L’attentato in un tempio musulmano in Pakistan
Nel Belucistan, nel sud del paese: ci sono almeno 52 morti e 100 feriti a causa di un'esplosione rivendicata dallo Stato Islamico
Nel pomeriggio di sabato 12 novembre c’è stata un’esplosione in un tempio vicino Lasbela, nel Belucistan, una regione nel sud del Pakistan. Al Jazeera scrive che l’esplosione è stata causata da una bomba (anche se per ora non ci sono conferme ufficiali). Il governatore locale Sarfraz Bugti ha detto ad Agence France-Presse che ci sono almeno 52 morti e 105 feriti. Le persone stavano partecipando alla Dhamal, una specie di danza rituale. Il tempo in cui c’è stata l’esplosione è infatti di una confraternita sufi (il sufismo è la principale corrente mistica islamica, malvista sia da al Qaida che dallo Stato Islamico). L’attacco è stato rivendicato dallo Stato Islamico attraverso Amaq, una specie di suo ufficio stampa: secondo il comunicato pubblicato sul suo sito l’attacco è stato compiuto da un attentatore suicida. Bugti però ha detto che non è chiaro se l’esplosione sia stata causata da un attentatore suicida.
A causa della geografia del Belucistan, che è una regione montuosa senza strutture mediche adeguate all’emergenza, molti feriti sono stati portati a Karachi, che si trova a tre ore di automobile dal tempio.
Il Belucistan – la cui capitale è Quetta – è una delle province storicamente più instabili del Pakistan: ha una lunga storia di ribellioni e guerriglia di diversi gruppi beluci separatisti, ma ha avuto molti problemi anche per la presenza di al Qaida e il centro di addestramento della polizia di Quetta è stato attaccato a ottobre. Il Belucistan è un’area importante soprattutto per la Cina: la provincia è interessata dal passaggio di un importante e complesso progetto di collegamento – da 51 miliardi di dollari – tra lo Xinjiang e il mare Arabico attraverso il Pakistan.