C’è un’inchiesta contro un profilo Twitter vicino al Movimento 5 Stelle?

Lo scrive la Stampa, secondo cui un sottosegretario ha denunciato un account per "ipotesi di reati come calunnia e diffamazione"

(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

In un articolo sulla Stampa di oggi, Jacopo Iacoboni scrive che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, ha presentato una denuncia alla procura di Firenze contro la proprietaria di un account Twitter che pubblica quasi esclusivamente cose a favore del Movimento 5 Stelle, con l’accusa di avere diffuso alcuni tweet “che delineano ipotesi di reati come calunnia e diffamazione”. Iacoboni ha visto alcuni documenti sulla vicenda e racconta che le attività dell’account Twitter sono piuttosto sospette, e che non si possono escludere legami di qualche tipo con una rete di altri account “di propaganda” del M5S che diffondono bufale e notizie false.

Beatrice Di Maio è una star del web pro M5S. Si muove nel territorio della propaganda pesante, che in tanti Paesi – per esempio la Russia di Putin, assai connessa al web italiano filo M5S – dilaga. Nella sua attività, Beatrice si è lasciata sfuggire alcuni tweet che delineano ipotesi di reati come calunnia e diffamazione; o vilipendio alla presidenza della Repubblica. È stata denunciata alla Procura di Firenze dal sottosegretario a Palazzo Chigi Luca Lotti, come provano alcuni documenti. Ma chi è esattamente Beatrice Di Maio, e ha qualcosa a che fare con la Casaleggio o la comunicazione ufficiale M5S?

Si tratta di un account twitter pro M5S dedicato a una demonizzazione anti-Pd, senza disdegnare puntate contro il Quirinale. Beatrice ha 13.994 follower, è un top mediator, dentro un social network relativamente piccolo. Tweet e post di account analoghi diventano virali in Facebook attraverso un sistema di connessioni, nel caso di Beatrice dall’andamento artificiale dentro cui è inserita, alimentando un florido business pubblicitario, legato al flusso di traffico.

Insomma, Beatrice non è un account casuale. Scrive cose gravissime sulla presidenza della Repubblica: «Per alcuni il silenzio è d’oro… quello di Mattarella è d’oro nero!». E sotto, una foto del Quirinale con il tricolore e la bandiera della Total. Inutile sottolineare l’accostamento ingiurioso, Mattarella non è stato lambito dall’inchiesta lucana. Beatrice twitta «il governo trema. Da Potenza agli aeroporti inchiesta da paura. Renzi: “Io non mi fermo”» e sotto, una foto di Charlot che scappa all’impazzata. Ma Renzi non è mai stato indagato in Basilicata nell’inchiesta su Temparossa.

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