Il primo giorno senza Fidel Castro a Cuba
Ieri non ci sono stati concerti o partite di baseball, qualche locale non ha servito alcol, ma le reazioni dei cubani sono state differenti a seconda dell'età
I cubani hanno saputo della morte dell’ex presidente Fidel Castro, avvenuta alle 22.29 di venerdì sera (le 4.29 di sabato mattina in Italia), dalla televisione: a dare l’annuncio è stato suo fratello Raúl, attuale presidente di Cuba. Dopo l’annuncio, la televisione di stato ha cominciato a trasmettere video e immagini sulla vita di Fidel Castro e sulle sue imprese. Nei locali dell’Avana è stata spenta la musica, e i matrimoni programmati per il giorno successivo sono stati cancellati. Fino al 4 dicembre Cuba sarà in lutto per Castro, il cui corpo è stato cremato ieri: lunedì e martedì ci saranno delle cerimonie pubbliche di commemorazione, poi le ceneri del leader rivoluzionario viaggeranno nel paese, ripercorrendo le tappe della rivoluzione cubana fino a Santiago de Cuba, dove saranno seppellite.
Come hanno raccontato i corrispondenti del New York Times Damien Cave e Hannah Berkeley Cohen, le reazioni dei cubani alla notizia della morte di Castro sono state molto diverse a seconda dell’età. Per i cubani con più di 50 anni, Fidel Castro è stato il primo presidente che hanno conosciuto, mentre per quelli più giovani la sua morte non ha lo stesso significato, anche perché ormai da dieci anni Castro si era ritirato quasi completamente dalla vita pubblica. «Per quelli che lo amavano era il più grande, per quelli che lo odiavano non c’era nessuno che fosse peggio» ha detto la cinquantunenne Graciela Martinez, che lavora in un bar vicino all’ambasciata americana.
All’alba del 26 novembre all’Avana tutte le bandiere erano issate a mezz’asta in segno di lutto. Piccoli gruppi di persone si sono raccolti per le strade per parlare a bassa voce. I bar sono rimasti chiusi, i concerti e le partite di baseball sono state cancellate; molti ristoranti non hanno servito bevande alcoliche e hanno chiuso prima. La televisione ha continuato a trasmettere video di Castro, mentre la radio ha mandato in onda interviste di cubani affezionati all’ex presidente. I quotidiani del 26 novembre – che sono pochi: i principali sono Granma e Juventud Rebelde – sono stati stampati usando solo inchiostro nero.
L’impressione dei giornalisti del New York Times riguardo alle persone è stata che molti cubani fossero incerti su ciò che hanno provato, o almeno su come parlarne. Molti giovani si sono comportati come se niente fosse, spiegando che poco o nulla sarebbe cambiato nelle loro vite con la morte di Fidel Castro. Concepcion Garcia, una donna di 55 anni intervistata dal New York Times, ha detto, guardando i giovani con disappunto: «Vivere i due periodi di Cuba – il capitalismo e il socialismo – è stata un’esperienza ricca. Immaginate come si sentono i cubani. La cosa più preziosa che avevamo è appena morta».
Molto diverse sono state le reazioni della comunità cubana a Miami, in Florida. Una folla di persone si è raccolta davanti al ristorante Versailles, nel quartiere di Little Havana, per festeggiare sventolando bandiere americane e cubane, facendo baccano con pentole e cucchiai e stappando bottiglie di vino. Intervistato da Associated Press, Erick Martinez, emigrato da Cuba quattro anni fa, ha spiegato che i cubani di Miami non stavano festeggiando la morte di qualcuno, ma piuttosto la fine di un’epoca.