Il Real Madrid non perde mai
Anche se non gioca benissimo, la squadra di Zidane ha vinto un altro trofeo – il Mondiale per club – e continua a battere record
Da un anno siamo abituati a vedere il Real Madrid di Zinedine Zidane vincere molto. Diciamo anche quasi sempre. I primi dubbi che circolavano nel gennaio 2016, quando il club aveva deciso di sostituire Rafa Benitez con uno che fino a lì non aveva mai fatto l’allenatore, se non nelle giovanili, sono cessati prima con una lunga serie di partite vinte, poi definitivamente con la vittoria della Champions League, l’undicesima nella storia del Real. Anche in questa stagione il Real Madrid di Zidane sta continuando a vincere: è in testa al campionato spagnolo, ha passato il turno in Champions League e ha appena vinto il Mondiale per club FIFA. La finale del torneo contro i Kashima Antlers si è decisa solamente ai tempi supplementari, dopo che i novanta minuti regolamentari erano terminati 2 a 2. La partita si è conclusa con il risultato di 4 a 2, con tre gol segnati da Cristiano Ronaldo e uno da Karim Benzema. È il secondo trofeo internazionale vinto dal Real in questa stagione, dopo la Supercoppa Europea, e il terzo da quando c’è Zidane.
Fin dal giorno in cui ha iniziato ad allenare, Zidane ha aspettato solamente il giorno in cui si sarebbero create le giuste condizioni per poter diventare l’allenatore della prima squadra del Real Madrid. Da sempre molto vicino al presidente Florentino Perez, dopo l’esonero di Rafa Benitez, preceduto da mesi e mesi di critiche partite da quasi ogni direzione – società, calciatori, giornalisti e tifosi – la promozione di Zidane dalle giovanili alla prima squadra era sembrata quasi scontata. Non era scontato però l’andamento della squadra nella seconda metà di stagione, visti i tanti problemi che fin lì aveva mostrato.
A differenza di Benitez, godendo di una situazione più serena all’interno del club, Zidane ha sfruttato il suo affiatamento con la squadra per tentare di cambiare l’andamento della stagione. Il 9 gennaio il Real ha vinto 5 a 0 la sua prima partita di campionato con Zidane, giocata in casa contro il Deportivo La Coruña. Ha poi fatto altri cinque gol nella partita successiva fino ad arrivare a segnarne ventidue in sole sei partite di campionato. Da lì al termine della stagione ha eliminato Roma, Wolfsburg e Manchester City in Champions League, ha perso una sola partita in campionato, contro l’Atletico Madrid, e ne ha pareggiata un’altra. Per il resto ha sempre vinto, alcune volte non giocando benissimo, altre – come la semifinale con il Manchester City – giocando contro squadre con molti problemi.
Nemmeno la finale vinta contro l’Atletico Madrid è stata una partita da ricordare, ma Zidane ha sfruttato la grande condizione (nonostante alcuni problemi fisici) di Cristiano Ronaldo, che in quei sei mesi di stagione si è guadagnato il Pallone d’Oro, e di Gareth Bale. I successi della seconda parte della scorsa stagione vanno ricondotti anche all’introduzione stabile fra i titolari di Casemiro a centrocampo e sull’esterno di Lucas Vázquez, che poi è stato convocato a sorpresa dalla nazionale spagnola per gli Europei in Francia. Entrambi stanno continuando a giocare molto bene anche in questa stagione. Alcuni mesi fa, parlando di Casemiro con il ct della nazionale brasiliana Tite, Zidane lo ha descritto come uno dei giocatori che danno più equilibrio al Real, con la sua capacità di difendere, rubare palla e far partire le azioni offensive della squadra.
A inizio dicembre Zidane ha raggiunto le sue prime 50 partite sulla panchina del Real Madrid, in cui ha ottenuto 37 vittorie, 11 pareggi e solo due sconfitte. Ora il Real è anche l’unica squadra d’Europa ad essere imbattuta dall’inizio di questa stagione (se escludiamo il Rijeka, squadra croata). Ma il dato più stupefacente è che il Real di Zidane non perde da 36 incontri: la 18ma più lunga serie di partite senza sconfitte nella storia del calcio, oltre che un nuovo record per il club.
I giocatori continuano a esaltare l’armonia della squadra data da Zidane, che non sembra ancora tatticamente all’altezza degli allenatori delle altri grandi squadre europee, ma con un gioco basato sul controllo della palla e poco incline alla gestione degli spazi sta sfruttando tutte le potenzialità della rosa, la migliore d’Europa insieme a quella del Barcellona. E tutto questo continua nonostante Cristiano Ronaldo non abbia disputato fin qui una stagione come le altre, e nonostante i diversi infortuni capitati nelle ultime settimane ad Alvaro Morata, Karim Benzema, Bale e Toni Kroos. Finora il giocatore più utilizzato da Zidane è stato il terzino destro Daniel Carvajal, mentre il centrocampista tedesco Toni Kroos è quello che è stato schierato più volte titolare.
Nel clásico giocato a inizio dicembre contro il Barcellona, il Real Madrid è riuscito a ottenere un pareggio fondamentale, arrivato negli ultimi secondi della partita grazie a un colpo di testa di Sergio Ramos, mantenendo i sei punti distacco. Nessuna delle due squadre è riuscita a sovrastare l’altra, e il Real, che nonostante tutto ha comunque evidenziato dei limiti tattici nel suo gioco, è riuscito ad ottenere un risultato positivo grazie alla grande forma e alla tenacia di alcuni suoi giocatori. L’emblema della prestazione del Real è stato il gol di Sergio Ramos, liberato dalla marcatura di Gerard Piqué grazie a un blocco effettuato da Lucas Vázquez, venti centimetri più basso di Piqué e quindici chili più leggero.
Il gran stato di forma di cui gode il Real Madrid potrebbe continuare ancora senza troppi cali: potrebbe accorgersene anche il Napoli, contro cui la squadra di Zidane dovrà giocare gli ottavi di finale di Champions League a febbraio. Rispetto alla gestione di Ancelotti e ai sei mesi di Benitez, Zidane ha utilizzato tutti i giocatori a sua disposizione, facendo molte rotazioni e concedendo un po’ di riposo a tutti. Questo, insieme alla preparazione atletica, dovrebbe aiutare la squadra a mantenere almeno l’intensità di gioco durante il resto della stagione.