Per la Commissione Europea gli ebook vanno tassati come i libri di carta
Cioè con un'aliquota ridotta in quanto prodotti culturali: le nuove regole dovranno essere approvate dal Parlamento e dal Consiglio dell'Unione Europea
Il primo dicembre la Commissione Europea ha presentato una serie di nuove regole sulla tassazione delle compravendite online, tra cui una che riguarda l’IVA sugli ebook. La Commissione ha proposto che gli stati membri dell’Unione Europea possano applicare ai libri digitali la stessa aliquota ridotta che viene applicata ai libri di carta, tenendo conto del fatto che non si tratta solo di oggetti di consumo ma anche di prodotti con un valore culturale. Ora il pacchetto di regole – che punta a creare un mercato unico per gli acquisti online chiarendo dove debba essere pagata l’IVA quando avviene una vendita tra due paesi – dovrà essere esaminato dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europea.
In Italia già dall’inizio del 2015 gli ebook hanno la stessa IVA dei libri di carta: la misura, voluta dal ministro della Cultura Dario Franceschini, era contenuta nella legge di Stabilità del 2014. Altri paesi che da tempo hanno regole simili sono la Francia, dove gli ebook sono tassati al 5,5 per cento e il Lussemburgo, dove sono tassati al 3 per cento. La Commissione Europea inizialmente si era dimostrata contraria a queste forme di tassazione. A marzo 2015 la Corte di giustizia dell’Unione Europea aveva accolto un ricorso della Commissione secondo cui l’imposizione dell’IVA agevolata non era in linea con le regole dell’Unione; non erano state previste sanzioni però per questa violazione e Francia e Lussemburgo non avevano cambiato le loro leggi in merito.
La Commissione UE lascia libertà agli Stati sull'Iva #eBook. Una vittoria dell'Italia che ha abbassato l'IVA dal 22 al 4%. #unlibroeunlibro
— Dario Franceschini (@dariofrance) December 1, 2016
Secondo la Commissione Europea l’intero nuovo pacchetto di regole sugli acquisti online permetterà di salvare 2,3 miliardi di euro all’anno che altrimenti le aziende europee avrebbero perso dovendo pagare una quantità eccessiva di tasse. In generale la proposta della Commissione farà sì che l’IVA relativa all’acquisto di oggetti online sia pagata nello stato membro del consumatore finale, invece che in entrambi i paesi coinvolti nella compravendita.