And young girls, they do get wearied
Cinquant'anni fa uscì "Try a little tenderness" cantata da Otis Redding, con quel primo inconfondibile "Oooh"
“Try a little tenderness” l’avevano scritta all’inizio degli anni Trenta, in tre: Jimmy Campbell, Reg Connelly e Harry M. Woods (le parole i primi due, britannici, e la musica il secondo, americano). “È una delle cose più beneducate e galanti che sia mai stata scritta per una ragazza”:
Ooh, she may be weary
And young girls, they do get wearied
Wearing that same old shaggy dress, yeah
But when she gets weary
Try a little tenderness
La cantò tra gli altri anche Bing Crosby, nel 1933.
Con approcci simili – dolci, un po’ svenevoli, coerenti con l’impostazione del testo – la cantarono tanti altri, nei decenni successivi, anche Aretha Franklin. Però fu il 14 novembre 1966, cinquant’anni fa, che divenne “Try a little tenderness”, così come è diventata un pezzo della storia della musica e della cultura mondiale: quando la registrò Otis Redding e la fece diventare un’altra cosa, travolgente (e già era difficile pensare qualcuno di più lontano da Bing Crosby di Otis Redding), con l’aiuto di un arrangiamento a cui collaborò Isaac Hayes. Di quella versione a cui Redding aggiunse parole e intercalari, è diventato inconfondibile già il primo “Oooh”.
“Try a little tenderness” di Otis Redding ebbe un grande successo, tra il 1966 e il 1967, e in quella versione con quella straordinaria progressione ed accelerazione fu poi cantata anche da molti altri ancora. Da allora è citata spesso nelle classifiche dei più grandi pezzi di sempre.