Com’è la nuova stagione di “Una mamma per amica”
È più adatta ai fan di lunga data che ai nuovi spettatori: ma la maggior parte delle recensioni sono positive
Da venerdì Netflix ha reso disponibile Una mamma per amica – Di nuovo insieme, quattro episodi da 90 minuti che sono il seguito della serie tv Una mamma per amica, andata in onda dal 2000 al 2007 e il cui titolo originale è Gilmore Girls. I quattro episodi hanno per titolo il nome di una stagione dell’anno: sono infatti ambientati tra il 2015 e il 2016 – il quarto finisce il 5 novembre di quest’anno – e raccontano un anno nella vita di Lorelai e Rory Gilmore anni dopo la fine della settima stagione della serie originale. Di fatto costituiscono un’ottava stagione della serie.
In Una mamma per amica – Di nuovo insieme Rory (la figlia) ha 32 anni e lavora come giornalista freelance, mentre Lorelai (la madre) ne ha 48, vive sempre a Stars Hollow e convive con Luke. Il sottotitolo Di nuovo insieme fa riferimento al fatto che alla fine della settima stagione Rory aveva lasciato casa per il suo primo lavoro da giornalista – seguendo la campagna elettorale dell’allora senatore Barack Obama – mentre nel corso dei quattro episodi prodotti da Netflix si ritrova a passare sempre più tempo a Stars Hollow.
Tutti e quattro gli episodi prodotti da Netflix sono stati scritti e diretti da Amy Sherman-Palladino, la creatrice della serie, che non era riuscita a lavorare alla settima stagione a causa di uno scontro con la rete televisiva CW che aveva prodotto le ultime stagioni. Sherman-Palladino aveva detto che avrebbe voluto finire la serie con le «ultime quattro parole» che però non sono state messe in fondo alla settima stagione. Per questa ragione l’ultimo episodio era stato molto criticato dai fan della serie, che fin da subito avevano visto la fine della settima stagione come un “falso finale” e avevano cominciato a speculare su quali potessero essere le «ultime quattro parole». In qualche modo hanno atteso Una mamma per amica – Di nuovo insieme per avere finalmente il “vero finale”.
Una mamma per amica, per chi non l’ha mai visto
Le protagoniste sono Lauren Graham – magari l’avete vista nella serie tv Parenthood – e Alexis Bledel: lei potreste averla vista in 4 amiche e un paio di jeans e in Sin City, in cui interpreta Becky, quella con gli occhi azzurri anche se il film è in bianco e nero. Graham e Bledel interpretano Lorelai e Rory. Le sette stagioni parlavano in estrema sintesi del rapporto molto profondo – amichevole, appunto – tra una ragazza adolescente e la madre che l’ha cresciuta da sola dopo essere rimasta incinta a 16 anni ed essersi allontanata dalla famiglia di origine. Una mamma per amica diventò una di quelle serie “generazionali”, in questo caso soprattutto per quelli nati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta. Nell’ultimo episodio della settima stagione – che tra l’altro finisce con una scena praticamente uguale a quella del primo episodio della prima – Lorelai si fidanza con Luke (un ristoratore di cui è stata amica e compagna).
Cosa si dice di Una mamma per amica – Di nuovo insieme
Le recensioni di Una mamma per amica – Di nuovo insieme sono molto entusiaste, positive o comunque non particolarmente critiche. Per il sito Rotten Tomatoes l’88 per cento dei critici più autorevoli ha valutato positivamente la stagione e così il 78 per cento degli spettatori. Su IMDb ci sono già 5.011 voti a Di nuovo insieme e la stagione ha ottenuto una media di 8,6 su 10, un voto molto alto.
Ci sono due cose su cui le recensioni sono tutte più o meno concordi: sul fatto che i quattro nuovi episodi sono stati fatti pensando soprattutto ai fan della serie, e a loro piaceranno molto; e sul fatto che sia meglio non guardarli uno di seguito all’altro facendo binge watching, ma piuttosto lasciar passare dei giorni tra l’uno e l’altro. La stessa Amy Sherman-Palladino avrebbe preferito che Netflix mettesse online gli episodi distanziati da alcuni giorni perché non fossero visti tutti subito. Maureen Ryan di Variety arriva a consigliare addirittura di spezzare i quattro episodi in parti da 30 o 40 minuti per goderseli meglio, dato che sono lunghi e molto densi, in particolare di scene e sketch a sé stanti.
