Come finivano i vecchi cartoni animati

All'epoca era complicato guardare le cose dall'inizio alla fine: Mila va alle Olimpiadi o no? Chi era Papà Gambalunga? Dov'è finita Carmen Sandiego?

(Dal manga e anime "K-On!")
(Dal manga e anime "K-On!")

I cartoni animati li guardavamo tutti: e quando non potevamo ce li facevamo raccontare all’intervallo, per non restare indietro. Poi però i pressanti impegni dell’adolescenza, le misteriose dinamiche delle programmazioni televisive e chissà cos’altro ci impedivano spesso di vederli finire, quei cartoni: era un’epoca complicata per guardare le cose dall’inizio alla fine, sia per le pratiche delle tv che per l’età degli spettatori. Recuperare i cartoni animati in streaming, cercarne la trama online o discuterne su Reddit non si poteva: e quindi abbiamo tutti – chi più chi meno – un’infanzia segnata da grandi storie mai concluse. Pensiamo quindi di fare cosa utile e gradita raccontandovi in breve e mostrandovi quando possibile il finale di 25 cartoni animati di qualche anno fa.

C’è un po’ di tutto: tanto Giappone e tantissimi anni Ottanta e Novanta, ma non solo. Holly e Benji e Mila e Shiro imprescindibili, per cominciare. Ma anche Papà Gambalunga, Hello Spank, Galaxy Express 999 e lo straziante finale di Lady Oscar (con quella rosa bianca che se non c’avete pianto da piccoli, piangerete ora). Ci sono poi Candy Candy e Piccoli problemi di cuore: in Italia non ce li avevano raccontati giusti. Se vi capitano davanti cartoni che non guardavate, vi potrebbero sembrare storie da matti (cristalli d’argento, viaggi nel tempo, livelli Super Saiyan come se piovesse, treni a vapore intergalattici), ma sono comunque lacune culturali da colmare. Certo, c’è anche il finale di Dov’è finita Carmen Sandiego? E certo: SPOILER.

Mila e Shiro due cuori nella pallavolo

È uno dei titoli più esplicativi della storia dei titoli di cartoni animati (anche se Shiro è in realtà molto meno protagonista di quanto si potrebbe pensare dal titolo). Alla fine Mila riesce a entrare in una squadra professionistica di pallavolo e da lì – dopo una gran fatica – nella Nazionale che deve andare alle Olimpiadi di Seul del 1988. Va alle Olimpiadi e il Giappone vince, penserete. Invece no: la serie finisce con Mila pronta al servizio in una partita contro la Cecoslovacchia (c’era ancora, ai tempi) del torneo Quattro Nazioni, un torneo preolimpico. In squadra con Mila ci sono le sue amiche Nami e Kaori. E comunque sì, alla fine Shiro e Mila si piacciono – e lo sanno – anche se non è che proprio stiano insieme. Quindi: Mila e Shiro finisce con Mila che sembra dover andare alle Olimpiadi, ma le Olimpiadi non si vedono. Nel 2008 è poi uscito Mila e Shiro – Il sogno continua, un seguito giappo-cinese di 52 episodi fatto per le Olimpiadi di Pechino del 2008. È passato qualche anno dalla prima serie: Shiro fa l’allenatore, in Cina. Mila rientra da un brutto infortunio: si è rotta il tendine d’Achille (infortunio che le ha impedito di andare alle Olimpiadi).

Holly e Benji

Rimandando ad altra sede l’eterno dibattito su quale delle due sigle italiane fosse più bella, ricostruire la storia di Holly e Benji tra fumetti e cartoni è complicato: la storia è stata chiusa e poi riaperta più volte dagli autori. Il punto più avanzato in cui arriva il cartone è alla fine di Holly e Benji Forever, dei primi anni Duemila. Dopo aver giocato in Giappone, Holly va a Barcellona per giocare nella squadra della città (non è che la chiamino proprio Barcellona per questioni di diritti, ma si capisce che è quella: se giocavate a PES, è un po’ la stessa cosa). Holly inizia quindi dalla squadra B del Barcellona.

