Cinque cose sul terrorismo nel mondo
Uccide più o meno persone di prima? Quali sono i gruppi più violenti? Quanto sono stati colpiti i paesi occidentali? Un po' di risposte dai dati di un importante rapporto
Mercoledì l’Institute for Economics and Peace, un centro studi che ha la sua sede principale a Sydney, in Australia, ha diffuso un rapporto sul terrorismo globale relativo al periodo 2000-2015. Il rapporto si basa sui dati del Global Terrorism Database (GTD), un archivio messo insieme dall’Università del Maryland, ed è molto utile per capire quale sia stato il trend del terrorismo negli ultimi anni e se qualcosa stia cambiando. In particolare il rapporto usa un dato che si chiama Global Terrorism Index (GTI), che è un tentativo di classificare in maniera sistematica i paesi del mondo sulla base delle attività terroristiche che avvengono nei loro confini nazionali. Il GTI è il risultato dell’interazione di quattro valori, a cui gli studiosi dell’Institute for Economics and Peace attribuiscono un peso diverso: si tengono in considerazione per l’anno in esame il numero totale degli atti terroristici, dei morti, dei feriti e dei danni provocati. Abbiamo messo insieme le cinque cose più interessanti rilevate nel rapporto.
Il Global Terrorism Index nel mondo (Global Terrorism Index 2016)