Cosa ha detto De Luca su Rosy Bindi
Riferendosi alla vecchia storia degli impresentabili il presidente della regione Campania ha detto che Bindi ha fatto «una cosa infame, da ucciderla»
Intervistato da Pietro Suber per la trasmissione di Canale 5 Matrix, il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha detto che Rosy Bindi, deputata del PD e presidente della commissione antimafia, ha fatto nei suoi confronti «una cosa infame, da ucciderla».
De Luca, che fa parte come Bindi del Partito Democratico, si riferiva a quando nel maggio 2015, poche settimane prima delle elezioni regionali a cui De Luca era candidato, la commissione antimafia presieduta da Bindi pubblicò una lista di 16 candidati definiti “impresentabili” per i loro presunti legami con associazioni di tipo mafioso, chiedendo ai loro partiti di ritirare le loro candidature. L’elenco non aveva valore legale ed era stato stilato in base a un “codice etico” deciso dalla stessa commissione; De Luca, dopo molte discussioni interne al partito e una querela poi archiviata nei confronti di Bindi, rimase candidato e vinse poi le elezioni regionali.
L’impresentabilità di De Luca, secondo la commissione, derivava dal suo coinvolgimento nel processo per la vicenda del Sea Park, un parco marino che si sarebbe dovuto costruire a Salerno e che non fu mai realizzato, in cui De Luca era accusato di corruzione, truffa aggravata, truffa, falso, associazione a delinquere e concussione per dei fatti avvenuti circa 17 anni prima quando era sindaco di Salerno. Nel 2012 De Luca aveva rinunciato alla prescrizione dicendo di volersi far processare ed è stato assolto lo scorso settembre perché “il fatto non sussiste”.
Durante l’intervista con Suber, andata in onda mercoledì 16 novembre, De Luca, che il servizio di Matrix presentava come “il Trump italiano” per il suo linguaggio, ha detto:
Quella è stata una cosa infame che ha fatto questa, una cosa infame, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l’uno per cento il due per cento dei voti. Atti di delinquenza politica, e non c’entra niente la moralità: era tutto un attacco al governo Renzi e le solite puttanate.
Nel pomeriggio di giovedì, con un messaggio su Facebook, De Luca ha negato di aver detto queste frasi a proposito di Rosy Bindi, alludendo invece al fatto di essere stato registrato quando non sapeva di esserlo al termine dell’intervista e mentre gli operatori avevano già iniziato a smontare il set. Il video dell’intervista è qui.
Ci ritroviamo di fronte all’ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Chiarisco che nell’intervista che ieri ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi.
Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l’ospite Vittorio Sgarbi sull’onorevole Bindi. Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo.
Verificheremo con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata. Un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà.
Per il resto, la vicenda – grave – di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’On. Bindi, nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione.