Il giorno dopo il terremoto nel Centro Italia
Il lavoro dei soccorritori è complicato dalla neve e dalle slavine delle ultime ore: le ultime notizie
Dopo i quattro terremoti di magnitudo superiore a 5 di ieri nel Centro Italia, nella notte sono state registrate più di 80 scosse con magnitudo superiore a 2 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con un paio di terremoti che hanno raggiunto magnitudo 3.5 e sono stati avvertiti dalla popolazione. La situazione più critica è tra le montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso, dove un albergo – l’Hotel Rigopiano – è stato coperto da una grande slavina nella giornata di ieri, con molte difficoltà per i soccorritori e si temono molti morti: nella struttura c’era una trentina di persone.
In molti comuni e frazioni tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, più vicini agli epicentri delle scosse di ieri, la situazione è complicata dal brutto tempo e dalla presenza di grandi quantità di neve, che rende difficili gli spostamenti delle squadre di soccorso e le verifiche delle lesioni agli edifici e dei crolli, in aree già danneggiate dai terremoti della scorsa estate. Per ora l’unica notizia confermata sui morti, è quella di un uomo rimasto coinvolto nel crollo di un edificio in provincia di Teramo. La conferma è della prefettura di Teramo.
• La slavina sull’Hotel Rigopiano ➡️
Stando alle informazioni di agenzie di stampa e giornali la persona che da ieri risultava dispersa in una slavina che si è verificata in provincia dell’Aquila è stata salvata dai finanzieri del Soccorso alpino: l’uomo si trovava località Ortolano, una frazione di Campotosto, e aveva trovato rifugio sotto un capannone pericolante. A l’Aquila le scuole resteranno chiuse per delle verifiche venerdì 20 e sabato 21. La Protezione Civile ha pubblicato una nota in cui dice che «la prefettura di Teramo ha comunicato che una vittima è stata estratta da squadre dei vigili del fuoco intervenute nel comune di Castel Castagna». Non ci sono invece notizie di feriti gravi a causa dei terremoti di ieri. La più intensa delle scosse si è verificata alle 11:14 del mattino con magnitudo 5.5, avvenuta a meno di un’ora di distanza da quella di 5.1 delle 10:25: nelle ore seguenti ne sono state registrate altre con magnitudo superiore a 4 e due di magnitudo 5.4 alle 11:25 e 5 alle 14:33.
Gli epicentri delle scosse più intense sono stati localizzati tutti in provincia dell’Aquila nei pressi di Montereale, e a pochi chilometri a sud di Amatrice, che si trova invece in provincia di Rieti. Amatrice aveva subito già numerosi danni dopo il terremoto del 24 agosto 2016. I crolli si sono verificati per lo più in comuni e frazioni sgomberati negli ultimi mesi per motivi di sicurezza, cosa che ha contribuito a mantenere basso il numero dei feriti. A inizio settimana i sindaci delle aree del terremoto avevano chiesto maggiore assistenza, segnalando di avere seri problemi a causa delle intense nevicate, che hanno bloccato le strade di accesso ai loro comuni.
Volontari #CroceRossa trasportano benzina per gruppo elettrogeno a famiglia isolata in una frazione di #Teramo. Questa è #UnItaliacheaiuta pic.twitter.com/XANZ2gn2OD
— Croce Rossa Italiana (@crocerossa) January 19, 2017
Cosa dice la Protezione Civile
Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha detto che ci sono ancora alcuni comuni isolati, con i quali è stato comunque possibile mettersi in contatto per avere almeno aggiornamenti sulle condizioni delle persone e degli edifici. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha spiegato che per quanto riguarda la sua città il problema non sono tanto le nuove scosse di terremoto, quanto la mancanza di mezzi adeguati per spalare la neve e rendere nuovamente utilizzabili le strade. Molti altri sindaci hanno chiesto più risorse e aiuti, lamentando in alcuni casi la scarsa reattività delle istituzioni centrali.
La Protezione Civile ha diffuso un comunicato sulle ultime attività svolte nelle aree del terremoto:
Le precipitazioni nevose delle ultime 24 ore, infatti, si sono concentrate su Abruzzo e Marche e si sono cumulate a quelle dei giorni scorsi, determinando situazioni difficili, con isolamenti anche di alcuni comuni e delle frazioni più montane, specialmente nell’aquilano e nel teramano. Le condizioni di intervento sono estreme e stanno mettendo a dura prova tutti gli operatori impegnati, con attività che si spingono anche oltre i limiti, come il salvataggio di una madre con il bambino in tuttora in corso da parte dei vigili del fuoco nel comune di Castiglione Messer Raimondo.
In Abruzzo, inoltre, si sono alzati i livelli del Pescara e dell’Aterno causando anche esondazioni nelle aree golenali. C’è quindi anche grande attenzione per tutti i corsi d’acqua, anche in previsione dello scioglimento delle nevi.
Criticità, oltre alla circolazione sulle strade e per la viabilità ferroviaria, sulla rete elettrica. Ancora attualmente la situazione più difficile è in Abruzzo dove le utenze disalimentate sono oltre 100.000, mentre nelle Marche si sta intervenendo per risolvere i problemi su oltre 30.000 utenze.
In Umbria è stata decisa la chiusura delle scuole, sia per alleggerire il traffico sulle strade rese poco agibili dalla neve, sia per consentire la verifica di eventuali danni e lesioni negli edifici scolastici. Nelle Marche è stato diffuso un allarme per possibili valanghe nelle prossime ore, mentre nella giornata di ieri sono stati rintracciati tutti i 15 allevatori che erano stati dati per dispersi ad Arquata del Tronto in seguito ai terremoti di magnitudo superiore a 5. Ad Amatrice è crollato un pezzo del campanile della chiesa di Sant’Agostino, già crollato in parte a causa dei terremoti dell’estate scorsa.