La volta che ai Pink Floyd scappò il maiale

Nel dicembre del 1976 erano alla centrale di Battersea per fotografare la copertina di Animals: ma il palloncino gigante si staccò, interruppe il traffico aereo e fu ritrovato nel Kent

Il 3 dicembre del 1976 i membri della band inglese dei Pink Floyd andarono alla centrale elettrica di Battersea, sulla riva sud del Tamigi, a Londra, per seguire il secondo giorno dello shooting fotografico per la copertina del loro decimo disco, Animals. Nei dieci anni precedenti si erano affermati come una delle più grandi e innovative band rock del mondo, e avevano pubblicato tre anni prima il loro disco più famoso e venduto, The Dark Side of the Moon. A quello era poi seguito nel 1975 Wish You Were Here, altro enorme successo. Per realizzare la copertina di Animals, che sarebbe diventato un altro dei loro dischi più apprezzati, i Pink Floyd si rivolsero a Aubrey Powell, designer che aveva cofondato Hipgnosis, lo studio che aveva già realizzato la copertina di The Dark Side of the Moon. 

Per la copertina di Animals vennero prese in considerazione diverse idee, ma alla fine – ha raccontato Powell in un’intervistaTime Out – Roger Waters, bassista e leader dei Pink Floyd, lo chiamò per dirgli che aveva deciso di usare la centrale di Battersea, che dagli anni Trenta trasformava carbone in energia nell’omonimo quartiere, a sud ovest del centro di Londra. La centrale era uno degli edifici più riconoscibili di Londra ed era già finita nel film dei Beatles Help! del 1965. Oggi non è più attiva, ed è stato aperto un grande cantiere per farla diventare un complesso in cui ci saranno appartamenti, spazi pubblici e uffici (tra cui un campus di Apple).

Nel 1976 Waters abitava nella zona, e vedeva la centrale di Battersea tutti i giorni dalla finestra di casa: decise che per la copertina di Animals voleva far volare tra le ciminiere della centrale un grosso palloncino a forma di maiale. Il disco si ispirava in parte alla Fattoria degli animali di George Orwell, e le tre canzoni principali del disco si chiamavano “Dogs”, “Pigs” e “Sheep” (cani, maiali e pecora). Prima e dopo le tre canzoni ce n’era un’altra, divisa in due parti, chiamata appunto “Pigs on the Wing” (maiali in volo). A disegnare il palloncino a forma di maiale fu l’artista australiano Jeffrey Shaw, e lo realizzò l’azienda tedesca Ballon Fabrik: era lungo circa 12 metri, e fu soprannominato Algie.

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Il 2 dicembre, ha raccontato Powell, c’era un cielo eccezionale, che ricordava quello dei quadri del famoso pittore inglese William Turner. Per lo shooting avevano anche assunto un cecchino, per sparare al maiale nel caso in cui si fosse staccato da terra. Il maiale però non si gonfiava, non si capiva bene perché. Powell allora cominciò a scattare delle foto alla centrale, senza palloncini in mezzo, perché il cielo era troppo bello. Non riuscirono a gonfiare il maiale fino al giorno successivo, il 3 dicembre: finalmente si alzò tra i camini, e tutti erano pronti per iniziare a scattare le foto, quando il palloncino si staccò dalla catena che lo teneva legato a terra, e volò in cielo. Il cecchino non era stato chiamato per il secondo giorno dello shooting.

I Pink Floyd se ne andarono. Il maiale attraversò le rotte degli aerei che atterravano all’aeroporto di Heatrow, che si trova una trentina di chilometri a ovest di Londra. Tutti i voli in partenza dall’aeroporto vennero cancellati e Powell venne arrestato. Quelli dello studio Hipgnosis diffusero un appello radio chiedendo a chi avesse visto il maiale di segnalarlo, e l’aviazione britannica mandò una squadra in elicottero per cercarlo. Alla fine, alle nove e mezza di quella sera, telefonò un uomo: «Siete voi che cercate un maiale? È nei miei campi che spaventa le mucche». Era finito nel Kent, la parte di Inghilterra a sud est di Londra. Il maiale venne recuperato, e i Pink Floyd si guadagnarono della pubblicità gratuita finendo su tutti i giornali inglesi.

Quelli della centrale li lasciarono tornare il giorno successivo per scattare la foto che non erano ancora riusciti a scattare. Il maiale fu rigonfiato e questa volta fu richiamato il cecchino. Ma il cielo non era granché, e alla fine Powell decise di utilizzare una delle foto scattate il primo giorno, aggiungendoci a mano la foto del maiale. La copertina di Animals diventò una delle più famose dei Pink Floyd, se non della storia del rock. Per anni, fino al loro scioglimento nel 1995 (Waters se n’era già andato nel 1983), i Pink Floyd continuarono a far volare maiali gonfiabili durante i loro concerti. Nel 2011, in occasione dell’uscita di un’antologia di dischi dei Pink Floyd, fu fatta volare a Battersea una replica del maiale Algie.