Clinton si è fatta vedere in giro
Ha partecipato a un evento di beneficenza – «venire qui non è stata la cosa più semplice del mondo» – rincuorando se stessa e i suoi elettori
Hillary Clinton è tornata a parlare in pubblico dopo più di una settimana, quando la mattina del 9 novembre si presentò davanti ai suoi sostenitori per parlare della sconfitta alle elezioni presidenziali statunitensi vinte da Donald Trump. Clinton ha parlato a un evento di beneficenza organizzato dal Children’s Defense Fund, un’organizzazione che si occupa di aiutare bambini in situazioni di precarietà economica con cui ha più volte collaborato nel corso della sua vita e dove ha avuto il suo primo lavoro più di quarant’anni fa, quando stava finendo gli studi.
Marian Wright Edelman, attivista fondatrice dell’organizzazione e sua amica di vecchia data, ha presentato Clinton come «la presidente del popolo», ricordando come abbia ottenuto più di un milione di voti in più di Trump alle elezioni (che però si decidono con un sistema complicato basato sul voto nei singoli stati) e lei non ha evitato di parlare delle elezioni perse e del senso di spaesamento di molti suoi elettori dovuto all’inaspettata vittoria di Trump.
Clinton ha detto che questa settimana non è stata facile per lei, che certi giorni non voleva fare altro che stare sul divano e non uscire di casa, ma ha anche ringraziato Marian Wright Edelman per averla convinta a partecipare all’evento – «venire qui non è stata la cosa più semplice del mondo» – e a rimettersi in piedi e lavorare. Rivolgendosi ai suoi elettori, ha ricordato che non si era candidata per avere un incarico ma per costruire un paese migliore, dicendo che per quanto gli Stati Uniti ora sembrino più divisi che mai, lottare per il loro futuro vale sempre la pena. Infine ha citato «le parole di Martin Luther King, spesso ripetute dal presidente Obama: “l’arco morale dell’universo è lungo, ma si piega verso la giustizia”. So che qualche volta può sembrare terribilmente lungo, credetemi, lo so. Ma so anche che infine si piega».
Con gli occhi lucidi, Clinton ha concluso il suo discorso parlando di sua madre, abbandonata dai suoi genitori quando aveva otto anni e costretta a trasferirsi con sua sorella più giovane in California per vivere con i suoi nonni, che la trattavano male, e costretta giovanissima a iniziare a lavorare come domestica. Clinton ha detto che pensa a sua madre ogni giorno, e che immagina di poter salire sul treno con cui sola insieme a sua sorella fu messa per raggiungere la California, di camminare fino al suo sedile, sedersi accanto a lei e dirle «Sopravviverai, avrai una famiglia, tre figli, e per quanto sia difficile da immaginare, tua figlia crescerà e diventerà senatrice, segretaria di Stato e riceverà più di 62 milioni di voti per diventare presidente degli Stati Uniti».