Mark Lenders invece gioca nel Piemonte, che è una squadra di Torino con le maglie bianconere: vi ricorda qualcosa? Lenders debutta in Serie A con un assist per Inzars (un attaccante italiano particolarmente efficace sotto porta, dai che ci arrivate), ma quel gol è annullato per fuorigioco. Lenders soffre poi molto la marcatura di Thoram (un difensore francese dell’Emilia, i cui colori sociali sono giallo e blu). Benji gioca in Bundesliga. Holly debutta – con gol – con la prima squadra del Barcellona entrando al posto di Rivaul, un forte attaccante brasiliano. La serie finisce con l’inizio dei Mondiali: la prima partita è Giappone-Brasile, l’arbitro è uno che sembra proprio Pierluigi Collina.

Dragon Ball

Se era difficile ricapitolare il finale di Holly e Benji, figuratevi questo (solo i film d’animazione ambientati più o meno in quel mondo sono 19). Quindi: Dragon Ball Z (la seconda stagione, diciamo, con i protagonisti adulti) finisce con Goku che sconfigge e uccide Majin Bu – l’ultimo dei fortissimi cattivi che dividono la storia in “saghe” – e dopo dieci anni cerca e trova Ub, un ragazzino che è la reincarnazione buona di Bu. La più recente serie tv su Dragon Ball è però Dragon Ball Super. Facciamo che vi diciamo quindi solo come inizia: il cattivo di turno è Bills (“dio della distruzione”) e ci sono fusioni, viaggi nel tempo incasinatissimi, paradossi temporali che nemmeno Interstellar, Super Saiyan livello “God” e “Blu”, Freezer che risuscita e cerca vendetta.

Lady Oscar

40 episodi in tutto, trasmessi in Italia dagli anni Ottanta. Il finale è drammatico oltre ogni livello. La protagonista muore, che è ancora una cosa insolita per una serie tv, figuriamoci all’epoca per un cartone per bambini. Tragedia nella tragedia: muore anche André, che le aveva detto di amarla, e lei l’aveva rifiutato per poi cambiare idea. André muore il 13 luglio 1789; Oscar – che intanto si è presa la tisi – muore durante il gran trambusto del 14 luglio 1789, vicino alla Bastiglia. Si vede poi anche la morte di Maria Antonietta, nel 1793. Esiste anche una mitica e introvabile “puntata 41”, mai trasmessa in Italia. Il titolo è Le rose di Versailles e le donne e non porta avanti la storia: mostra solo alcuni dei momenti più importanti dal punto di vista delle donne protagoniste. Tornando al finale di Lady Oscar: la straziante rosa bianca.

Galaxy Express 999

113 episodi, una sigla che è difficile non abbiate mai sentito e una storia pazzesca, con un gran finale: Masai e Maisha arrivano ad Andromeda, e Masai dopo tutto quel viaggio decide che alla fine un corpo meccanico non fa per lui. La regina, madre di Maisha, la prende male – sperava di servirsi di lui per conquistare l’Universo – e ordina di ucciderlo. Maisha la prende a sua volta male e nel difendere Masai uccide la madre e distrugge Andromeda. Negli ultimi episodi ci si accorge anche che Maisha non sembra invecchiare, pare sia un cyborg (e poi vi lamentate di Westworld). Alla fine-fine: Masai torna sulla Terra con il 999 e Maisha prende invece il treno 777. Subito dopo esserci salita vede un ragazzino vicino a lei: è come se dopo essersi salutata con Masai trovasse quindi una nuova “missione”.

Heidi

Un finale bello, forse troppo: Heidi convince la signora Rottenmeier e il padre di Clara a far andare la ragazza sui monti, con lei. Una volta in montagna il sole, l’aria buona e il cibo giusto fanno stare meglio Clara, che riesce persino ad alzarsi e camminare. Heidi, alla fine, decide di restare a vivere con il nonno, sui monti.

