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  • Sabato 21 gennaio 2017

L’impero globale del Qatar

Attraverso il suo ricco fondo sovrano sta investendo in tutto il mondo, rafforzandosi in Europa ed espandendosi in paesi e settori diversi

di Mohammed Sergie – Bloomberg

L'Hamad International Airport di Doha (KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images)
L'Hamad International Airport di Doha (KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images)

Il Qatar ha di nuovo voglia di fare accordi commerciali. Soltanto negli ultimi due mesi il paese più ricco del mondo per reddito pro capite ha investito nel maggior produttore di pollame della Turchia, nel gigante petrolifero russo Rosneft e nell’azienda di gas del Regno Unito National Grid. Gli investimenti sono stati fatti attraverso la Qatar Investment Authority, il fondo sovrano qatariota creato nel 2005 per gestire gli improvvisi ricavi derivanti dalle vendite di gas naturale liquefatto, di cui il paese è il più grande esportatore mondiale. Da allora il Qatar – che ha meno abitanti di Roma – ha messo insieme circa 316 miliardi di euro in beni acquisiti in tutto il mondo, e il suo fondo sovrano è diventato il 14esimo più ricco del mondo, stando al Sovereign Wealth Fund Institute. Dopo una serie di importanti accordi grazie ai quali il fondo, conosciuto come QIA, e altri investitori qatarioti si sono assicurati proprietà a Hollywood, spazi per uffici a New York, beni residenziali a Londra, aziende italiane nel settore della moda di lusso e una squadra di calcio, nel 2015 e nel 2016 le transazioni sono state rallentate dal calo del prezzo del petrolio. Dall’inizio dell’anno scorso il prezzo del petrolio ha ripreso a salire e il Qatar a concludere operazioni commerciali. Questi sono alcuni dei maggiori investimenti che ha fatto in tutto il mondo.

Qatar

La visita della capitale di questo piccolo stato, Doha, inizia all’Hamad International Airport, costato circa 16 miliardi di euro. L’aeroporto è gestito dalla compagnia aerea Qatar Airways, sostenuta dal QIA. Il QIA è anche il maggiore investitore nel mercato azionario qatariota e detiene quote di maggioranza della Qatar National Bank SAQ – il più grande finanziatore del Consiglio di cooperazione del Golfo – e del fornitore di telecomunicazioni Ooredoo, che opera in 12 paesi ed è presieduto dallo sceicco Abdulla Bin Mohammed Bin Saud Al Thani, che è anche il CEO del QIA.

Europa

Da tempo l’Europa è una delle principali destinazioni degli investimenti qatarioti. Il Qatar ha speso miliardi per investimenti “trofeo”, cioè principalmente di prestigio, tra cui case automobilistiche tedesche, marchi di moda italiani e squadre di calcio. Durante la crisi finanziaria del 2008 il Qatar ha investito miliardi in Barclays e Credit Suisse Group, e nel 2014 l’ex primo ministro e membro della famiglia reale qatariota, lo sceicco Hamad bin Jassim bin Jabr Al Thani, ha investito 1,75 miliardi di euro in Deutsche Bank, dopo che la banca tedesca aveva iniziato a vendere azioni per rinforzare il proprio capitale.

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Il QIA è il principale azionista della casa automobilistica tedesca Volkswagen e nel 2012 ha avuto un ruolo fondamentale nell’acquisizione da 27 miliardi di euro di Xstrata da parte di Glencore, dopo aver chiesto alla società svizzera di scambio merci di alzare la sua offerta per Xstrata, nella quale il QIA aveva una quota superiore al dieci per cento. Nel 2011 il Qatar Sports Investments ha comprato la squadra di calcio Paris Saint-Germain Football Club, che ha poi comprato David Beckham e vinto quattro campionati francesi. Nel 2012 Mayhoola for Investments , una società di investitori qatarioti, ha acquistato la casa di moda italiana Valentino Fashion Group dalla società di private equity Permira Adviser per circa 700 milioni di euro, mentre nel 2015 l’ex primo ministro del Qatar Hamad bin Jassim ha comprato una quota del 10 per cento della società spagnola El Corte Inglés, la più grande catena di grandi magazzini dell’Europa occidentale.