Ryan scrive che «quella Una mamma per amica che conoscevamo è tornata, ed è al suo meglio» e invita i fan della serie a tirare un sospiro di sollievo. Paragona la serie – comprensibilmente – al cibo che si mangia quando si è tristi, che si tratti di gelato, ciambelle o patatine fritte, e l’ottava stagione riesce a dimostrarsi ai livelli delle precedenti risultando «una coperta calda durante una fredda notte d’inverno». Di nuovo insieme è in gran parte costruita per piacere ai fan: ha numerosi rimandi alle vecchie stagioni, riferimenti culturali ai gusti delle protagoniste della serie che nel tempo si sono evoluti come quelli di chi la guardava in passato, comparse, citazioni e trovate per i vari personaggi minori che sono rimasti più o meno gli stessi. Secondo Ryan questo è un punto di forza ma fa anche sì che ci siano sottotrame che ricevono fin troppa attenzione e rischiano di annoiare i meno appassionati. L’esempio principale di questa tendenza è nel terzo episodio, Estate, in cui alcuni abitanti di Stars Hollow mettono in scena un terribile musical dilettantesco e si ha la sensazione che venga mostrato quasi per intero.
Per Ryan la parte più riuscita dei quattro episodi è quello che è anche il loro aspetto più commuovente: le reazioni di Rory, Lorelai e sua madre Emily (interpretata da Kelly Bishop) alla morte del nonno, padre e marito Richard Gilmore. Questo personaggio era interpretato dall’attore Edward Herrmann, morto per un tumore nel 2014, e quindi il fatto che il primo episodio di Di nuovo insieme sia in gran parte incentrato sul lutto per la scomparsa di Richard era più che prevedibile. Invece una parte che Ryan critica è quella che riguarda Logan, uno dei fidanzati storici di Rory, interpretato dall’attore Matt Czuchry: il suo personaggio è presente in tutti e quattro gli episodi dell’ottava stagione, ma la sua sottotrama «tende a girare in cerchio senza crescere molto in profondità o in consistenza». Per Ryan non è che Czuchry reciti male, il problema è che per come la sceneggiatura è scritta manca proprio qualcosa per rendere la sua parte realistica.
Più negativa della recensione di Variety è quella del Washington Post. Per la critica Emily Yahr Di nuovo insieme «non è perfetto, è lontano dall’essere perfetto» e guardando episodi da 90 minuti si capisce che 42 minuti – la lunghezza degli episodi delle sette precedenti stagioni – era la lunghezza giusta per evitare che i difetti dei personaggi di Una mamma per amica «smettessero di essere teneri e diventassero irritanti». La recensione del Guardian, anche se più positiva, dice qualcosa di simile e paragona Di nuovo insieme a un «regalo incartato con una carta bellissima» almeno per i fan; ammette invece che per chi non è particolarmente affezionato alla serie i quattro episodi potrebbero risultare eccessivamente sdolcinati.
Yahr è molto critica anche su un aspetto che «sembra fuori posto per un programma televisivo del 2016» ma che a ben pensarci era ben presente in tutte le sette stagioni precedenti: i personaggi non bianchi – la donna di servizio di Emily Gilmore che parla un finto spagnolo e ha un numero infinito di parenti; la signora Kim, di origine coreana – sono rappresentati in modo caricaturale. Secondo Yahr gli sceneggiatori sanno bene di non essere politicamente corretti e dicono come la pensano su questo tema in una scena di Inverno in cui Lorelai, prendendo in giro Luke che ha appena fatto un commento sulle sue abitudini alimentari, dice «Body shaming! Trigger warnings!» per ribellarsi in modo scherzoso. Nel doppiaggio italiano la sfumatura si perde, ma di fatto è come se la sceneggiatura sminuisse le campagne in favore di un rispettoso trattamento del corpo delle donne, in questo caso.
La spinosa questione delle «ultime quattro parole»
La recensione di Eliana Dockterman su TIME invece comincia subito parlando delle famose «ultime quattro parole» (di seguito non le trovate, ma se non le volete leggere non cliccate sul link): senza sapere la storia dello scontro tra Amy Sherman-Palladino e CW sulla settima stagione, quell’ultima frase potrebbe far pensare che anche Una mamma per amica – Di nuovo insieme potrebbe avere un seguito. Quelle quattro parole sono infatti un esempio di quello che nel gergo delle serie tv viene chiamato cliffhanger: il momento alla fine di un episodio in cui si vede che sta per succedere qualcosa – per esempio, qualcuno è in pericolo – ma l’episodio finisce prima che si scopra se e come quel personaggio riuscirà a salvarsi.
In realtà probabilmente la sospensione finale è solo una scelta di Sherman-Palladino, e nelle sue intenzioni non dovrebbero esserci altri episodi di Una mamma per amica. Secondo Dockterman non si tratta di una scelta sbagliata perché per come si sviluppa l’ottava stagione e per ciò che i personaggi dicono tra le righe, si può intuire quale sarà il seguito della storia di Lorelai e Rory. Bisogna vedere cosa ne penserà Netflix, in base al numero di persone che guarderà Di nuovo insieme.