Mattarella vuole che Renzi resti un altro po’
Il presidente della Repubblica ha chiesto a Renzi di "soprassedere" alle dimissioni finché non verrà approvata la legge di bilancio, ma già si discute di cosa fare dopo
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto a Matteo Renzi di sospendere le dimissioni finché non verrà approvata la legge di bilancio, che al momento si trova in Senato. Prima di andare al Quirinale, Renzi aveva convocato e presieduto l’ultimo Consiglio dei ministri del suo governo: la riunione era durata circa dieci minuti.
Renzi aveva annunciato di volersi dimettere poco dopo la mezzanotte di lunedì 5 dicembre, in seguito alla sconfitta del Sì al referendum costituzionale, che ha sancito la fine della riforma che il suo governo aveva approvato in Parlamento e promosso durante la campagna referendaria. Il No ha vinto con il 59,11 per cento, mentre il Sì si è fermato al 40,89 per cento. Toccherà al presidente della Repubblica determinare tempi e modalità per la formazione di un nuovo governo. Nel suo discorso, Renzi ha detto che le responsabilità sul da farsi spettano ora alle eterogenee forze parlamentari di opposizione che hanno fatto campagna per il No.
Durante la serata, a Porta a Porta, Angelino Alfano – ministro dell’Interno e leader di Area Popolare – ha detto che questa legislatura ha esaurito il suo percorso e se dovesse «puntare un euro» lo punterebbe sul voto a febbraio, senza cercare un’improbabile modifica della legge elettorale in Parlamento. Lo stesso ha detto Matteo Salvini, leader della Lega Nord. Il Movimento 5 Stelle oggi ha ribadito di voler andare a votare il prima possibile, con l’Italicum alla Camera – è una novità: avevano sempre criticato molto quel sistema – ed estendendolo anche al Senato. Intanto la riunione della direzione del PD, durante la quale si capirà l’orientamento del partito di maggioranza relativa in Parlamento, è stata rinviata a mercoledì alle 15. Se volete orientarvi meglio nella discussione sulla legge elettorale, leggete qui.
Nel corso della giornata, istituti e centri di ricerca hanno pubblicato numerose analisi sul voto di ieri. Sono dati da prendere ancora con cautela: per il momento, sembra che i più giovani abbiano votato in maggioranza per il No, mentre gli anziani sembra che si siano divisi in maniera più equilibrata tra No e Sì. Secondo l’Istituto Cattaneo, una percentuale significativa degli elettori di centrosinistra ha votato per il No, mentre una percentuale inferiore di elettori di centrodestra ha votato per il Sì. Gli elettori del Movimento 5 Stelle hanno invece votato compatti per il No.
Di seguito, tutte le notizie della giornata.