Mannequin challenge, mannequin challenge ovunque
I video migliori degli ultimi giorni, che spuntano come funghi: da Paul McCartney a Beyoncé alla Juventus a un palazzetto dello sport intero
Il “mannequin challenge” è la cosa del momento: il nuovo “ice bucket challenge” (anche se in questo caso non è fatto per raccogliere soldi per beneficenza). Delle due l’una: o sapete cos’è – e allora ci sono buone possibilità che l’abbiate anche già fatto – o negli ultimi dieci giorni avete visto un sacco di video di gente inspiegabilmente ferma. Il mannequin challenge (“la sfida del manichino”) è semplice: bisogna essere almeno un po’ di persone e per alcuni secondi stare immobili, mentre qualcun altro si sacrifica per la causa e gira riprendendo tutti gli altri, immobili. Il tutto con in sottofondo la canzone “Black Beatles” di Rae Sremmurd, che nel frattempo ha ovviamente avuto molto successo: questa cosa della canzone ultimamente però si è un po’ persa. Diciamo che ora è consigliabile, ma non obbligatoria: il mannequin challenge si può fare anche senza.
L’8 novembre avevamo raccontato com’era nato il mannequin challenge – da un video girato il 26 ottobre in una scuola della Florida – ma nel frattempo la cosa è arrivata alla Casa Bianca, l’hanno fatta famosi calciatori negli stadi, interi stadi, cantanti, sportivi, ginnasti. Abbiamo raccolto i più significativi mannequin challenge degli ultimi giorni partendo dal più recente, fatto la sera di martedì 15 novembre da alcuni giocatori della Nazionale inglese di calcio, dopo che l’attaccante Jamie Vardy ha segnato il gol del 2-0 contro la Spagna. Poi però è finita 2-2 e come ha scritto il giornalista Rob Harris: «Dopo aver fatto il mannequin challenge sul 2-0, l’Inghilterra si è congelata in mezzo al campo, lasciando che la Spagna facesse due gol».
Uno dei più grandi e migliori mannequin challenge finora documentati arriva invece dall’Australia, fatto con la complicità degli oltre 11mila spettatori che erano andati alla Perth Arena a vedere la partita di basket tra i Perth Wild Cats e i New Zealand Breakers.
A proposito di pubblico, un altro mannequin challenge fatto davvero bene è quello durante un’esibizione del DJ Marshmallo, qualche giorno fa a Los Angeles.
Tornando invece allo sport: ci sono tantissime squadre di ogni tipo disciplina che hanno fatto il loro Mannequin Challenge. Quelli che si sono fatti più notare sono i giocatori della Juventus, mentre erano in palestra, e la Nazionale portoghese campione d’Europa, negli spogliatoi, con Cristiano Ronaldo nel mezzo, a petto nudo, che sembra le statue di Ronaldo che si vedono nei musei delle cere.
Potevamo forse non partecipare alla #MannequinChallenge? 😉 pic.twitter.com/6WMIAacPKg
— JuventusFC (@juventusfc) 10 novembre 2016
https://twitter.com/Ronaldo_France/status/797490484960788480
Il premio per il mannequin challenge più complesso degli ultimi giorni va invece alla squadra di ginnastica artistica della Texas A&M University.
Nella categoria “questo noi non riusciremmo mai a farlo” rientra anche il mannequin challenge fatto dalla squadra femminile di pallanuoto della University of Pacific, in California.
Meno complesso ma molto condiviso è stato quello di Beyonce, in una specie di reunion delle Destiny’s Child: c’erano anche Kelly Rowland e Michelle Williams.
https://twitter.com/goddessyonce/status/795682652737179648
Tra i mannequin challenge più famosi c’è anche quello fatto dalla squadra di basket dei Cleveland Cavaliers alla Casa Bianca: loro due sono LeBron James e Michelle Obama.
The @Cavs #MannequinChallenge with @FLOTUS at the @WhiteHouse! pic.twitter.com/d85m7JeS41
— NBA (@NBA) November 11, 2016
È fatto in solitario, ma vale comunque molto, anche il mannequin challenge di Paul McCartney, al pianoforte, ovviamente.
https://twitter.com/MannequinVid/status/796903089945137157
Il premio per il miglior-peggior mannequin challenge va invece ai bambini di quattro anni di una scuola del New Jersey: l’impegno c’è, il risultato un po’ meno.