Cosa c’è alla mostra su Chris Ware a Bologna
È la più grande retrospettiva italiana su uno più più innovativi e influenti fumettisti contemporanei, visitabile fino al 7 gennaio
In occasione della decima edizione di BilBolBul, il Festival Internazionale di Fumetto in corso a Bologna dal 24 al 27 novembre, è stata organizzata la prima grande mostra italiana dedicata a Chris Ware, considerato uno dei vignettisti e illustratori più innovativi e influenti degli ultimi anni. La retrospettiva si tiene alla Fondazione del Monte fino al 7 gennaio 2017 e raccoglie i suoi primi lavori, le copertine realizzate per il New Yorker e le tavole delle opere più recenti.
Ware è apprezzato sia per le storie e i temi che racconta (tra cui spesso la solitudine, la malinconia e l’insicurezza) sia per il modo con cui lo fa, con lo spazio delle tavole organizzato in modo estremamente razionale, geometrico, seriale e insieme intricato, con colori vivaci e rimandi ai fumettisti americani di inizio Novecento. La forma così asettica dialoga col contenuto, esprimendo l’incapacità dei personaggi a comunicare, l’infelicità esistenziale e l’alienazione della vita moderna.
Ware è anche famoso per le strutture complesse delle sue tavole e per essere andato oltre i limiti narrativi del fumetto, per esempio con Building Stories, uscito nel 2012: non è un libro ma una scatola da gioco che raccoglie 14 elementi diversi – libri rilegati, strisce di fumetti, una pagina di giornale inventata, un poster, pagine cartonate – che raccontano e permettono di inventare le storie degli abitanti di un palazzo di Chicago. Building Stories è considerato uno dei fumetti più innovativi degli ultimi anni, ha ricevuto premi e riconoscimenti ed è stato scelto tra i libri dell’anno dalla New York Times Book Review, Time e dal Washington Post. In Italia sarà pubblicato prossimamente dalla casa editrice Bao.
L’altro importante graphic novel di Ware è Jimmy Corrigan, the Smartest Kid on Earth (uscito negli Stati Uniti nel 2000 e pubblicato in Italia da Coconino nel 2016 con il titolo Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla Terra): racconta la storia di una specie di suo alter ego, un 36enne solitario abbandonato dal padre da piccolo, che cerca di recuperare un rapporto con lui una volta adulto. Il libro vinse l’American Book Award, cioè il più importante premio letterario statunitense, il Guardian First Book Prize e nel 2003 fu scelto come migliore opera straniera all’Angoulême Comic Festival. Il personaggio di Jimmy Corrigan era già apparso in Acme Novelty Library, una serie di fumetti iniziata nel 1993 e uscita con cadenza annuale: non ha un gruppo fisso di personaggi, ma cambiano e si arricchiscono nel tempo, da Quimby the Mouse, a Rusty Brown a quelli poi comparsi in Building Stories.