Regno Unito

Secondo alcuni giornali locali nel 2014 gli investimenti del Qatar nel Regno Unito sono stati di almeno 33 miliardi di euro. Nella zona più chic di Londra è possibile vivere, lavorare, fare acquisti e soggiornare in beni di proprietà unicamente qatariota. Nel 2015 un gruppo guidato da investitori qatarioti ha acquistato il distretto londinese di Canary Wharf, espandendo le proprietà del Qatar a Londra che comprendono quote nel Savoy Hotel, nel grattacielo Shard, nel grande magazzino di lusso Harrods, nel villaggio olimpico e nella HSBC tower. Qatari Diar, l’unità immobiliare del QIA, sta trasformando l’ambasciata americana di Londra a Grosvenor Square in un hotel di lusso, e sta costruendo delle case nell’area dove prima si trovavano le Chelsea Barracks, una caserma della zona.

Gli investimenti qatarioti nel Regno Unito non si limitano al settore immobiliare. Con una quota del 22 per cento, il QIA è il maggior azionista di J Sainsbury, un’importante catena di supermercati britannica. Nel 2012 QIA ha comprato una quota del 20 per cento dell’aeroporto londinese di Heathrow, mentre l’anno scorso Qatar Airways ha aumentato al 20 per cento la sua quota nella società proprietaria di British Airways, IAG SA.

Russia

L’accordo da 10 miliardi di euro concluso a dicembre da Rosneft – di cui il Qatar detiene una quota – fa parte dell’aumento della serie di proprietà russe del Qatar. A luglio il paese ha chiuso un accordo per comprare il 24,9 per cento dell’aeroporto di San Pietroburgo e nel 2014 ha investito circa 1,8 miliardi di euro nel Russian Direct Investment Fund, di proprietà dello stato.

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Stati Uniti

Dopo aver investito soprattutto in Europa, il Qatar guarda ora agli Stati Uniti. Nel 2015 il QIA ha aperto un ufficio a New York con l’intento di investire 33 miliari di euro negli Stati Uniti entro il 2020 per diversificare le sue proprietà nel settore petrolifero.

L’anno scorso l’emittente qatariota BeIN Media Group ha acquisito Miramax, la casa di produzione cinematografica californiana che ha realizzato diversi film che hanno vinto l’Oscar, come per esempio Pulp Fiction. Nel 2016 il QIA è stato il quarto maggiore investitore in spazi per uffici negli Stati Uniti, soprattutto a New York e Los Angeles; sempre nel 2016 ha acquisito quasi il 10 per cento della società che possiede l’Empire State Building, Empire State Realty Trust, e ha raggiunto un accordo di collaborazione con la società immobiliare Brookfield Property Partners per un progetto da 8,1 miliardi di euro ai margini del West Side di New York.

Asia

Quando si accende la luce a Hong Kong, in Giappone, Corea del Sud e Taiwan c’è una buona possibilità che l’elettricità sia generata da gas qatariota importato. Nonostante questi mercati asiatici e la Cina abbiano comprato la metà delle esportazioni di gas naturale liquefatto del Qatar nel 2015, per ora non sono riusciti ad attrarre molti investimenti dal paese. Le cose, però, stanno cambiando.

Il QIA è infatti in cerca di possibili investimenti in tutta l’Asia. Nel 2014 i dirigenti del fondo hanno detto di progettare investimenti per circa 18 miliardi di euro nel continente nel giro di sei anni e di voler espandere gli uffici a Pechino e New Delhi. A giugno il QIA ha acquistato l’Asia Square Tower 1 dalla società BlackRock per 2,3 miliardi di dollari, concludendo la maggiore acquisizione di uffici a Singapore. Nel 2014 ha acquisito una partecipazione del gestore di grandi magazzini Lifestyle International Holdings, e detiene già il 20 per cento della società di energia elettrica del miliardario di Hong Kong Li Ka-shing. Il QIA, inoltre, ha in programma la creazione di una società d’investimento da 9,4 miliardi di euro con la società cinese Citic Group e sta pensando di investire circa 94 miliardi di euro nel fondo tecnologico globale formato dal SoftBank Group e dall’Arabia Saudita, hanno detto alcune persone informate dei fatti a ottobre.

© 2017 – Bloomberg