Quanto tempo ci vuole per fare un libro
Quali sono e quanto durano i passaggi necessari, dall'inizio della scrittura all'arrivo in libreria
Le fasi di produzione di un libro hanno tempi e procedure abbastanza standard. Con una sola avvertenza: questo vale per tutti i libri del mondo, ma non per quelli di Bruno Vespa, che possono essere definiti a buon diritto i più veloci del mondo. Tra l’invio dell’ultimo capitolo da parte del popolare conduttore televisivo e l’uscita del libro – magicamente – trascorre soltanto una settimana. Per tutti gli altri – tranne ovviamente gli instant book – i tempi sono molto più dilatati perché la lavorazione di un libro ricapitola, secondo sequenze ben ordinate, tutti i modi di produzione possibile: quella “artistica” della scrittura, quelle artigianali dell’editing, della copertina e dell’impaginazione, della revisione e correzione del testo, e infine quella industriale della stampa e della confezione. Dal momento in cui un libro entra nel piano editoriale iniziano attività che rientrano nel cosiddetto terziario, cioè nei servizi.
Quando un editore decide di fare un libro apre l’acquisizione, dove prende forma il conto economico del libro. L’acquisizione è l’atto ufficiale che guida tutte le fasi successive perché contiene le informazioni sui tempi e sui costi; sulla base delle indicazioni della redazione (numero di pagine, tipo di lavorazione, potenzialità di vendita), l’ufficio tecnico fa un preventivo di stampa, l’ufficio diritti tratta e chiude il contratto con l’autore, l’ufficio commerciale stima la prima tiratura e si occupa della distribuzione. Da quando un libro viene concepito a quando arriva in libreria passano almeno sei mesi, ma nella maggioranza dei casi almeno un anno.
Fase 1 – Scrittura – Tempo variabile
La prima fase, quella della scrittura, ha tempi molto variabili. Ci sono libri scritti in una settimana – si racconta che fosse il tempo necessario a Georges Simenon per scrivere un Maigret – e altri per cui ci vogliono dieci anni – per esempio, La scuola cattolica di Edoardo Albinati; ci sono libri che vengono scritti ed editati solo quando lo scrittore li ritiene finiti, e altri in cui l’editing avviene durante la scrittura.
Fase 2 – Editing strutturale – 2/3 mesi
Esistono due fasi di editing. La più importante e la prima in ordine cronologico è quella in cui l’editor lavora insieme allo scrittore sul testo, soprattutto sulla struttura e sul ritmo, ma inevitabilmente anche sulla lingua, nel tentativo nel renderla migliore possibile. L’editor va immaginato come una specie di allenatore, tipo il vecchio Mickey Goldmill per Rocky Balboa: motiva, corregge, sorregge, protegge. Consiglia allo scrittore di accorciare — e quando ci riesce lo convince — tagliando parti inutili o che rallentano, o a cambiare parole a cui è affezionato. Spesso non è un compito facile (Faulkner diceva: «Piuttosto che farmi cambiare una parola mi faccio ammazzare»). Il “caso di scuola” sull’importanza fondamentale dell’editor nell’elaborazione dello stile di uno scrittore è quello di Gordon Lisch con Raymond Carver.
È un rapporto che a volte si connota nella forma della lotta, come racconta Genius, il film appena uscito in Italia sul burrascoso rapporto tra Thomas Wolfe e Max Perkins, leggendario editor di Hemingway e Scott Fitzgerald. I due più famosi editor italiani sono Antonio Franchini, ora direttore editoriale di Giunti, e prima direttore della narrativa italiana Mondadori, e Severino Cesari, direttore editoriale di Stile libero di Einaudi. Durante questa fase l’art director con l’aiuto del photo-editor (se c’è) lavora alla copertina sul titolo concordato tra editore e scrittore. L’editor, di norma, ma spesso su proposta dell’autore, scrive anche i paratesti, cioè alette e quarta di copertina. Anche i tempi di questo primo importantissimo editing sono molto variabili. Indicativamente – per un libro normale in condizioni normali e con un editore di medie dimensioni – si svolge in due-tre mesi di lavoro.
