hanno presa sabato, fino alle 16, come mai era successo prima durante un weekend; il giorno dell’insediamento di Trump i biglietti utilizzati sono stati 368mila.
La femminista Gloria Steinem, che ha 82 anni, è stata una delle prime a parlare sul palco di Washington e ha detto: «Questo è il lato positivo del lato negativo. Questo è uno sfogo di democrazia come non ne ho mai visti in vita mia». Hillary Clinton non ha partecipato alle manifestazioni ma scritto alcuni tweet sulle Women’s March tra cui uno in cui ha ringraziato le persone che hanno marciato nei cortei. Citando lo slogan della sua campagna elettorale, ha scritto: «Credo davvero che siamo sempre più forti insieme».
Thanks for standing, speaking & marching for our values @womensmarch. Important as ever. I truly believe we're always Stronger Together.
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) January 21, 2017
'Hope Not Fear'
Indeed.
And what a beautiful piece by Louisa Cannell. #womensmarch 👊👊🏻👊🏼👊🏽✨ pic.twitter.com/7h3Bzx79nB— Hillary Clinton (@HillaryClinton) January 21, 2017