Sailor Moon

Il grado di complessità delle varie storie è al livello di quelle di Dragon Ball. Dunque. La serie originale, Sailor Moon (e basta), finisce con lo scontro tra Sailor Moon (cioè Bunny) e Queen Beryl, che riesce tra le altre cose a fondersi con Queen Metaria. Bunny vince e spiega che la vita di una normale adolescente è molto meglio che combattere esseri di vario tipo in giro per l’Universo. La serie animata più recente tra quelle di questo mondo però è Sailor Moon Sailor Stars: finisce con il 200esimo episodio. Sappiate che c’è Galaxia, una ex guerriera Sailor diventata cattiva (ma con forse ancora del buono in lei), e che c’è Sailor Moon – che intanto è diventata Principessa Serenity – che usa il potere del Cristallo d’argento su di lei. Alla fine c’è un bacio tra Bunny e Mamoru.

Kiss Me Licia

Mirco dice al padre di Licia di volerla sposare, solo che prima deve andare in tour all’estero con la sua band. Mirco chiede a Licia di aspettarlo e lei lo fa, prendendosi intanto cura di Andrea. La serie andò malino in Giappone e nel mondo, ma benissimo in Italia: finiti i 42 episodi della serie, Italia 1 decise quindi di mettersi a girare una serie di telefilm non d’animazione in cui Licia era interpretata da Cristina D’Avena. L’ultima – Balliamo e cantiamo con Licia – andò in onda nel 1988. Questo telefilm finisce con – leggete con calma che è difficile – Cristina D’Avena nel ruolo di Cristina D’Avena che chiama Licia (che è interpretata da Cristina D’Avena) e le dice di aver messo su una band. È un banale e poco sensato pretesto per far iniziare un nuovo telefilm: Arriva Cristina. Parla di Cristina D’Avena e della band che decide di mettere in piedi.

Papà Gambalunga

Premessa: lo sapete che è tratto da un romanzo di inizio Novecento? Si intitolava proprio Papà Gambalungadella statunitense Jean Webster. Finale: Judy si “diploma a pieni voti” e può andare a studiare negli Stati Uniti. Scopre però che quel suo misterioso tutore è malato e Judy deve fare in fretta se vuole andare a trovarlo a New York. Arriva in tempo e scopre che quel misterioso tutore è in realtà Jervis. I due si sposano (Jervis sembra stare molto meglio).

L’Uomo Tigre

Quello che «lotta contro il male, combatte solo la malvagità, non ha paura, si batte con furore, e ogni incontro vincere lui sa». La prima stagione si conclude con l’Uomo Tigre che sconfigge l’ultimo ferocissimo e scorrettissimo lottatore della Tana delle Tigri, ma a un prezzo molto alto: gli viene tolta la maschera sul ring, perde la testa e usa tutte le scorrettezze che gli erano state insegnate durante la sua “vita precedente” e che aveva ormai abbandonato, mentre i bambini dell’orfanotrofio scoprono in tv che l’Uomo Tigre è Naoto Date. In Uomo Tigre II si scopre che Naoto Date è poi morto salvando un bambino e finendo investito da un’auto. Uomo Tigre II  parla quindi di un bambino dell’orfanotrofio che riprende la maschera che fu di Naoto Date e diventa l’Uomo Tigre II.

Hello Spank

La madre di Aiko torna da Parigi e va a vivere con la figlia. Tutto bene, no? No. La madre le dice che suo padre è morto, e Aiko decide quindi di scappare di casa. Poi per fortuna torna a casa e va a vivere a Tokyo con la madre e Spank, che verso la fine pare innamorarsi ma stavolta non di una gatta. Se state leggendo queste righe per curiosità, senza aver mai visto Hello Spank, è forse il caso di dirvi che Spank è un cane.

Occhi di gatto

È un finale totalmente aperto. Le tre sorelle ladre non trovano il padre ma solo lo zio (che si scopre essere quello che ha tradito il padre). Matthew non scopre l’identità di Sheila. Se siete in cerca di un senso di chiusura, in questo caso torna utile il manga da cui è tratta la serie tv. Va un po’ più avanti: Sheila dice a Matthew di essere una delle ladre e poi scappa negli Stati Uniti. Lui però la raggiunge. Problema: sembra che lei nel frattempo abbia perso la memoria. Parziale soluzione del problema: lei sente una musica che sembra farle ricordare tutto. C’è anche qualche teoria secondo cui lei non ha perso davvero la memoria: fa finta per non dover sentire il peso di essere stata una ladra (seppur con un nobile scopo) nel costruirsi una nuova vita con lui.