Fase 3 – Redazione e grafica – 4-6 settimane
Finito il lavoro dell’editor, il libro viene impaginato e passa nelle mani del redattore che si concentra sul testo, cioè sull’eliminazione di ripetizioni, ridondanze, o più banalmente su errori e discordanze, uniforma il testo alle norme tipografiche della casa editrice (accenti e similari) o risolve le imperfezioni dell’impaginazione (orfane, vedove etc). Finita la revisione incomincia la correzione di bozze: le case editrici migliori normalmente prevedono due letture successive svolte da due correttori diversi, in altri casi c’è solo un giro di bozze. Per la fase della redazione e della grafica – che comprende anche il fotolito, cioè l’ottimizzazione delle immagini da mandare in stampa – normalmente passa un mese, un mese e mezzo.
Fase 4 – Stampa e confezione – 4-5 settimane
Quando il libro è finito in tutte le sue parti, incomincia la produzione materiale del libro. È una fase in cui succedono un sacco di cose, normalmente concentrate nell’arco di un mese. La redazione carica su un server che chiameremo «Visto si stampi» i vari file che compongono il libro – quindi il pdf del testo, della copertina e delle eventuali alette, e le immagini di copertina o dell’interno. Dopo avere archiviato una copia di tutti i file originali per eventuali correzioni, ristampe e nuove edizioni, l’ufficio tecnico invia i pdf di interno e copertina al fornitore di stampa – che un tempo si chiamava tipografo – insieme a un preventivo tecnico definitivo aggiornato alle caratteristiche finali del libro su cui sono indicati tempi, costi e informazioni dettagliate su come fare concretamente il libro (essenzialmente sulla carta, il cartoncino o il cartonato che andrà utilizzato). In alcuni casi – per esempio nel gruppo Mondadori – la carta è fornita dallo stesso editore. In altri è lo stampatore ad acquistarla da un altro fornitore. Per un libro in brossura (incollato e senza copertina rigida) normalmente ci vuole un mese; se il libro ha la copertina rigida e la sovracoperta viene prevista una settimana in più.
Durante la stampa succedono un milione di cose (che presto racconteremo nel dettaglio in un altro articolo): c’è la fase di prestampa in cui, a partire dai vari file, si incidono delle lastre di metallo e la fase in cui il libro viene materialmente stampato; a questo punto i fogli passano nel reparto legatoria dove vengono piegati e tagliati. L’interno viene inserito in una macchina brossuratrice che mette in ordine i trentaduesimi e li cuce a filo o ne spalma il dorso con la colla. La copertina, intanto, è stata sottoposta a cordonatura, è cioè stata piegata in modo da potersi congiungere all’interno preparato dalla brossuratrice. Alla fine di questo processo i libri vengono rifilati, cioè tagliati di nuovo su tre lati, in modo da essere pronti per la libreria. È un processo molto complesso, le cui fasi di solito avvengono in stabilimenti diversi, spesso distanti, con conseguente trasporto e allungamento dei tempi. Per questo motivo, anche se le macchine sono in grado di stampare e confezionare quantità impressionanti di copie a velocità altrettanto impressionanti, lo standard di lavorazione previsto è di 4-5 settimane.
Fase 5 – Magazzino e distribuzione – 2 settimane
La prima tiratura del libro viene inscatolata e portata in magazzino dove avviene la fatturazione ai librai che l’hanno ordinata. Dopo avere preparato le bolle, la merce viene caricata sui furgoni e consegnata in tutte le librerie. Normalmente queste operazioni richiedono 10-15 giorni, ma possono essere accorciate pagando un sovrapprezzo ai distributori.
In totale – dopo la fase di scrittura ed esclusi i libri di Bruno Vespa, di cui abbiamo già detto – la lavorazione di un libro normale dura da quattro a sei mesi.