Il miglior fotografo di news del 2016
Time ha scelto il fotogiornalista siriano Mohammed Badra per il suo lavoro dentro la guerra in Siria, "per la sua abilità e la dedizione costante a dispetto delle difficoltà"
Ogni anno la rivista statunitense Time sceglie e premia il miglior fotografo di news (Best Photographer on the Wires) delle agenzie di stampa: il premio non è in denaro, ma è un importante riconoscimento che ogni anno fa crescere molto il prestigio e la notorietà dell’autore. I criteri di scelta tengono conto dello stile dell’autore e della rilevanza delle storie raccontate. Time ha annunciato che il vincitore per il 2016 è Mohammed Badra, un fotografo siriano di 26 anni dell’agenzia European Pressphoto Agency (EPA) che lavora a Douma, una città a est di Damasco controllata dai ribelli: è stato scelto “per l’importanza del suo lavoro e l’emozione che suscita, per la sua abilità e la dedizione costante a dispetto delle difficoltà”.
Attenzione, alcune immagini sono forti:
Solitamente Time premia fotografi che hanno seguito e raccontato diverse storie nel corso dell’anno, ma in questo caso Badra si è occupato solo di Douma e dintorni, quando riusciva a spostarsi senza correre troppi rischi. I giornalisti sono da sempre potenziali bersagli, nelle zone di guerra, e per questo i fotografi inviati sul campo dalle agenzie sono sempre meno. In Siria questa tendenza si è vista più che altrove: le agenzie hanno dovuto fare affidamento sempre più spesso a fonti e fotografi locali, a volte improvvisati, trasformandosi in fact-checker con il compito di verificare al meglio l’autenticità e l’oggettività di immagini e notizie. Alcune agenzie invece hanno assunto e formato accuratamente gente del posto: tra loro c’è appunto Badra.
Badra è nato e cresciuto a Douma e nel 2009 ha iniziato a studiare architettura – “il suo sogno,” ha detto a Time – in una università a Damasco. Ha abbandonato gli studi nel 2012, a guerra civile iniziata, e quell’anno è entrato a far parte dei paramedici della Mezza Luna Rossa Araba Siriana e si è messo a scattare fotografie. Nel 2013 Bassam Khabieh, un fotografo di Reuters che si trovava a Douma, lo ha messo in contatto con l’agenzia e Badra ha iniziato a lavorare come fotogiornalista. L’anno scorso è passato a EPA, dove è stato seguito da Oliver Weiken, il responsabile della copertura fotografica della guerra in Siria. Badra ha detto a Time: «Ho scoperto che la fotografia è un’altra faccia dell’architettura, mi sentivo di nuovo vivo. La macchina fotografica sarà la mia penna».
Badra ha fotografato soprattutto gli effetti della guerra sui civili e nell’ultimo anno in particolare sui bambini: li ha ritratti mentre giocano o sono a scuola, e negli ospedali da campo dopo i bombardamenti.
Nel 2010 i responsabili di Time scelsero il fotografo brasiliano Mauricio Lima dell’agenzia Agence France-Presse, nel 2011 lo statunitense Pete Muller di Associated Press, nel 2012 Marco Longari e a seguire Muhammed Muheisen (2013), Bulent Kilic (2014) e Angelos Tzortzinis (2015).