Ken il guerriero

La serie si divide in due parti: la prima di 109 episodi si chiama Ken il guerriero; la seconda, di 43 episodi, ha l’originale titolo di Ken il guerriero 2. La prima finisce con Ken e Julia che se ne vanno cavalcando Re Nero. Era il cavallo di Raoul, che è morto dopo aver combattuto con Ken. Ken il guerriero 2 – quello della terra dei demoni – finisce con uno scontro tra Kaio e Ken. Kaio e Hyo muoiono. Dicono a Ken che Lin è innamorata di lui, ma lui dice che ama solo Julia, che nel frattempo è morta. Ken affida Lin a Bart (sono i due ragazzini della prima parte) e se ne va cavalcando Re Nero.

Cavalieri dello Zodiaco

Anche qui sono due serie (più molti altri prodotti scritti e animati). Facciamo che ci concentriamo sul finale della seconda serie, il 114esimo ed ultimo episodio: Nettuno contro Atena, per farla breve. Vince Atena e Nettuno finisce dove è giusto che stia, intrappolato nell’anfora di Atena.

Pokemon 

Prima che li cercassimo tutti – quest’estate, per un mesetto – quello che cercava Pokemon era soprattutto Ash Ketchum. I Pokemon in quanto serie tv stanno ancora andando avanti, con varie serie a loro volta composte da diverse stagioni. Siamo a quasi 1.000 episodi in tutto: al momento sono in corso Pokémon Sole e Luna (ci sono ancora Ash e Pikachu, nella regione di Alola). La prima serie – Pokemon Monsters, quella “originale” – è lunga cinque stagioni e 276 episodi. Finisce con Ash – che nel frattempo ha visto il Pokemon leggendario Ho-O – che lascia tutti i suoi Pokemon (tranne Pikachu) al professor Oak e parte per la regione di Hoenn. Indovinate da soli in che regione è ambientata la seconda serie, Pocket Monsters Advanced Generation?

Candy Candy

È una questione complicatissima, perché in Italia si scelse – per far piacere al pubblico – di montare e doppiare l’ultimo episodio in modo tale che il finale fosse diverso dall’originale. Così. Il finale italiano è allegro: Candy scopre che suo zio William è in realtà Albert. Terence lascia Susanna e torna da lei. Quasi tutti felici e contenti, insomma; Candy di sicuro. Nel finale originale, invece, Terence non lascia Susanna. Poi ci sono anche state delle specie di film, che però altro non erano che il rimontaggio di vari pezzi del cartone. Quindi: no, ci hanno mentito, niente Terence e Candy. O forse ci hanno fatto un gran favore facendoci credere che Candy e Terence sì. La serie andava molto bene anche in posti in cui si parla spagnolo: su YouTube è pieno di video (un paio con un milione di visualizzazioni) dedicati al “final feliz” italiano.

Mignolo e Prof

Forse è meno famosa di altre. Non è che ci sia proprio una storia: tentare di conquistare il mondo, tutte le sere, senza riuscirci mai. L’ultimo episodio dell’ultima stagione è però un mezzo capolavoro. Si intitola “Star Warners” ed è un omaggio a Star Wars. Mignolo è travestito da R2-D2, Prof da C-3PO. L’obiettivo è costruire una Morte Nera per tentare di conquistare la Galassia.

È quasi magia Johnny

Magari la conoscete con il titolo Capricciosa Orange Road. Finisce con dei viaggi nel tempo: Johnny scopre che Sabrina ama un suo “primo amore”, con cui sei anni prima si era baciata in un parco, dandosi appuntamento per rivedersi sei anni dopo. Johnny ci rimane malissimo, viaggia indietro nel tempo di sei anni e scopre che quel “primo amore” era lui, così bacia Sabrina: se ci pensate è un loop temporale incasinatissimo. Poi sono anche usciti dei film, ma abbiamo deciso che non contano.

