Glasgow prova ad affrontare il suo problema con la droga
È una delle città europee con il maggior numero di morti legate all'uso di eroina e morfina e ha deciso di aprire un centro per il consumo sicuro
In Scozia il tasso di morti legate al consumo di droga è più alto che nel resto del Regno Unito così come il numero di nuovi casi di HIV causati dall’uso non igienico di siringhe. La maggior parte dei decessi e delle infezioni si verifica a Glasgow, dove lo scorso 31 ottobre il Consiglio per l’integrazione socio-sanitaria della città ha approvato una serie di proposte per affrontare il problema, tra cui l’apertura di un centro per il consumo sicuro: posti gestiti dalle istituzioni pubbliche dove i tossicodipendenti possono consumare droga in un ambiente sicuro e quindi minimizzando i rischi sanitari collegati all’uso di droga. L’approvazione definitiva del progetto è prevista per il febbraio del 2017, ma della scelta di Glasgow di riproporre esperimenti già fatti da altri paesi (come il Canada) e affrontare la tossicodipendenza come un problema medico invece che come un problema penale si sta discutendo molto.
Qualche dato
Secondo i dati pubblicati nell’agosto del 2016 dal National Records of Scotland, nel 2015 in Scozia 706 persone sono morte a causa del consumo di droga: è il numero più alto mai registrato, pari a più del doppio rispetto a quello del 2005. Il 35 per cento di queste morti si è verificata tra persone che avevano tra i 35 e i 44 anni.
L’86 per cento dei decessi (606) è stato causato dall’uso di oppiacei o oppioidi tra cui eroina, morfina e metadone e circa il 31 per cento dei casi si è verificato nella zona di Glasgow. Nella classifica del numero assoluto di morti per droga quello di Glasgow relativo al 2015, pari a 157, è preceduto solamente da quello di Londra e Birmingham, due città molto più grandi. L’Herald Scotland scrive che è stato calcolato che circa 500 persone si iniettino regolarmente eroina e altre droghe nei luoghi pubblici del centro di Glasgow ogni giorno: si tratta dei cosiddetti consumatori problematici, che spesso non hanno una fissa dimora e che sono anche i più vulnerabili a infezioni e overdose perché utilizzano siringhe non sterili, raccolte da terra. Sempre nel 2015 a Glasgow sono stati poi stati segnalati 47 nuovi casi di HIV in persone che fanno uso di droghe, mentre la media degli anni precedenti, costante, era di circa dieci nuovi casi.
Cosa è stato deciso
Il Consiglio per l’integrazione socio sanitaria di Glasgow è una speciale commissione che riunisce politici, ma anche rappresentanti della polizia e funzionari sanitari. Lo scorso 31 ottobre ha approvato l’apertura di un centro per il consumo sicuro dove la maggior parte dei rischi legati all’assunzione di eroina sarà ridotta grazie alla fornitura di materiale sterile, di un luogo protetto dove assumere droga in modo corretto ma anche di una serie di informazioni e di contatti con i servizi sociali. L’ipotesi è anche che per circa venti persone venga fornita in modo controllato l’eroina, per evitare i rischi del mercato illegale e per tenere sotto controllo i consumi.
Alcuni temono che questo tipo di strutture possano incoraggiare l’abuso di droga, ma l’iniziativa è stata approvata anche dai politici conservatori. L’Economist dice che la Scozia ha un approccio più liberale su queste questioni rispetto al resto del Regno Unito e che il Consiglio ha comunque approvato anche dei piani per offrire consulenza sulle dipendenze così come altri servizi di assistenza sanitaria.
Progetti simili
Le esperienze simili di altri paesi sono positive. Vancouver, in Canada, grazie all’apertura nel 2003 delle stanze per il consumo sicuro ha avuto una riduzione del 35 per cento dei decessi per overdose. Il dato fa riferimento alle zone che si trovano vicino alle strutture di sicurezza: nel resto della città le morti sono comunque diminuite del 9 per cento. A Vancouver il progetto ha ottenuto il sostegno anche della polizia che ora collabora attivamente scortando i tossicodipendenti in questi tipi di servizio.
In Europa progetti simili stanno per essere avviati in Irlanda mentre esistono da diversi anni nei Paesi Bassi, in Germania, in Danimarca, in Svizzera e da quest’anno anche in Francia: la prima sala per il consumo controllato ha aperto a Parigi lo scorso 11 ottobre, come parte di un progetto sperimentale che durerà sei anni. Si trova nel X arrondissement, nella più grande area di consumo di droga della capitale dove si trova anche la maggior quantità di siringhe abbandonate per strada o nei bagni pubblici. Un’altra sala aprirà a Strasburgo il prossimo mese. Gli utenti portano la loro dose e viene fornito loro il materiale sterile: la quantità iniettata viene inoltre monitorata dal personale medico presente.