8 cose che forse non sapete su “Rocky”
Uscì quarant'anni fa oggi, vinse tre Oscar ed ebbe un successo pazzesco, all'altezza delle vicende del suo protagonista
Il 21 novembre 1976, quarant’anni fa, fu presentato a New York l’opera prima di un attore americano semi-professionista, che aveva insistito per fare la parte del protagonista in un film che voleva essere autobiografico. Il film costò pochissimo e fu girato in meno di un mese; nel cast non c’era nessun attore famoso o quantomeno riconoscibile. Parlava di un pugile italo-americano di Philadelphia che passa metà del film a borbottare battute poco comprensibili. C’erano tutti gli elementi per un risultato disastroso: invece il film in questione, Rocky, divenne il più visto dell’anno, vinse tre Oscar tra cui quello per il miglior film, e avviò una saga che in totale ha guadagnato più di un miliardo di dollari dalla sola vendita dei biglietti.
Gran parte del merito del successo di Rocky va a Sylvester Stallone, che scrisse il film – diventò il terzo dopo Charlie Chaplin e Orson Welles a ricevere la nomination all’Oscar sia come sceneggiatore che come attore per lo stesso film – e oggi è celebre in tutto il mondo proprio grazie al personaggio del pugile Rocky Balboa e del reduce di guerra Rambo, ma che allora era uno sconosciuto: e che proprio come Balboa ebbe una vita piuttosto travagliata prima di ottenere riconoscimento internazionale. A quarant’anni di distanza, girano ancora molte storie su come fu realizzato Rocky e sul suo successo: abbiamo messo insieme le più notevoli.