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  • Martedì 17 gennaio 2017

Un jet militare nigeriano ha bombardato per errore un campo profughi

Si parla di decine di morti e di feriti in una zona del paese dove si combatte contro il gruppo di estremisti islamisti di Boko Haram

Una foto di Medici Senza Frontiere del campo profughi di Rann, Nigeria, dopo il bombardamento da parte di un jet militare, 17 gennaio 2017 (Medecins Sans Frontieres via AP)
Una foto di Medici Senza Frontiere del campo profughi di Rann, Nigeria, dopo il bombardamento da parte di un jet militare, 17 gennaio 2017 (Medecins Sans Frontieres via AP)

Un jet militare nigeriano ha bombardato per errore un campo dove avevano trovato rifugio migliaia di sfollati: un funzionario del governo ha detto che sono morte più di 100 persone mentre una portavoce di Medici Senza Frontiere (MSF, organizzazione non governativa impegnata nel campo) ha parlato di almeno 50 morti e di più di 100 feriti. Il campo profughi si trova a Rann, nello stato di Borno nel nord-est del paese vicino al confine con il Camerun, dove l’esercito della Nigeria sta combattendo contro il gruppo di estremisti islamisti di Boko Haram. Il Guardian parla di almeno due esplosioni e dice che nel campo erano ospitati più di 25 mila sfollati interni.

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Il generale Lucky Irabor, responsabile dell’operazione contro Boko Haram nella regione di Borno, ha detto di non sapere con precisione il numero dei morti e dei feriti, ma ha dichiarato che sarebbero stati colpiti anche degli operatori umanitari di Medici Senza Frontiere e del Comitato internazionale della Croce Rossa. Su alcuni giornali, citando fonti della Croce Rossa, si parla anche di sei volontari rimasti uccisi. Irabor ha detto di aver ordinato l’attacco sbagliato e che all’aviazione erano state fornite delle coordinate sbagliate in base a una serie di informazioni relative ad un raggruppamento di Boko Haram proprio in quell’area. Ha anche detto di non sapere ancora se si sia trattato di un errore tattico o geografico. In ogni caso, ha spiegato, l’aereo non ha volutamente colpito i civili e sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta.

Una portavoce di MSF ha detto che le loro squadre stavano fornendo i primi soccorsi cercando di stabilizzare i feriti per poterli poi evacuare: «Le nostre équipe di medici in Camerun e Ciad sono pronte per il trattamento dei pazienti feriti». Jean-Clement Cabrol, direttore delle operazioni locali di MSF, ha detto: «Questo attacco su larga scala contro persone vulnerabili che sono già fuggite da una violenza estrema è scioccante e inaccettabile. La sicurezza dei civili deve essere rispettata». Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, ha invitato alla calma la popolazione e le autorità.