C’è una crisi di governo in Estonia
Il governo guidato dal conservatore Taavi Rõivas è stato sfiduciato, dopo essere stato scaricato dai suoi alleati: arriverà un primo ministro di un partito filo-russo
Mercoledì è iniziata una crisi di governo in Estonia, il più piccolo tra gli stati baltici. Il parlamento estone ha votato una mozione di sfiducia contro il governo guidato dal primo ministro conservatore 37enne Taavi Rõivas: la mozione è stata approvata con 63 voti a favore e 28 contro, mentre 10 parlamentari si sono astenuti o erano assenti. Negli ultimi mesi Rõivas era stato criticato sia dai suoi alleati di governo che dalle opposizioni, per lo più per una generale insoddisfazione relativa alle riforme economiche del governo. La presidente estone, Kersti Kaljulaid, ha convocato i leader dei sei partiti presenti in parlamento, iniziando così le consultazioni che dovrebbero portare alla formazione di un nuovo governo. Per ora sembra che il partito favorito sia il Partito di centro, popolare tra la minoranza etnica russa presente in Estonia e appoggiato dal governo russo.
Il governo di Taavi Rõivas si era formato dopo le elezioni del marzo 2015 (Rõivas era però in carica dal marzo 2014). Le elezioni erano state vinte dal partito di Rõivas, il Partito riformatore, che si era poi alleato con il Partito socialdemocratico (di centro-sinistra) e con Unione della patria e res publica (conservatore), raggiungendo 59 dei 101 seggi di cui è formato il parlamento. Nonostante i tentativi di tenere insieme una coalizione così eterogenea, le cose si sono complicate fin dal principio: i partiti di governo hanno mostrato visioni molto diverse per quanto riguarda soprattutto l’economia e le tasse. Il Partito socialdemocratico e l’Unione della patria e res publica hanno criticato il Partito riformatore per non avere trovato soluzioni per superare le difficoltà dell’economia estone e hanno cominciato a chiedere le dimissioni del primo ministro, sostenuti dalle opposizioni che hanno promosso la mozione di sfiducia.
È possibile che l’incarico per formare un nuovo governo possa essere dato al Partito di centro, il principale partito di opposizione. Il Partito di centro ha appena scelto un nuovo leader, il 38enne Jüri Ratas, considerato più adatto del suo predecessore per diventare il nuovo primo ministro del paese. Fino a questo fine settimana il Partito di centro era guidato da Edgar Savisaar, 66 anni, che però era percepito da molti come troppo legato alla Russia, cosa che avrebbe potuto spingere diversi potenziali alleati di governo a tirarsi indietro. Ratas ha già detto che se venisse nominato primo ministro non ci saranno stravolgimenti nella politica estera estone: l’Estonia, ha detto Ratas, continuerà a essere saldamente parte della NATO e dell’Unione europea.