Lo sciopero della scuola di venerdì 4 novembre
È stato indetto da piccoli sindacati per protestare contro alcune condizioni contrattuali di insegnanti e personale Ata
Venerdì 4 novembre, oltre allo sciopero dei lavoratori di Poste italiane, ci sarà un piccolo sciopero degli insegnanti e del personale Ata (assistenti tecnico-amministrativi). Lo sciopero della scuola è stato indetto da due sindacati minori, la Confederazione Unitaria di base (CUB) e l’Unione Sindacale Italiana AIT (USI-AIT), e ha aderito anche il Sindacato Generale di Base (SGB). Lo sciopero – che riguarda anche altri settori – è stato organizzato per protestare contro alcune condizioni contrattuali dei lavoratori della scuola, tra cui il fatto che gli stipendi fermi dal 2007, l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni e alcune delle norme introdotte dalla legge 107 del 2015 (la cosiddetta riforma “Buona scuola”).
In particolare le richieste scritte sui volantini di CUB Scuola Università Ricerca sono: «aumenti contrattuali veri per giungere a un salario dignitoso»; abrogazione della riforma “Buona scuola”, cancellazione dell’articolo 24 del decreto legge 201 del 6 dicembre 2011, cioè la cosiddetta “riforma Fornero” sul sistema pensionistico per cui l’età minima per la pensione di vecchiaia è 66 anni e 7 mesi; «finanziamento effettivo della spesa sociale per un welfare di qualità» e «democrazia nei luoghi di lavoro per contrastare le politiche di capitolazione dei sindacati di regime». Il SGB in particolare è contro «gli abusi dei dirigenti scolastici in merito a bonus e chiamata diretta», le discriminazioni tra gli insegnanti, «l’aumento spropositato di carichi di lavoro per il personale Ata» e i fondi pensione integrativi. Chiede «il diritto alla sicurezza dei locali scolastici» e «significativi incrementi stipendiali e di posti in organico».
Sono state organizzate due manifestazioni principali, una a Milano, che partirà da largo Cairoli alle ore 9:30, e una a Napoli, che partirà da piazza Mancini alle ore 10:00.