Cos’è la Gigafactory
È l'enorme fabbrica di batterie di Tesla citata nel documentario di Leonardo DiCaprio: Elon Musk dice che se ne costruissimo 100, avremmo risolto il problema dell'energia sostenibile
In una delle scene centrali di Punto di non ritorno – Before the Flood, il documentario di Leonardo DiCaprio sul riscaldamento globale, il CEO di Tesla Elon Musk fa visitare a DiCaprio la Gigafactory, una enorme fabbrica di batterie alimentate a energia solare che Tesla sta costruendo da alcuni mesi in Nevada, negli Stati Uniti. L’obbiettivo immediato della Gigafactory è quello di ridurre i costi delle batterie per i prodotti Tesla – le auto elettriche sono quello più famoso – ma nel film Musk spiega che tutto il mondo potrebbe beneficiare della produzione di Gigafactory. «Abbiamo fatto i calcoli», dice Musk a DiCaprio: «cosa ci vorrebbe per far sì che tutto il mondo consumasse energia sostenibile? Di che volume di produzione [di batterie] stiamo parlando? Parliamo di 100 Gigafactory, per tutto il mondo». «E basta?», risponde DiCaprio, abbastanza stupito. «Sembra fattibile!»
La Gigafactory è stata inaugurata nel luglio del 2016 ma è ancora in costruzione: fino a pochi mesi prima dell’inaugurazione, solo il 14 per cento delle sue strutture totali era stata finita. Quando sarà ultimata, si stima che sarà più grande di 100 campi da football messi insieme – cioè più o meno come un centinaio di campi da calcio. Sarà anche uno degli edifici più estesi al mondo, secondo solo al cantiere Boeing di Everett, nello stato di Washington. Gigafactory è stata costruita in Nevada dopo una fase di progettazione di diversi anni, a cui ha collaborato anche Panasonic. The Verge ha stimato che Tesla beneficerà di circa 1,3 miliardi di dollari di agevolazioni fiscali concesse dal Nevada, e che in cambio fornirà lavoro a un indotto di più di 22mila persone.
Scrive Forbes che «qualsiasi cosa che fa Elon Musk è motivata, a vari livelli, dalla sua preoccupazione sul riscaldamento globale», e così anche Gigafactory. Musk ha già dimostrato di essere un tipo piuttosto eccentrico – alcuni lo definiscono “strano” nell’accezione positiva del termine – e forse l’imprenditore che in questo momento sta cercando più di tutti di avvicinare gli interessi della sua azienda a quelli dell’umanità (qualcuno dice che il suo vero “Master Plan”, cioè il nome del progetto di Tesla per i prossimi anni, è quello di salvare il mondo). E le automobili elettriche di Tesla Motors sono solo una parte dei suoi obiettivi: nella sua visione l’azienda è la prima risorsa per accumulare profitti necessari per finanziare le attività di SpaceX – cioè in ultima istanza la colonizzazione di Marte – e per avanzare le ricerche in fatto di energia sostenibile.
Le attività della Gigafactory non fanno differenza: l’obbiettivo è quello di produrre le batterie necessarie ad alimentare 500mila modelli di automobili entro il 2018 – cioè il decuplo della produzione attuale di Tesla – e di continuare a sostenere l’espansione di Powerwall, la batteria domestica prodotta da Tesla. Ma Gigafactory ha anche lo scopo di rendere le batterie a energia solare sempre più economiche, cosa che potenzialmente potrebbe portare a benefici molto più estesi. Quando DiCaprio chiede a Musk come tutto questo potrà aiutare i paesi in via di sviluppo e con una popolazione sempre più numerosa, Musk risponde:
«Il vantaggio di avere batterie che si ricaricano con l’energia solare è che si può evitare di costruire centrali elettriche. Un villaggio sperduto può ricavare l’energia che gli serve da batterie alimentate col sole, senza dipendere da migliaia di tralicci ad alta tensione. È più o meno quello che è già successo con le linee telefoniche: nei paesi in via di sviluppo non hanno costruito le linee telefoniche fisse, ma sono passati direttamente a quelle mobili»
Le batterie prodotte da Tesla sono a ioni di litio (un tipo di batteria già molto diffuso e comune), come quelle di Powerwall. Ciò che le rende innovative, oltre alla loro potenza, è la capacità di conservare e accumulare energia. In occasione del lancio di Powerwall, Musk aveva già fatto intendere che il suo obbiettivo era quello di «distribuire 2 miliardi di Powerwall per soddisfare il fabbisogno energetico di tutto il mondo, soprattutto per favorire le comunità più povere, attualmente non collegate a una linea elettrica». Nel film di DiCaprio ha fatto un ulteriore passo in avanti, parlando della costruzione di 100 Gigafactory.
In una scena successiva, Musk ha comunque precisato che Tesla non ha i soldi e le risorse necessarie per costruire nuove Gigafactory, e che spetta alle «grosse aziende americane, cinesi ed europee, e ai produttori di automobili» decidere di impegnarsi per promuovere l’uso di energia sostenibile, se necessario costruendo altre Gigafactory.