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È in corso a Milano una mostra sulla storia del ritratto fotografico dall'800 a oggi, con opere di grandi artisti come Henri Cartier-Bresson, Diane Arbus e Man Ray

André Kertész, Distortion 40, 1933
André Kertész, Distortion 40, 1933

Fino al 29 gennaio lo spazio espositivo dell’UniCredit Pavilion di Milano ospita la mostra “LOOK AT ME! Da Nadar a Gursky: il ritratto fotografico nella Collezione d’Arte UniCredit”, che espone 170 lavori sul tema del ritratto realizzati dalla fine dell’Ottocento a oggi.

La mostra si divide in sei sezioni tematiche che esplorano il tema principale in diversi modi: “Il volto della società” e “L’individuo e la massa”, che parlano del rapporto tra la figura e l’ambiente circostante, con i lavori di fotografi come Henri Cartier-Bresson, Weegee e Luigi Ghirri; “L’artista come modello” e “Hall of fame”, che mostrano una serie di ritratti di artisti, politici e intellettuali del XX secolo, affrontando il tema della rappresentazione delle persone famose, con lavori di Nadar e di Man Ray; infine nelle sezioni “Il ritratto del corpo” e “La messa in scena” vengono presentati ritratti posati in studio che raccontano “una società che vuole inventare la persona o il mondo che la circonda”: in questa sezione sono esposte le opere di E. J. Bellocq, Gerhard Richter e Diane Arbus, tra gli altri.