Vogliono costruire un tunnel sotto Stonehenge
Dovrebbe servire a decongestionare il traffico sull'unica via di accesso al famoso sito archeologico, ma il progetto è molto criticato
Il ministro dei trasporti britannico Chris Grayling ha dato il via libera alla realizzazione di un tunnel di tre chilometri che passerà sotto il famoso sito archeologico di Stonehenge e renderà più semplice e veloce raggiungerlo. Il progetto, sostenuto dall’English Heritage (l’ente che si occupa del patrimonio storico inglese) e dall’Unesco, ha l’obiettivo di ridurre il traffico sull’unica strada oggi percorribile per arrivare all’area archeologica nel sud dell’Inghilterra e che ogni anno viene usata da più di 1,3 milioni di visitatori. La realizzazione dell’opera è stata tuttavia molto criticata, soprattutto da parte di storici e archeologi, per i quali il progetto governativo rischierebbe di danneggiare il sito stesso.
Stonehenge è un’area archeologica grande una decina di chilometri quadrati all’interno della quale sono disposti in cerchio i famosi megaliti presenti nell’area da circa 4000 anni. In un articolo riguardo al progetto di costruzione del tunnel, il Washington Post ha scherzato sul fatto che questo sia lo stesso tempo che si impiega oggi a raggiungere Stonehenge: l’unica via percorribile è infatti la A303, una superstrada molto frequentata e spesso bloccata dal traffico di visitatori. Oltre a rendere più rapido il raggiungimento dell’area, secondo il governo il tunnel ridurrà molto l’inquinamento sonoro prodotto dal traffico della superstrada che oggi si sente anche in gran parte del sito archeologico.
Molti studiosi, tuttavia, hanno espresso in più occasioni timori su quanto il tunnel possa essere dannoso per Stonehenge. Una delle ragioni di chi è contrario alla creazione del tunnel sta nelle conseguenze che i lavori di costruzione avranno sul sito dal punto di vista archeologico: secondo gli esperti gli scavi sconvolgeranno l’area impedendo in futuro ritrovamenti nella zona, che è tuttora oggetto di studi. Dan Snow, presidente del Comitato per l’archeologia britannica, ha paragonato il progetto all’azione distruttiva di un gruppo di vandali e lo storico Tom Holland ha detto a CNN che «quest’area è stata recentemente classificata come il luogo di nascita della Britannia» e che il progetto non sarebbe altro che «un’iniezione di cemento per costruire un tunnel che durerà al massimo cento anni e rovinerà un paesaggio che esiste da millenni». Altre critiche riguardano invece l’impatto che avrà il tunnel sul caratteristico paesaggio di colline verdi, in corrispondenza delle vie di ingresso e uscita per le automobili. C’è infine una critica con motivazioni religiose, essendo Stonehenge una meta di pellegrinaggio per i seguaci del Celtismo: secondo i druidi, i sacerdoti della religione, un’opera così invasiva profanerebbe l’area.
La realizzazione del tunnel ha ricevuto l’approvazione dell’Unesco nel 2016, dopo che se ne parlava da anni come possibile soluzione al problema del traffico nella zona. L’opera costerà circa due miliardi di euro e i suoi costi faranno parte dei 17 miliardi di euro di investimenti programmati dal governo per migliorare la viabilità nel sud ovest del paese. Secondo il ministro Grayling l’investimento «trasformerà la A303 con benefici per gli abitanti della zona in termini di riduzione del traffico e di tempi di percorrenza. Darà anche una spinta all’economia, collegando le persone al loro luogo di lavoro e le aziende ai loro clienti». I lavori dovrebbero iniziare nel 2020 e concludersi in quattro anni, ma a marzo 2017 sono previste delle consultazioni pubbliche sul progetto approvato.