La norma sulla videosorveglianza nei mattatoi in Francia
È stata approvata in via preliminare dopo che era stata promossa da associazioni animaliste e ONG, ma la sua introduzione dipenderà probabilmente dal prossimo governo
Giovedì 12 gennaio, l’Assemblea nazionale francese ha approvato in prima lettura un emendamento che prevede la videosorveglianza obbligatoria nei 960 macelli del paese a partire dal gennaio del 2018. L’emendamento fa parte di un disegno di legge sul rispetto dei diritti degli animali nei mattatoi, che ha l’obiettivo di aumentare trasparenza e controlli. È da circa un anno che in Francia si discute della questione, da quando cioè l’associazione animalista L214 ha diffuso dei video che mostrano macellazioni crudeli, violente e illegali in un mattatoio di Mauléon-Licharre, nel dipartimento dei Pirenei Atlantici. Diversi controlli ministeriali, in seguito, hanno accertato che situazioni del genere erano diffuse. Prima di diventare legge, la nuova proposta dovrà comunque essere votata anche dal Senato.
(Perché in Francia si discute di mattatoi)
L’emendamento prevede che vengano installate delle telecamere a circuito chiuso in tutte le aree dei macelli dove si ha a che fare con gli animali vivi: cioè luoghi di percorso, alloggio, immobilizzazione, stordimento, abbattimento e uccisione. I filmati saranno conservati per un mese al massimo e saranno a disposizione soltanto dei veterinari e degli ispettori responsabili del benessere degli animali, cioè i dipendenti del macello che dovrebbero garantire il corretto trattamento degli animali e che il ministro dell’Agricoltura francese vorrebbe rendere pienamente operativi (cosa che ora, di fatto, non avviene). «La finalità esclusiva» della misura è «la protezione animale», si precisa nel testo.
L’approvazione dell’emendamento è stata inaspettata. In commissione, infatti, in molti si erano opposti alla videosorveglianza, fra cui anche deputati del partito di destra I Repubblicani, quelli del Partito Socialista e anche alcuni dei Verdi. Le argomentazioni sostenevano che l’emendamento avrebbe introdotto un controllo troppo invasivo e vincolante per i dipendenti e che si sarebbe rivelato troppo costoso. C’era anche chi ne aveva chiesto la modifica prevedendo l’introduzione della videosorveglianza solo in forma sperimentale. Alla fine l’emendamento, in un’aula quasi vuota, è passato con 28 Sì contro 4 No. Secondo un sondaggio dell’istituto IFOP condotto per la Fondazione Brigitte Bardot nell’ottobre del 2016, l’85 per cento degli intervistati era a favore della videosorveglianza. Nelle ultime settimane, la proposta era circolata molto sui social network e dieci organizzazioni non governative avevano consegnato ai deputati una lettera invitandoli a votarlo.
Tra gli altri emendamenti approvati c’è anche quello che prevede la creazione di un comitato etico dei macelli e quello che qualifica come reato penale il maltrattamento degli animali nei mattatoi o durante il trasporto. L’unico problema che potrebbe esserci per arrivare a un’approvazione definitiva della proposta di legge sono le prossime elezioni politiche, che si terranno fra aprile e maggio. Probabilmente il testo sarà infatti discusso in senato durante la prossima legislatura, con un nuovo governo e, quasi certamente, con una maggioranza diversa rispetto a quella attuale.