Le ultime sullo scandalo in Corea del Sud
La presidente Park Geun-hye, accusata di essersi fatta manipolare da una misteriosa consigliera, ha detto che lascerà scegliere il nuovo Primo ministro all'opposizione
La presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, ha annunciato che ritirerà il suo candidato alla carica di Primo ministro e nominerà un esponente dell’opposizione, lasciandogli anche la guida effettiva del governo. Park è stata costretta ad arrendersi a causa delle forti pressioni che ha ricevuto in seguito a un grave scandalo che l’ha riguardata: è stata accusata di aver concesso moltissimo potere a una privata cittadina, Choi Soon-sil, che è arrivata a scrivere i suoi discorsi, a dare ordini a funzionari pubblici e che secondo le accuse per cui è stata arrestata si è molto arricchita sfruttando la sua influenza su Park Geun-hye.
A causa dello scandalo, la popolarità di Park è scesa al 5 per cento e migliaia di persone hanno manifestato negli ultimi giorni per chiedere le sue dimissioni. Le opposizioni, che hanno la maggioranza in parlamento, hanno sfruttato questa situazione per costringere Park a scegliere un loro candidato alla carica di Primo ministro. Si tratta di un incarico che in Corea del Sud è largamente simbolico, ma Park ha promesso che lascerà al primo ministro il controllo effettivo del governo. La settimana scorsa Park aveva nominato Primo ministro l’ex ministro Kim Byong-joon, ma le opposizioni avevano molto protestato facendo capire che non avrebbero dato il loro sostegno al nuovo governo. «Se il parlamento indicherà una brava persona, dopo un accordo tra i partiti di governo e opposizione, nominerò quella persona Primo ministro e gli lascerò essenzialmente il controllo del governo», ha detto Park durante un incontro con lo speaker del parlamento sudcoreano Chung Sye-kyun.
Il rapporto tra la presidente Park e Choi risale alla scorsa generazione, quando il padre di Park si impadronì del potere in Corea del Sud con un colpo di stato militare e scelse come suo consigliere personale il padre di Choi, un ex monaco buddista convertito al cattolicesimo e fondatore di una specie di culto. Le loro figlie crebbero insieme e il padre di Choi ebbe una fortissima influenza su Park e sulla sua educazione. Oggi Choi è accusata di aver sfruttato la sua influenza sulla presidente per portare avanti i suoi affari personali: è stata arrestata il 31 ottobre con l’accusa di aver estorto un totale di 70 milioni di euro ad alcune aziende. Choi avrebbe sfruttato la sua vicinanza alla presidente Park per obbligare alcune società a fare versamenti alle fondazioni private che dirige.
Tra le aziende perquisite dalla polizia nell’ambito dell’indagine su Choi c’è anche Samsung, il più grande produttore al mondo di smartphone e una delle più importanti società sudcoreane. Secondo gli investigatori, che hanno perquisito gli uffici di Samsung martedì mattina, la società avrebbe pagato 2,8 milioni di euro a una società tedesca che si occupa di addestramento di cavalli controllata dalla figlia di Choi, una sorta di finanziamento segreto alla famiglia Choi.
Secondo diversi analisti, scrive il Guardian, Park terminerà con fatica gli ultimi 15 mesi del suo mandato presidenziale. In Corea del Sud ci si può candidare solo una volta e nessuno nella storia del paese ha mai terminato il suo incarico in anticipo sulla sua scadenz.