L’attentato a Smirne, in Turchia
È esplosa un'autobomba vicino al tribunale della città, poi tre uomini armati hanno cominciato a sparare: sono state uccise almeno due persone
Due persone sono morte e altre dieci sono rimaste ferite in un attentato compiuto giovedì vicino al tribunale di Smirne, in Turchia. Secondo una prima ricostruzione, un’automobile è esplosa davanti al tribunale e poi tre uomini armati hanno iniziato a sparare contro gli agenti di guardia all’edificio. Secondo altre ricostruzioni, la sparatoria è iniziata prima dell’esplosione. Una seconda automobile è stata fatta esplodere dalla polizia in un secondo momento.
Le due persone morte nell’attacco sono un poliziotto e un dipendente del tribunale. Secondo la stampa turca, anche due dei tre uomini armati sono stati uccisi, mentre il terzo è ancora in fuga. Ci sono almeno dieci feriti, ha scritto Reuters citando fonti ospedaliere, alcuni dei quali in condizioni critiche. Non si sa ancora chi abbia compiuto l’attacco, ma secondo CNN turca il governo locale ha detto di credere che il responsabile sia il PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, un’organizzazione dichiarata illegale in Turchia.
Heavy gunfire heard in this video, following the explosion of a car bomb in Izmir #Turkey pic.twitter.com/T3Tu3RDfCC
— Michael A. Horowitz (@michaelh992) January 5, 2017
L’attentato al tribunale è il secondo in Turchia nel 2017, dopo quello rivendicato dallo Stato Islamico al locale Reina di Istanbul la notte di Capodanno, nel quale sono rimaste uccise 39 persone. Il vice-primo ministro turco Veysi Kaynak dice che, sulla base delle armi e degli esplosivi ritrovati sul luogo dell’attacco, la polizia ritiene che gli attentatori stessero pianificando un’azione di dimensioni maggiori. Non è ancora chiaro cosa gli abbia impedito di portarla a termine.
Dallo scorso agosto la Turchia è impegnata in una serie di operazioni militari in Siria, indirizzate contro lo Stato Islamico e contro i curdi dell’YPG, un’organizzazione siriana strettamente legata al PKK. Questo operazioni hanno contribuito ad alzare il livello dello scontro tra Turchia e Stato Islamico. Dall’estate del 2015, la Turchia sta combattendo anche contro il PKK, nella parte sud orientale del paese. Gli scontri hanno interrotto una processo di pace che durava da diversi anni.