Le notizie false contro Angela Merkel

Siti e profili sui social network vicini all'estrema destra diffondono di continuo bufale sul cancelliere tedesco, riprese anche dai giornali, racconta BuzzFeed News

 (AP Photo/Olivier Matthys, File)
(AP Photo/Olivier Matthys, File)

Il cancelliere tedesco Angela Merkel è da mesi al centro di un’ampia campagna di disinformazione, condotta da siti internet di estrema destra e diffusori di notizie false, che cercano di screditarla politicamente e personalmente in vista delle prossime elezioni politiche, che si terranno in Germania entro la fine dell’anno (probabilmente a settembre, ma la data non è stata ancora decisa). Siti sia in lingua tedesca sia in lingua inglese pubblicano articoli molti duri contro Merkel, spesso contenenti notizie false e con titoli accattivanti, per cercare di attirare il maggior numero di lettori e di interazioni sui social network. L’estensione del fenomeno è stata dimostrata di recente da BuzzFeed News, in una lunga inchiesta cui hanno lavorato Alberto Nardelli e Craig Silverman, che alla fine dello scorso anno si erano occupati anche del rapporto tra Movimento 5 Stelle e alcuni siti di Casaleggio e Associati, dove sono spesso pubblicate e condivise notizie false.

Articoli e bufale contro Angela Merkel sono per lo più diffusi da gruppi di estrema destra, che cercano di mettere in cattiva luce il cancelliere tedesco a scopo di propaganda in vista delle prossime elezioni. Le notizie false riguardano di frequente le posizioni aperte di Merkel sulla crisi dei migranti e le politiche di accoglienza in Germania. I dati analizzati da BuzzFeed News dimostrano che molti di questi articoli sono stati tra i contenuti più condivisi, commentati e popolari su Angela Merkel nel 2016 su Facebook e gli altri social network.

Le notizie su Angela Merkel con più interazioni su Facebook nel 2016

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Lo schema utilizzato è simile a quello già visto nei casi dei siti a favore di Donald Trump, e che hanno diffuso bufale nei confronti di Hillary Clinton durante la campagna elettorale: un sito pubblica una notizia parzialmente o completamente falsa, con un titolo a effetto, e lo condivide poi sui social network attraverso i propri profili; l’articolo viene ripreso da altri profili, spesso creati appositamente dallo stesso sito o dalla stessa organizzazione, aumentando in questo modo le probabilità che sia visto e ricondiviso da altri utenti. La stessa notizia viene poi ripubblicata su altri siti, nuovamente condivisa sui social network e promossa da altri profili, fino a quando non si raggiunge una massa critica che permette alla bufala di circolare autonomamente e di continuare ad accrescere le proprie condivisioni e visualizzazioni.

Nardelli e Silverman hanno notato che molti degli articoli più condivisi su Facebook in lingua tedesca, e che riguardano Merkel, sono realizzati da siti di destra come Junge Freiheit, un settimanale appoggiato dal partito di destra antieuropeista e populista Alternativa per la Germania (AfD), e dal sito Deutsche Wirtschafts Nachrichten, definito una fonte di “paura e disinformazione” dallo Spiegel. Un altro sito che diffonde spesso notizie false o complottiste è Anonymousnews.ru, dove sono spesso pubblicati temi cari alla propaganda del governo russo e la cui pagina fu bloccata lo scorso maggio da Facebook, portando i suoi gestori a intensificare la loro attività su VK, il principale social network russo e accessibile in buona parte del mondo.

Negli ultimi mesi Anonymousnews.ru ha pubblicato decine di articoli con notizie false su Merkel e sull’attività del suo governo. Tra le bufale che hanno avuto più successo ci sono quelle sui rifugiati in Germania che avrebbero usato il WiFi gratuito, offerto nei campi di accoglienza, per cercare video pornografici con animali, l’arresto di un ufficiale tedesco della NATO ad Aleppo, in Siria, e un articolo su alcuni generali che si sarebbero ribellati ad Angela Merkel. Alcune di queste storie sono state riprese da RT, emittente televisiva controllata dal governo russo con un sito molto conosciuto anche in Occidente, con stretti legami con la propaganda di Vladimir Putin.

