Brasile meno Brasile
Nel progetto fotografico di Tomer Ifrah appare grigio, nebbioso, solitario e malinconico, diverso insomma da come siamo abituati a vederlo
Per più di un anno Tomer Ifrah, un israeliano di 35 anni, ha fotografato San Paolo e Rio de Janeiro cercando scatti meno scontati e più lontani dalle solite rappresentazioni delle città, il Cristo Redentore, le favelas e i colori saturi con cui ce le immaginiamo.
Negli ultimi anni il Brasile è stato al centro di molte notizie: per la recessione economica e l’impeachment della presidente Dilma Roussef, per i Mondiali di calcio del 2014 e per le Olimpiadi di quest’estate. Le foto di Ifrah prescindono dal contesto per avere una prospettiva più ampia: «È una ricerca di paesaggi sconosciuti delle città brasiliane ed è anche una ricerca della giusta distanza, sia fisica che nei contenuti. Ho cercato di fotografare attraverso i simboli della vita quotidiana, e non attraverso i grandi eventi». Ifrah ha spiegato che prima di arrivare in Brasile aveva visto molte foto del carnevale, delle spiagge e delle favelas ma dopo aver passato un po’ di tempo nel paese ha iniziato a notare altri aspetti della vita quotidiana che gli erano sconosciuti e che sono diventati il materiale del suo progetto.
Ifrah si occupa soprattutto di fotografia documentaristica: sul Post abbiamo pubblicato altri suoi lavori, come quello dell’unico carcere femminile di Israele e della metropolitana di Mosca. Le sue foto si possono vedere anche sul suo account Instagram.