Guarderemo le partite di scacchi?
È un gioco praticato da centinaia di milioni di persone nel mondo, ma le gare non le guarda nessuno: domani iniziano i Mondiali e la società che li organizza vuole cambiare le cose
Anche se non è una cosa molto glamour, centinaia di milioni di persone nel mondo ogni giorno giocano a scacchi, per la maggior parte online e con applicazioni sul cellulare. Con una base di appassionati così vasta, ci si potrebbe aspettare che questi numeri si traducano in altrettanta attenzione per le partite importanti o eventi come i campionati di scacchi, che tuttavia in tv o su Internet passano spesso inosservate. Agon, la società che gestisce il marketing del campionato mondiale di scacchi, vuole provare a far diventare gli scacchi uno sport più redditizio dal punto di vista commerciale, a partire dai mondiali che inizieranno domani a New York.
L’amministratore delegato di Agon Ilya Merenzon ha spiegato al Financial Times che l’obiettivo della società è rendere gli scacchi uno sport di quelli che si guardano, sia dal vivo sia in streaming, a pagamento. Per questa ragione, alle gare che inizieranno domani a New York e continueranno fino al 30 novembre sarà prevista la presenza di un pubblico di 600 persone: la maggior parte dovrà pagare un biglietto a partire da 75 dollari (circa 68 euro) al giorno, ma un terzo dei posti, con un valore di 3.000 dollari (2.700 euro), saranno riservati a ospiti di grandi aziende. Le partite si potranno guardare anche in streaming, spendendo dai 15 ai 99 dollari (13-89 euro) per tutto il campionato.
Le partite del prossimo campionato mondiale di scacchi si svolgeranno a Manhattan, nel complesso del Fulton Market, nel Seaport District: la scelta di questa posizione è strategica e fa parte delle scelte di Agon per attrarre spettatori, dato che il Fulton Market si trova a ridosso del ponte di Brooklyn e quindi ha una bella vista sulla città. La vera attrazione del Campionato sono però i due migliori scacchisti del mondo che si sfideranno durante il torneo: il norvegese Magnus Carlsen, che è l’attuale campione del mondo, e il russo Sergey Karjakin, entrambi nati nel 1990 ed entrambi diventati campioni di scacchi molto giovani, rispettivamente a 13 anni e 4 mesi e a 12 anni e 7 mesi.
Carlsen in particolare è molto famoso per essere il primo campione del mondo di scacchi proveniente da un paese occidentale dopo l’americano Bobby Fischer, che ebbe il titolo dal 1972 al 1975. Ha molti sponsor norvegesi, tra cui il gruppo tecnologico Nordic Semiconductor, e ha pure un contratto come modello – il suo aspetto fisico è un’altra delle attrattive del personaggio – per il marchio di abbigliamento G-Star. Essere il campione del mondo di scacchi ha permesso a Carlsen di guadagnare molti soldi; mettendo insieme i premi ricevuti ai tornei e le pubblicità guadagna circa 1,8 milioni di euro all’anno, secondo quando detto dal suo agente Espen Agdestein al Financial Times. In Norvegia Carlsen è così popolare che la televisione di stato ha speso quasi 2 milioni di euro per comprare i diritti per trasmettere i tornei internazionali di scacchi per sei anni.
Finora i grandi tornei internazionali di scacchi sono stati finanziati da investitori privati, principalmente russi o provenienti da altri paesi che facevano parte dell’Unione Sovietica ed erano in cerca di qualche visibilità. L’organizzazione di questo campionato costerà più o meno 5,4 milioni di euro, che includono 1,1 milioni di euro per i premi: circa la metà di questi costi saranno coperti da due sponsor, la società di investimenti statunitense EG Capital e l’azienda russa di fertilizzanti chimici Phosagro.
Agon spera di guadagnare non solo dai biglietti delle persone che assisteranno dal vivo al Campionato ma soprattutto da chi guarderà le partite online: si è assicurata che la trasmissione live del torneo sia fatta solo sul suo sito e ha fatto causa ad alcuni siti russi che volevano mostrare le partite senza averne i diritti. Gli appassionati potranno seguire aggiornamenti live sulle mosse dei giocatori gratuitamente su altri siti, ma quelli che pagheranno per lo streaming di Agon potranno vedere, oltre alle immagini in diretta da New York, anche grafici sulle strategie usate dai giocatori e ascoltare il commento alle partite. Chi possiede un visore per la realtà virtuale potrà anche guardare le partite a 360 gradi grazie alle telecamere disposte intorno alle scacchiere. Merenzon spera che le iscrizioni al servizio di streaming saranno circa 500mila: la stima, ottimista considerando che finora solo alcune migliaia di persone hanno pagato per il servizio, si basa sul fato che milioni di persone seguono gli aggiornamenti riguardo ai tornei sui siti per fan degli scacchi.
Agon è stata fondata nel 2011 dall’americano Andrew Paulson che nel 2012 ha ottenuto dalla Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE) la licenza per organizzare i Campionati mondiali di scacchi per 11 anni. La società ha un fatturato annuale di 10 milioni di dollari (9 milioni di euro), ma non ha veri profitti perché organizzare i tornei è molto costoso. Prima di Merenzon, che ha comprato la società nel 2013, anche Paulson voleva provare a rendere gli scacchi uno sport più redditizio, ma non è riuscito nel suo intento. Secondo Merenzon gli scacchi hanno la possibilità di diventare uno sport guardato in tutto il mondo, perché è molto popolare – le applicazioni per giocarci sono tra le più scaricate sugli smartphone – ma anche «prestigioso come il premio Nobel».