Assad ha riconquistato la città antica di Aleppo
Ed è l'ultima di una serie di vittorie del regime siriano sui ribelli, nella battaglia più importante che si sta combattendo in Siria
L’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione non governativa filo-ribelli con sede a Londra, ha detto che le forze alleate al regime di Bashar al Assad hanno preso il controllo della città antica di Aleppo, formata dal centro storico riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Gli ultimi ribelli, ha detto l’Osservatorio, si sono ritirati dalla zona questa notte, dopo che il regime aveva conquistato i quartieri di Bab al Hamid e Aqyul: i ribelli se ne sono andati perché temevano che le forze di Assad potessero assediare la città antica, una tattica di guerra già usata dal regime in diverse altre città siriane. Nelle ultime settimane i ribelli hanno perso più del 75 per cento dei territori di Aleppo orientale, la loro roccaforte dal 2012: diversi esperti temono che una sconfitta ad Aleppo potrebbe dimostrarsi un colpo molto duro, se non definitivo, per i ribelli che stanno combattendo nel nord del paese contro le forze di Assad.
Aleppo è considerata la battaglia più importante della guerra siriana. Dal 2012 la città è divisa in due: a est ci sono i ribelli che combattono contro Assad, a ovest c’è il regime. Da qualche settimana le forze fedeli ad Assad – che comprendono quello che rimane dell’esercito siriano, diverse milizie sciite, iraniani, russi e miliziani di Hezbollah – sono avanzate nei quartieri settentrionali ed orientali, grazie soprattutto alla partecipazione di Hezbollah e delle milizie sciite irachene; e solo pochi giorni fa il regime aveva lanciato su Aleppo est un volantino diretto alla popolazione locale che diceva «Se non lasciate subito questi territori, sarete distrutti… Siete stati abbandonati da tutti. Vi hanno lasciati soli ad affrontare il vostro tragico destino».
La situazione ad Aleppo e dintorni: nelle ultime settimane i verdi, i ribelli, hanno perso diversi territori nella parte orientale della città, riconquistati dai rossi, il regime; i gialli invece sono i curdi (Liveuamap)
Secondo alcuni osservatori, Assad e la Russia hanno accelerato l’offensiva su Aleppo per tentare di riconquistare la città prima dell’insediamento a Washington del presidente eletto Donald Trump, sfruttando a proprio vantaggio questo periodo di transizione. Non è ancora chiaro cosa vorrà fare Trump in Siria: da quanto si è capito finora, adotterà una politica molto più conciliante verso la Russia e il governo siriano di quanto non abbia mai fatto l’amministrazione di Barack Obama. Intanto continuano a non esserci soluzioni percorribili dal punto di vista diplomatico. Gli ultimi tentativi dell’inviato speciale dell’ONU Staffan de Mistura per mettere d’accordo regime e ribelli ad Aleppo sono falliti e la situazione della città sta peggiorando ancora.