La vita in Ucraina orientale, fotografata
Le immagini di Alessandro Iovino mostrano come si vive nei territori vicini al fronte di guerra, tra la mancanza di elettricità e le case distrutte dai bombardamenti
Alessandro Iovino è un fotoreporter italiano che di recente ha pubblicato “Vivere nel Donbass”, un reportage fotografico sulla vita quotidiana nel Donbass, quella regione che si sviluppa attorno al fiume Donec, affluente del Don. Il Donbass, che si trova in Ucraina orientale, è controllato in alcune sue parti dai ribelli filo-russi che hanno proclamato la nascita di due repubbliche autonome – la Repubblica Popolare di Donetsk e la Repubblica Popolare di Luhansk – che mantengono legami con il governo russo. Iovino ha visitato le zone ancora sotto il controllo del governo ucraino e ha provato a raccontare come vivono gli abitanti del Donbass, spesso a pochi chilometri di distanza dal fronte di guerra: è stato a Kramatorsk, oggi uno dei principali centri economici della regione; a Toretsk, dai cui balconi si possono vedere gli scontri poco lontani tra i miliziani filo russi e l’esercito ucraino; a Kostantinovka, dove si fermano i treni per l’ultima volta prima di entrare in territorio russo; e a Semenivka, una delle città che più sono state distrutte dalla guerra.
Le fotografie di Iovino mostrano dei pezzi di vita delle persone che sono vicine ai territori passati sotto il controllo dei ribelli filo-russi, tra le molte difficoltà di vivere in città che sono rimaste coinvolte nella guerra. Per esempio a Semenivka, una piccola cittadina dell’Ucraina orientale a circa 30 chilometri da Slovyansk, la maggior parte delle case non ha né acqua né elettricità; e a Kramatorsk, sempre nella stessa zona, il numero delle attività commerciali si è ridotto in maniera significativa, e anche trovare un locale aperto la sera non è facile. Iovino si è unito per un periodo anche alla Croce Rossa Internazionale, con la quale ha visitato alcune città molto vicine al fronte di guerra come Vodyane, Severnoe e Tonenkoe, dove i danni provocati dal conflitto sono ancora più significativi e visibili.
Per Iovino non è stato facile fotografare i posti che ha visitato in Ucraina orientale. Come ha spiegato lui stesso:
«Nel Donbass oggi è diventato molto complicato lavorare, non si può fotografare nulla di militare, no check points, no postazioni, no armi e soprattutto è quasi impossibile avere una normale conversazione con militari o membri dell’esercito. “Documentare questa guerra è diventato impossibile”, mi ha detto il mio fixer appena ci siamo conosciuti. La ragione principale di questa “diffidenza” che rende complicato mostrare la realtà nel Donbass, è la paura che vengano divulgate informazioni che possano condizionare l’opinione pubblica mondiale».