Il prossimo libro di Obama
Scrivere un libro di memorie è una consuetudine tra gli ex presidenti: il suo potrebbe valere fino a 40 milioni di euro
Mancano due mesi alla fine della presidenza di Barack Obama – Donald Trump si insedierà ufficialmente come nuovo presidente il 20 gennaio 2017 – e in molti si chiedono cosa faranno a quel punto lui e la moglie Michelle. È una discussione che va avanti da tempo, già un anno fa ne aveva per esempio scritto Krissah Thompson sul Washington Post, ricordando che gli Obama saranno piuttosto giovani – perlomeno per la media delle coppie presidenziali al termine del mandato – e avranno davanti a loro molte opzioni: dall’apertura di una fondazione benefica come la Clinton Foundation di Bill e Hillary Clinton, all’insegnamento universitario, fino a impegni su temi specifici come il miglioramento dell’istruzione femminile. Obama ha affrontato l’argomento in toni più o meno seri, dicendo di voler fare quello che ha sempre fatto, cioè «trovare il modo migliore per aiutare le persone», ma anche, scherzando, di voler passare il tempo giocando a domino con David Letterman, «andarsene in un posto caldo per un po’» o comprarsi una squadra di basket NBA. Una delle cose che farà quasi certamente sarà scrivere un libro.
Non sarebbe il primo, dato che Obama ne ha già pubblicati tre: la sua autobiografia del 2004, Dreams From My Father (I sogni di mio padre); The Audacity of Hope (L’Audacia della speranza) del 2006, che racconta i suoi anni al Senato e la sua visione politica in vista delle elezioni presidenziali; e il libro illustrato per bambini Of Thee I Sing (Di voi io canto). Sono stati un successo: gli audiobook dei primi due hanno vinto ognuno un premio Grammy come Miglior album parlato e tutti hanno venduto almeno tre milioni di copie soltanto negli Stati Uniti, e molte altre in tutto il mondo, facendo guadagnare a Obama circa 10 milioni di dollari (9 milioni di euro).
Questa cifra potrebbe salire parecchio se gli Obama scrivessero un nuovo libro sugli anni della presidenza: agenti letterari e grossi editori hanno detto al New York Times che il contratto per un libro del genere potrebbe andare dai 20 ai 45 milioni di dollari (cioè circa dai 18 ai 40 milioni di euro). Secondo Raphael Sagalyn, agente letterario della ICM/Sagalyn Literary Agency, quello di Obama «sarebbe il libro di memorie di un presidente americano più profittevole di sempre» e che lui potrebbe guadagnare fino a 30 milioni di dollari (27,7 milioni di euro) con un contratto di due o tre libri. «Penso che quello di Michelle potrebbe essere il libro di memorie di una First Lady a vendere più di sempre», ha aggiunto.
Altri editori sono più prudenti e convinti che un libro di Obama non potrebbe far guardagnare più di 12 milioni di dollari e uno di Michelle non andrebbe oltre i 10 milioni. Bisogna anche tenere conto della grande popolarità di Obama all’estero, che farebbe vendere i diritti in moltissimi paesi del mondo. Altri fattori non trascurabili sono il talento letterario di Obama, emerso nel suo primo libro e nella sua abilità nello scrivere i discorsi, e la sua popolarità internazionale: il testo potrebbe avere un valore storico e letterario e continuare a essere letto anche tra cent’anni, diventando un classico.
Obama non è il primo presidente americano a scrivere un libro, anzi: Theodore Roosevelt ne pubblicò 42, tra cui alcuni molto popolari sulla caccia e la vita all’aria aperta, mentre dal 1952 tutti i presidenti eletti avevano scritto un libro prima di arrivare alla Casa Bianca, con John F. Kennedy che vinse persino un Premio Pulitzer per Profiles in Courage (anche se secondo molti non ne fu veramente l’autore). Quasi tutti i presidenti degli ultimi tempi hanno pubblicato un libro per raccontare i loro anni alla Casa Bianca e spiegare o difendere il loro operato: Decision Points di George W. Bush ha venduto due milioni di copie per 10 milioni di dollari, la biografia di Bill Clinton My Life, pubblicata da Knopf dopo un contratto di 15 milioni di dollari, ha venduto almeno 2,9 milioni di copie; Living History (La mia vita, la mia storia) di Hillary Clinton, scritta dopo aver lasciato da First lady la Casa Bianca, ha guadagnato 8 milioni di dollari.
La possibilità che Obama scriva un nuovo libro è resa probabile, secondo il Wall Street Journal, anche da un contratto che firmò nel 2004 con Random House Inc., la società madre della sua casa storica editrice Crown: dopo aver pubblicato con Crown Dreams from my father, Obama si impegnò per 1,9 milioni di dollari a consegnare altri due libri: uno per bambini a Knopf e due di nonfiction a Crown. Per ora ne sono stati pubblicati soltanto due (Of Thee I Sing e The Audacity of Hope), mentre il terzo è rimasto in sospeso. Nel 2009 Obama ha comunque modificato i termini del contratto e ottenuto maggior flessibilità per i tempi di consegna del terzo libro, di cui non è specificato il soggetto; teoricamente Obama potrebbe pubblicare il libro di memorie con una casa editrice e poi consegnarne un altro ancora a Crown. Agenti letterari ed editori pensano che l’eventuale libro uscirà in due volumi, uno per mandato.
Obama è però anche un appassionato di letteratura e secondo alcuni agenti potrebbe non limitarsi alla saggistica. Jerry Kellman, che era il suo capo quando lavorava come community organizer a Chicago, ha detto che all’epoca Obama aveva due aspirazioni: «lavorare per cambiare la società e scrivere un romanzo».