Le notizie false su Angela Merkel e le attività del suo governo sono messe in circolazione da diversi siti in lingua inglese, che talvolta svolgono la funzione di “appoggio” per quelli in lingua tedesca: offrono cioè la stessa bufala in un’altra lingua, diventando in questo modo una fonte da citare per rendere più credibile e sostanziale un articolo. BuzzFeed News cita il caso di un articolo pubblicato sul sito in lingua inglese Your Newswire, nel quale viene raccontata la storia falsa di un selfie che uno dei terroristi dell’attacco a Bruxelles, del marzo 2016, si sarebbe scattato con Angela Merkel. La notizia falsa ha ottenuto 32mila interazioni su Facebook, tra condivisioni, commenti e “Mi piace”, mentre l’articolo del sito di informazione dell’emittente tedesca Deutsche Welle che ha smontato la notizia falsa ha prodotto 13mila interazioni (non necessariamente più interazioni su Facebook si traducono in maggiori quantità di traffico verso l’articolo, ma la loro quantità dà comunque un’idea di quante persone abbiano per lo meno visto la sua anteprima nella sezione Notizie del social network).

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Nardelli e Silverman scrivono che non ci sono solo i siti smaccatamente di notizie false e favorire la diffusione di bufale su Merkel e sulla Germania. I siti dei tabloid britannici Express e MailOnline, tra i più letti al mondo, hanno ripreso e pubblicato diverse bufale su Merkel, contribuendo a renderle molto popolari grazie ai milioni di persone che hanno messo “Mi piace” sulle loro pagine Facebook. Oltre alle notizie false, Express e Daily Mail, che gestisce MailOnline, diffondono molto spesso articoli duri e critici nei confronti di Merkel, con inesattezze e particolari infondati, tratti dai siti di bufale. Questi articoli sono molto spesso condivisi anche sulle pagine dei sostenitori di Donald Trump e che hanno centinaia di migliaia di iscritti.

Un articolo dell’Express con il titolo accattivante, ma infondato, “Il peggior incubo di Merkel: la Germania chiede un referendum perché la gente vuole liberarsi dell’Unione Europea” ha prodotto circa 185mila interazioni solo su Facebook. In realtà l’idea di un referendum di questo tipo è marginale in Germania, dove secondo i sondaggi circa l’80 per cento della popolazione è a favore della permanenza nell’Unione Europea.

Profili e pagine riconducibili a movimenti di destra e di estrema destra pubblicano di continuo notizie false sul conto di Angela Merkel, anche a livello personale. Nel 2016 ha avuto per esempio molto successo una teoria del complotto secondo la quale Merkel non sarebbe sana di mente. Un video di YouTube intitolato “Angela Merkel è malata di mente, la televisione canadese ne dà le prove” è stato visto più di un milione di volte, producendo oltre 82mila interazioni su Facebook. Il video è stato prodotto dall’editore di destra canadese Rebel Media e, tra le altre cose, mostra l’analisi di un discorso di Merkel condotta dall’opinionista conservatore Ezra Levant. Nonostante sia molto critico nei confronti del cancelliere, Levant non dice mai che Merkel è “malata di mente”, ma nella versione tedesca è stato comunque aggiunto questo particolare. La storia è stata ripresa da diversi siti conservatori anche all’estero, compreso Breitbart, sito di destra molto discusso che ha sostenuto Trump durante le presidenziali statunitensi e il cui capo è stato a lungo Stephen Bannon, ora consigliere e chief strategist di Trump.

La mole di disinformazione e notizie false intorno ad Angela Merkel è notevole, ma a oggi non è possibile dimostrare che stia avendo qualche conseguenza diretta sulle opinioni dei cittadini tedeschi. Merkel gode di un ampio consenso tra la popolazione ed è in ampio vantaggio, rispetto ai suoi avversari politici, in vista delle elezioni di quest’anno. Considerate le ingerenze del governo russo nella campagna elettorale negli Stati Uniti, il governo tedesco non vuole comunque correre rischi di alterazione della campagna elettorale ed è al lavoro per trovare soluzioni che consentano di contrastare notizie false e teorie del complotto prima che ottengano rilievo e grande diffusione sui social network. Il governo ha iniziato a fare pressioni nei confronti di Facebook, ventilando l’ipotesi di provvedimenti e sanzioni nel caso in cui il social network non affronti efficacemente il problema. Facebook ha da poco annunciato di essere al lavoro per intensificare i controlli sulle notizie false in Germania, coinvolgendo l’organizzazione non-profit Correctiv, specializzata nella verifica dei fatti. L’esperimento è analogo ad altre iniziative avviate dal social network negli Stati Uniti, in risposta alle accuse degli ultimi mesi sulla facilità con cui circolano bufale e notizie false su Facebook.