Le finte app per comprare scarpe e vestiti
Si trovano sull'App Store e si spacciano per prodotti ufficiali di grandi marchi: nei migliori dei casi contengono solo pubblicità, nei peggiori sono delle truffe
Nelle ultime settimane sull’App Store di Apple sono comparse centinaia di app fraudolente camuffate da app per fare shopping online. Le app di questo tipo possono sembrare quelle ufficiali di un particolare brand di abbigliamento o di una catena di negozi, ma contengono solo pubblicità, nel migliore dei casi, e a volte sono fatte solo per sottrarre agli utenti il numero di carta di credito o altre informazioni personali sensibili e possono contenere ransomware, virus che portano al blocco dei dispositivi su cui sono state installate e che chiedono un riscatto per sbloccarli. Dopo le segnalazioni del New York Times e del New York Post delle ultime settimane, Apple ha rimosso la maggior parte delle finte app dal suo App Store, ma bloccarle tutte è difficile e ogni giorno ne vengono caricate di nuove.
Tra le app contraffatte denunciate dal New York Times alcune esibivano il nome di grandi centri commerciali americani come Nordstrom, di siti di e-commerce come Zappos e brand di lusso come Jimmy Choo, Christian Dior e Salvatore Ferragamo. Una società sviluppatrice chiamata Footlocke Sports Co. Ltd proponeva 16 diverse app di vendita di scarpe e vestiti, tra cui una che aveva un nome simile a un vero concorrente di Foot Locker, cioè Famous Footwear; fino a qualche giorno fa sull’App Store italiano si trovava un’unica app di questa società, “Global Sports shoes for nike run shoes foot locker”, con cui apparentemente era possibile comprare e vendere scarpe in tutto il mondo.
La app “Global Sports shoes for nike run shoes foot locker” è sull’App Store dal 4 novembre
Riconoscere questo tipo di app non è sempre difficile se si è un po’ attenti e si conosce l’inglese: spesso le opzioni dei loro menù contengono errori, non sono citate versioni precedenti nella loro pagina sull’App Store e mancano recensioni di altri utenti. Spesso, tuttavia, le app fasulle usano i meccanismi di promozione a pagamento disponibili nell’App Store per essere messe in maggiore evidenza e secondo i dati di Apptopia – una società che si occupa anche di statistiche sull’uso di app da dispositivi mobili – alcune delle finte app sono state scaricate migliaia di volte, anche se non è chiaro quante persone le abbiano usate. Alcune di queste app sono state recensite da utenti insoddisfatti, che forse non hanno capito di avere avuto a che fare con app fasulle. Trovarle non è difficile: spesso basta scrivere nella barra di ricerca dell’App Store un brand famoso, come Ugg, Michael Kors o Nike.
Le app fasulle arrivano sull’App Store perché Apple le controlla sono nel momento in cui vengono proposte e spesso le modifiche che includono i nomi di marchi famosi vengono fatte in seguito e Apple non si occupa di controllare che una certa app sia davvero collegata a un particolare brand o a una catena di negozi. Quando poi le app false vengono scoperte, chi le ha caricate ne crea spesso una nuova versione che viene proposta con un diverso nome e un diverso sviluppatore. Per ora le app fasulle vengono cancellate in modo efficace solo dopo che sono state segnalate ad Apple dalle aziende proprietarie dei marchi sfruttati illegalmente. I brand più a rischio, quindi, sono quelli che non hanno una propria app e quindi non si occupano di controllare con regolarità l’App Store in cerca di eventuali frodi. Può capitare tuttavia che ci siano anche app fasulle che imitano quelle di gruppi che hanno più di un’app ufficiale (Foot Locker ad esempio ne ha tre), contando sul fatto che gli utenti si confondano.
A settembre Apple si è impegnata a controllare tutti i due milioni di app presenti sull’App Store e a eliminare quelle che non funzionano come previsto, quelle non abbastanza aggiornate e quelle che non passano alcuni requisiti: molte sono state cancellate e i controlli sono ancora in corso, ma ogni giorno vengono aggiunte nuove app false.
Ad esempio, il 4 novembre una società chiamata Overstock Inc. (un nome molto simile a quello del sito di e-commerce americano Overstock) ha caricato una app che proponeva stivali Ugg e altri capi di abbigliamento: era molto simile a una app cancellata dall’App Store il giorno prima. Entrambe le app sono state create dalla stessa azienda sviluppatrice cinese, che si chiama Cloaker Apps. Il New York Times ha contattato Cloaker Apps per avere spiegazioni e il capo dell’azienda, Jack Lin, ha detto che la sua società fornisce la tecnologia per migliaia di app in inglese – per circa 2.700 euro – ma non effettua controlli sui propri clienti presumendo che siano rivenditori ufficiali dei marchi che pubblicizzano. Anche il sito di Cloaker Apps, tuttavia, aveva diverse cose sospette, tra cui l’indicazione di un ufficio che se esistesse davvero all’indirizzo segnalato si troverebbe in mezzo agli uffici di Facebook a Menlo Park, in California.