La Russia ha perso un’altra capsula spaziale Progress
Si è disintegrata nell'atmosfera poco dopo il lancio, come era successo nel 2015: era diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale con tonnellate di rifornimenti
Giovedì 1 dicembre l’agenzia spaziale russa, Roscosmos, ha perso una capsula da trasporto con materiale diretto verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) pochi minuti dopo il lancio dal suo cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. La Progress MS-04 è regolarmente partita alle 15:51 (ora italiana) spinta da un razzo Soyuz, ma ha smesso di comunicare con il centro di controllo Roscosmos dopo 382 secondi.
Stando alle prime ricostruzioni il terzo stadio del razzo, che ha la funzione di spingere la capsula nella sua posizione finale in orbita, si è spento prima del previsto: non avendo una spinta sufficiente per vincere la forza di gravità terrestre, la Progress ha iniziato a cadere ed è entrata nell’atmosfera con un’angolazione tale da causarne la distruzione durante l’impatto. Intorno agli stessi minuti, alcuni abitanti nella Siberia centro meridionale (Repubblica di Tuva) hanno segnalato di avere visto in cielo alcune “palle di fuoco” e di avere sentito forti esplosioni.
La Progress MS-04 avrebbe dovuto trasportare verso la ISS circa 2,4 tonnellate di materiale, compresi cibo, acqua e altri rifornimenti di vario tipo. Tutto il materiale è andato distrutto, ma non ci sono comunque rischi per l’equipaggio di sei persone attualmente a bordo della Stazione: il sistema dei rifornimenti è organizzato in modo tale che la perdita di uno o due carichi non riduca le possibilità di sopravvivenza sulla ISS. La NASA ha confermato che gli astronauti e i cosmonauti a bordo stanno bene e che hanno riserve a sufficienza per numerose settimane.
L’equipaggio della ISS non dovrà comunque attendere molto per ricevere nuovi rifornimenti. Per la prossima settimana è in programma l’invio di un’altra capsula da trasporto, e un’altro ancora è previsto per le prime settimane del 2017. Attualmente oltre a Roscosmos ci sono altre tre organizzazioni che possono inviare materiale verso la ISS: l’agenzia spaziale giapponese JAXA, che si occuperà del lancio della prossima settimana, e le società private SpaceX e Orbital ATK. Nel 2019 è prevista l’aggiunta di un’ulteriore compagnia privata per l’invio di capsule da trasporto. Il lancio della Progress di ieri era gestito da Roscosmos, ma con la collaborazione delle altre agenzie spaziali che partecipano al mantenimento della ISS, come NASA ed Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Il sistema di lancio Soyuz nel complesso è considerato molto affidabile e a oggi è l’unico che consente di inviare capsule con equipaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale. NASA, ESA e le altre agenzie spaziali dipendono quindi interamente da Roscosmos per l’invio dei loro astronauti sulla ISS. Le cose dovrebbero cambiare entro un paio di anni, quando SpaceX e la concorrente Boeing avranno perfezionato i loro sistemi di trasporto per gli equipaggi, ma devono essere ancora condotti numerosi test sulla sicurezza delle loro capsule.
Roscosmos finora ha garantito lanci senza particolari problemi per gli astronauti, mentre non ha avuto sempre molta fortuna con le Progress. Nell’aprile del 2015 l’agenzia russa perse il controllo di una Progress, che iniziò a muoversi in modo anomalo in orbita, fino a perdere quota e a bruciare nell’atmosfera. Nel 2011 un altro incidente, molto simile a quello di ieri, causò un malfunzionamento nel terzo stadio del razzo, facendo ricadere la capsula da trasporto nell’atmosfera, dove si polverizzò in pochi istanti.