Rossana

Il titolo dell’ultimo episodio (sono 102 in tutto) è “Tutto è bene quel che finisce bene”. Finale: Nakao – che aveva litigato con Heric e aveva scoperto che un professore che idolatrava nemmeno sapeva della sua esistenza – è sparito. La colpa della sua sparizione la danno a Heric, ma è del professore. Funny riesce quindi a scagionare Heric dalle accuse. Heric dice quindi a Rossana che dovrà fare l’esame per diventare cintura nera di karate e solo dopo i due potranno frequentarsi. Però intanto si danno un bacio, nel dubbio. Ah, Nakao sta bene.

Le avventure del bosco piccolo

Parlava di avventure e disavventure – tante, tristissime – di un gruppo di animali, il cui habitat si fa sempre più piccolo per colpa dell’uomo. Tre stagioni in tutto: la seconda finiva con la morte di Sfregiato, una volpe. Nella terza i problemi principali sono il “regno” di un daino cattivo (quello di prima, il Daino Bianco, era buono e saggio) e un’invasione di ratti cattivissimi capitanati da Bully. Gli animali buoni si ribellano e vincono. Se la guardavate non l’avreste mai detto, e invece finisce alla “tutti felici e contenti”.

UFO Robot Goldrake

Actarus e Maria salvano la Terra dall’invasione di Vega e vanno su Fleed, a bordo di Goldrake dopo aver salutato Procton. Se questi nomi non vi dicono nulla, non sapete cosa vi siete persi.

C’era una volta… Pollon

Pollon salva la Terra da tutto quello che era uscito dal vaso di Pandora e diventa così la dea della speranza, con l’ultima monetina nel salvadanaio. Quindi sul monte Olimpo si fa una gran festa.

Piccoli problemi di cuore

Problema di base: il cartone trasmesso in tv fu molto modificato dall’originale, con tagli e rimontaggi di vario tipo, che lo resero molto diverso dall’originale Marmalade Boy. Il fatto è che Mediaset comprò la serie, si rese conto che era per adolescenti ma voleva mostrarla a bambini anche più piccoli. D’accordo con la casa di produzione giapponese decise quindi di farne una nuova versione. Quindi una cosa in stile Candy Candy, ma fin dall’inizio. Finale italiano: Miki e Yuri si promettono eterno amore, in campeggio sotto una cascata. Nel finale originale, invece: prima Yuri scopre che lei e Miki sono fratellastri; alla fine scoprono che non era vero, era un malinteso (c’entrano presunte relazioni extraconiugali e aborti, per dire). La madre di lui e il padre di lei (che stanno insieme) e la madre di lei e il padre di lui (che stanno insieme) annunciano di aspettare ognuna un bambino. Anche Miki e Yuri, felici e contenti.

Pollyanna

Pollyanna a un certo punto viene investita e rimane paralizzata. Il “gioco della felicità” la aiuta a superare la cosa, ma la aiuta ancora di più il quasi miracoloso intervento di un medico. Suddetto medico è un ex fidanzato della zia Polly, che diventa un presente-fidanzato della zia Polly. I due si sposano. Ma lui muore. Si scopre anche che Jimmy Pendelton in realtà è Jamie Kent.

Dov’è finita Carmen Sandiego?

È il cartone che tutti i genitori volevano che i loro figli guardassero, perché insegnava cose. Noi sosteniamo che le insegnassero anche tutti gli altri, ma comunque questa cosa della domanda nel titolo era perfetta. L’ultimo episodio della serie – il 40esimo – finiva in Cina, nella Città Proibita: si scopriva che Carmen Sandiego rubava perché qualcuno aveva rapito suo padre. Quel qualcuno le chiede di uccidere Zach e Ivy (i due giovani investigatori della ACME). Lei dice che non lo farà mai. E poi colpi di pistole laser, salti dagli elicotteri, ed esplosioni che renderebbero fiero Michael Bay. Poi Carmen salva il padre, che le dice però «Ma tu chi sei?». Alla fine lei scappa, lascia lì quello che sembrava essere suo padre, ma piange. Forse invece è suo padre davvero, gli hanno solo cancellato un pezzo di memoria.