Il fumo di Qayyarah
L'ISIS ha dato fuoco ai pozzi petroliferi e a un impianto di zolfo intorno alla cittadina a sud di Mosul, con risultati tossici e spettacolari
Qayyarah è una piccola città dell’Iraq settentrionale, lungo il fiume Tigri, che scorre da nord a sud. Si trova a circa settanta chilometri a sud di Mosul, la città occupata dallo Stato Islamico (o ISIS) la cui riconquista è diventata negli scorsi mesi una fase prioritaria della guerra contro il fanatismo islamista. La stessa Qayyarah è stata liberata dallo Stato Islamico l’estate scorsa, e ha quindi assunto una grande importanza – insieme al vicino aeroporto – nell’assedio militare verso Mosul. Il nome di Qayyarah viene dalla parola locale che indica il catrame: la città si trova su una grande falda petrolifera, e nelle sue vicinanze ci sono pozzi, una raffineria e un grande impianto di lavorazione dello zolfo. Lasciando la città, gli uomini dello Stato Islamico hanno appiccato diversi incendi durati per molte settimane, che hanno tra l’altro ucciso due persone e causato molte intossicazioni.
La vita della città e dei suoi dintorni è da mesi condizionata dalle conseguenze degli incendi e della guerra: e i fotografi che si sono avvicinati a Mosul con l’avanzata dell’esercito iracheno hanno raccolto in questi mesi le immagini spettacolari e infernali di fumo e fiamme e deserto.